Attesa, fiducia

Buonasera.Vi ringrazio per la cortese attenzione che mi riserverete. Ho scritto spesso su questo forum, in un periodo decisamente difficile della mia vita. Da qualche tempo(quasi un anno)sono riuscita ad allontanare il mio ex ragazzo,un soggetto violento con cui, a fine storia c'è stato pure un grave episodio: botte. La mia psicologa mi ha aiutato a rendermi conto di quanto io avessi permesso a causa della coodipendenza(il carnefice esiste solamente se la vittima glielo permette)e, dopo mesi di solitudine costruttiva, solamente di recente, sono riuscita a conoscere una nuova persona.Vi contatto perché, a questo punto,è sorto un problema: ho paura, il terrore di farmi di nuovo male e la stessa cosa vale per questo ragazzo poco più piccolo di me (27 anni io, 24 lui).Anche lui, proviene da tre anni di storia molto simile alla mia in cui, spesso e senza apparenti motivazioni, veniva abbandonato e poi recuperato quando l'ex preferiva.Abbiamo sofferto tanto e ora, nonostante la complicità, ci ritroviamo impauriti e confusi.La nostra frequentazione è acerba(1 mese)e, purtroppo, sono riuscita ad incasinare tutto: l'affetto che lui ha mostrato nei miei confronti è stato incredibile ed io, invece mi sono controllata.Ora è stato lui ad allontanarsi.Più volte mi chiedeva cosa volessi da noi(anche in tono scherzoso)ed io, mi sono accorta di aver risposto troppo spesso in maniera ambigua: dicevo di saperlo ma che non doveva interessare la mia risposta.Mi sono scoperta arrogante ed ambigua e, per quanto mi piaccia ho capito di essere letteralmente in fuga da questo ragazzo.La paura ha iniziato a manifestarsi anche in lui che, poco più di una settimana fa, ha tentato di chiudere la frequentazione.Tra le sue parole è emersa tanta ansia, voglia di chiudere (sosteneva non fossimo nient'altro che una frequentazione nonostante avesse usato il termine "chiusura". che avesse aperto qualcosa?) ed, allo stesso tempo, ammissione che se avesse "chiuso" si sarebbe pentito.Ad un certo punto del confronto (parlava di essere traumatizzato dalla storia precedente e di aver imparato ad innalzare dei muri)ha chiesto del tempo.La cosa particolare è che, nello stesso istante, stavo per chiedergli io se ne volesse ma so che quella domanda, in realtà, fosse, prima di tutto, riferita a me.Mi ha chiesto:"Puoi aspettarmi?Mi puoi dare del tempo?"ed io"Quanto tempo?""Non lo so".Ho ribattuto dicendo che non l'avrei aspettato un anno(lui ha precisato che un anno sarebbe stato troppo)ma nemmeno un mese:"Posso darti due settimane".Ho deciso di dare del tempo perché mi sembrava giusto:un parere l'uno insomma.Guardandomi negli occhi mi ha chiesto:"Per favore, però, non mi contattare, non ti fare vedere.Devo riflettere."Gliel'ho concesso.Sono al 10 giorno e sono stata poco bene ma ho preferito dargli fiducia.Mi fido ciecamente di lui e gliel'ho pure detto.Ho capito di potermi innamorare di lui ma ho paura di dovermi sentire dire un no.Cosa mi consigliate?Io pensavo di parlare a cuore aperto.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

non potendo interpellare anche il ragazzo non mi è possibile darle un consiglio rispetto ad una situazione che vede entrambi confusi e preoccupati di ritrovarvi nello stesso tipo di relazione che avete alle spalle.

Forse il fatto di essere persone simili, che si sono fatte trattare male in precedenza, vi rende capaci di capirvi, ma non compatibili quanto a personalità.
Da quanto lei scrive sembra infatti che la confusione che si è creata fra voi replichi in qualche modo il modello di interazione vittima-carnefice che entrambi conoscete e nel quale finora avete ricoperto il ruolo della vittima.
Forse adesso vi state alternando nei due ruoli, senza rendervene conto, perchè siete portati a ricostruire quel tipo di relazione.
Ovviamente la mia è solo un'ipotesi, dal momento che non conosco la situazione di persona, ma ci può riflettere.

E' ancora seguita dalla psicologa che ha citato?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Cara utente,
È comprensibile la sua paura visto il passato che ci ha descritto ma dovrebbe cercare di non permettere a quest'ultimo di inibire il suo futuro affettivo. Mantenere un certo distacco affettivo la priva dalla possibilità di conoscere e di farsi conoscere. Purtroppo non possiamo avere il controllo su tutto. È opportuno accettare una certa percentuale di incertezza e di imprevisti e conviverci.
Provi però con la sua psicologa a lavorare sulle sue attuali paure.
Quanto a questa frequentazione sembra siate già in affanno nonostante sia appena un mese. Impossibile dire quali sono le cause. Appoggio però la sua iniziativa di parlare con questo ragazzo a cuore aperto. Provi a far emergere se stessa, a lasciarsi andare e a mostrargli veramente chi è lei e cosa potrebbe dargli. Cerchi di abbandonare il controllo e qualsiasi strategia.
Le faccio tanti auguri.

Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it

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Utente
Utente
Per la dott.ssa Flavia Massaro
La ringrazio per la risposta immediata. Si continuo a seguire la mia dottoressa (domani avrò la seduta) ma sento che la pressione causata dall'ansia mi stia distruggendo l'organismo...dormo male, poco e, più si avvicinano i giorni dell'incontro, più mi preoccupi. Aumentano le paranoie, mi sento abbandonata e temo che non si faccia sentire. Posso dire che non sia per niente paragonabile alla personalità del mio ex ma il timore di aver beccato l'ennesima batosta mi sfianca. La paura più grande che ho é aver accettato un momento di allontanamento convinta che lui si facesse sentire. É cmq mattina, so di essere poco lucida a quest'ora (tendo a soffrire più in questi orari che la sera)
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
L'ansia è solitamente più intensa al mattino rispetto al resto della giornata, quindi è normale che in queste ore lei si senta più a disagio.

Anche se questo ragazzo è simile a lei e non al suo ex è possibile che, come le dicevo, senza rendervene conto stiate riproponendo dinamiche simili a quelle delle vostre passate relazioni: ne parli più approfonditamente con la sua psicologa, che conosce di persona la situazione e che potrà dare una risposta fondata alle sue domande.
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Utente
Utente
Per la dott.ssa Marta Stentella. Grazie per la risposta. Si, sembra che ci sia già dell'affanno da ora...la mia psicologa mi ha suggerito di vivere questi giorni tentando di capire che coda voglia io da questo ragazzo: posso dire di aver riflettuto e volere costruire qualcosa con lui. Ho già iniziato ad esorcizzare i miei fantasmi e sentirmi pronta nel voler vivere il presente. Tra di noi il panico si é materializzato a causa di un suo comportamento molto presente e del suo carattere (cavalca l'onda emotiva). Per esempio: una sera mi chiese di partire insieme, di andare a Berlino (non parlava di una vacanza...) ed entrambi abbiamo detto si per poi renderci conto, il giorno dopo, della fretta e del panico che si erano materializzati. Sento di volergli solo parlare ma so di dover rispettare i tempi di questo accordo. La mia dottoressa sostiene che non mi lascerà in 13 (lei ha ovviamente più informazioni rispetto a voi) dato che si tratti di un ragazzo molto sensibile e di cuore. Io so di aver percepito sincerità quella sera e ho voluto donargli fiducia. Ho fatto bene? Quanto la fiducia può essere preziosa? Tenendo sempre in considerazione che nella relazione precedente non ne potevo dare perché sentivo con la pancia di dover stare sempre con gli occhi aperti, sul filo del rasoio.
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Utente
Utente
Dott.ssa Flavia Massaro, la ringrazio. Ne parlerò con la dottoressa. Arrivederci
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Cara utente,
Cavalcare l'onda emotiva fa anche parte del gioco nei primi periodi e soprattutto nella fase dell'innamoramento. D'accordo con la sua psicologa anche io le consiglio in questo periodo di cercare di capire cosa vuole da questo ragazzo ma soprattutto cercare di riconoscere le proprie emozioni per poi orientare in maniera adeguata il suo comportamento e regolare opportunatamente la relazione.
Quanto alla fiducia, se questo ragazzo le ha ispirato una certa "tranquillità" da questo punto di vista, ha fatto bene a lasciargli questo tempo. Magari non aspetti troppo per non rischiare che queste belle emozioni che avete provato entrambi possano freddarsi.
In bocca al lupo!
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Utente
Utente
Dottoressa Marta Stentella. La ringrazio. Spero che la situazione si chiarisca. Arrivederci
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Se le va ci faccia conoscere l'evoluzione.
Un caro saluto
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Utente
Utente
Niente, vi scrivo per dire che ha deciso di chiudere perché ha capito di sentire la mia mancanza solo per i primi giorni, poi niente. Mi ha detto di non volermi perdere tanto che vorrebbe rimanessimo amici. Non ho accettato anche perché non é un amico, non lo conosco che da un mese e non posso vederlo come tale. Parlando con il mio migliore amico lui sostiene tornerà nonostante io non abbia influenzato il suo parere ma mi sia limitata a raccontare i fatti. Non so dove trovi questa sicurezza ma sostiene che sia presto e che gli uomini non chiudano mai...la cosa non mi piace nemmeno un po'. Temo si stia ripresentando la vecchia dinamica del tira e molla. A me manca, gli ho parlato a cuore aperto ma niente. Almeno non ho rimpianti in quel senso. Alla mia domanda se un giorno dovesse cambiare idea ha risposto che non lo sa, che non vuole pensarci e che non dovrei farlo nemmeno io, aggiungendo:"se son rose fioriranno ma non avendo messo i semi non ci voglio pensare. Per favore." Ha detto chiaramente che non prova quello che provo io.
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Utente
Utente
Ah, dimenticavo. Si é scusato più volte per essersi comportato da "fidanzato" nonostante fosse una frequentazione ma dice di aver ascoltato se stesso e dopo aver avuto paura che ci potessimo fare male, quindi ha deciso di controllarsi. Dice di stare bene da solo, che lui é cresciuto da solo e che non vuole frequentare nessuno al momento. Inoltre, dopo essere andato via, mi ha mandato un messaggio dicendomi di non fare cazzate. Poi ne ha mandato un altro aggiornandomi con "non puoi capire cosa mi sia successo". Tanto che mi sono preoccupata e l'ho chiamato. Perché? Sempre secondo il mio amico, se dovessi fare un fischio tornerebbe al volo. Perché mantenere contatti, io non posso.
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile ragazza,
Ne ha parlato con la sua psicologa?
Come ben sa gli elementi per discuterne qui sono purtroppo limitati.
Prima di capire se possa trattarsi delle solite dinamiche forse sarebbe opportuno pensare che magari non siete fatti per stare insieme oppure che davvero lui non ha provato l'interrsse che invece era atteso. L'errore eventualmente è credere che magari non piacere a questo ragazzo significhi non piacere a nessun'altro. Ci sarà qualcun'altro che la farà innamorare e di cui lei si innamorerà.
Ciò non toglie che lavorare su se stessa e potenziare le sue risorse personali, superare i suoi blocchi e acquisire nuove strategie relazionali è sicuramente la strada giusta da seguire.
Per questi motivi la invito a proseguire la consulenza psicologica.
Un caro saluto.
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Utente
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Buonasera
Purtroppo avrò la seduta dopo ferragosto per quanto il dolore provato per quest'esperienza sia il minimo (fortunatamente si é trattato di una frequentazione durata solamente un mese). Il problema principale è l'ennesima delusione dato che si tratta di ormai 4 anni di situazioni identiche. La cosa che non riesco a sopportare é il comportamento di questo ragazzo che, all'inizio, era particolarmente coinvolto ma dopo niente ha deciso di allontanarsi. Nel momento in cui ho deciso di aprirmi lui si é prontamente allontanato. Ha tentato anche di sdrammatizzare o farmi ridere durante la discussione e questo non hq fatto altro che innervosirmi. So che si tratta di pochi elementi ma mi sento molto nervosa: mi sento presa in giro. La cosa più fastidiosa la frase"se son rose fioriranno" appena il giorno dopo.
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Impossibile individuare ciò che prova questo ragazzo nei suoi confronti. Qui è difficile anche capire come si pone lei con i ragazzi e se tende a cercare sempre un certo tipo di ragazzi che poi si comportano "male". Se così fosse bisognerebbe capire perché ricerca questo tipo di ragazzi, cosa la anima, cosa la spinge, quale vantaggi ottiene, cosa soddisfano. Ma capisce che sono tutte domande da affrontare un una terapia.
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Utente
Utente
Certo, la ringrazio comunque per la sua disponibilità.
Arrivederci