Dipendenza affettiva verso il terapeuta

Salve dottori, ho sempre avuto problemi di dipendenza affettiva nei confronti degli uomini. La causa credo sia collegabile alla morte di mio padre quando avevo solamente 5 anni. Sono sempre stata succube nei miei rapporti con l'altro sesso e cercavo di dare tutta me stessa senza rendermi conto che il sentimento non era corrisposto. Usavo il sesso come merce di scambio al fine di ottenere affetto. Ho deciso 3 anni fa di intraprendere una psicoterapia. Purtroppo dopo pochi mesi dall'inizio della terapia io ero diventata succube del terapeuta, ci sono stati abbracci, carenze, messaggi fino a notte fonda, finché non sono diventata la sua "amante". Durante il percorso terapeutico, mi ero resa conto che qualcosa non andava e ho consultato altri terapeuti, che però affermavano che ero io che volevo vedere quelle cose ed era impossibile che un collega poteva avere determinati comportamenti. In fondo io sono una persona molto insicura, quindi stentavo a credevo che l'apoteosi "dell'uomo perfetto" poteva darmi tutte queste attenzioni. Dopo un po' interrompiamo la terapia e ci frequentiamo al di fuori. Lui, essendo sposato, mi ha utilizzato come un oggetto mentre io ero convinta dell'esistenza di un profondo sentimento. Non ce la facevo più e ho deciso di intraprendere un nuovo percorso terapeutico circa 8 mesi fa. Ci sono stati dei progressi, ho cominciato ad allontanare l'ex terapeuta, ma ogni tanto sento una forte mancanza e lo cerco, e quando lo cerco lui fa sempre allusioni sessuali. Mi sento ancora succube. Vorrei chiedervi se è normale che mi sento ancora in questo modo o se deve cambiare nuovamente terapeuta, anche se mi dispiacerebbe perché lui mi sembra davvero in gamba e professionale. Vorrei chiedervi inoltre del perché trovo così difficoltà a tirarmene fuori.
Ringrazio anticipatamente per le risposte.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66

Gentile utente,

uno Psicoterapeuta che si porta a letto la paziente, tanto professionale NON è, considerato
- che tale "pratica" certamente ciò non risulta.. terapeutica per la ragazza e
- che il Codice deontologico degli psicologi lo vieta, ovviamente:
"Articolo 28 - Lo psicologo evita commistioni tra il ruolo professionale e vita privata ... Costituisce grave violazione deontologica effettuare interventi diagnostici, di sostegno psicologico o di psicoterapia rivolti a persone con le quali ha intrattenuto o intrattiene relazioni significative di natura personale, in particolare di natura affettivo-sentimentale e/o sessuale. Parimenti costituisce grave violazione deontologica instaurare le suddette relazioni nel corso del rapporto professionale. ecc."

Ma, mi scusi, perchè non sceglie una psicoterapeuta donna, considerate le Sue problematiche?
Non è che anche Lei eserciti e metta in atto il Suo potere seduttivo?

Ci chiede perchè fa così difficoltà a "tirarsene fuori", ma in realtà non fa che ribadire la Sua "dipendenza affettiva nei confronti degli uomini", rinforzandola anche attraverso la terapia.





Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa, la ringrazio per la risposta e la disponibilità. Intendo precisare che ovviamente la persona con cui ho intrattenuto una relazione è stato tutto tranne che professionale, bensì il mio nuovo terapeuta mi sembra professionale, difatti ho da subito notato l'abisso che sussiste tra una vera terapia e le 4 chiacchiere amichevoli che intrattenevo con l'altro. Effettivamente è vero, ho sempre cercato una figura maschile anche cone psicoterapeuta, forse perché da una donna mi sentirei giudicata male, o forse proprio perché mancandomi una figura maschile ne vado alla costante ricerca. C'è da dire che quando ho cercato il nuovo terapeuta ho consultato anche una donna, ma non mi sono sentita a mio agio. Per quanto riguarda il mio potere seduttivo, potrebbe essere che è intrinseco in me come modus operandi, ma un terapeuta non dovrebbe riconoscere le mie dinamiche e frenarsi o aiutandomi a non mettere in pratica tali "tecniche"?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66


Rispetto alla Sua ultima domanda, certamente sì,
da parte di uno/a Psicoterapeuta che è professionale
e che rispetta il codice deontologico.