Ansia!

Salve, sono circa quattro giorni che ho un costante nodo allo stomaco. Si fa sentire soprattutto nei momenti "morti" in cui non ho nulla da fare mentre quando esco o sono insieme a persone sto benissimo. Non ho problemi di insonnia né di digestione però è una situazione alquanto fastidiosa perché non sono mai rilassata.
Cosa potrei fare?
Secondo i miei parenti avendo vissuto un anno veramente frenetico tra università viaggi e lavoro, adesso tutto lo stress accumulato si sta "sfogando" in questo modo...
È possibile? Spero possiate aiutarmi
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Sì è possibile che lo stress accumulato abbia ricadute sul sistema gastrointestinale. Non a caso, *stomaco-intestino* vengono chiamati "secondo cervello" perché in tutto l'apparato gastroenterico è presente una qualità e quantità di cellule neuronali simili a quelle presenti in tutto il nostro sistema nervoso centrale (SNC).

in questo caso, una visita gastroentereologica potrà servire per porre diagnosi differenziale. Ovvero comprendere se i sintomi sono funzionali -quindi correlati ad ansia e stress- oppure di natura organica. A naso, propenderei per la prima ipotesi, ma una consulenza dal vivo presso un gastroenterologo le consentirebbe di escludere cause organiche e concentrarsi sulla gestione dello stress.

Legga questo. Potrebbe tornarle utile https://www.google.it/amp/sanifutura.it/medicina-e-diagnosi-quantistica/la-pancia-sente-comanda-piu-del-cervello/amp/

Cari saluti e ci faccia sapere se lo desidera.

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto.
Ha qualche consiglio ,allora per alleviare questa sensazione di rigidità ? L'assunzione di Buscopan potrebbe aiutarmi?
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Per quanto concerne il buscopan, deve fare riferimento al medico. Noi siamo psicologi e non medici.

Cosa intende per: "sensazione di rigidità ?"
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dopo
Utente
Utente
Ha ragione mi scusi... Intendo che quel "nodo" che sento sullo stomaco non è nè dolore nè bruciore, è come se quel tratto di corpo fosse costantemente in tensione.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Come le ho suggerito, faccia una visita presso un bravo gastroenterologo. Già solo dall'anamnesi e dalla palpazione dell'addome, un bravo medico, con esperienza, riesce ad escludere cause organiche; che le ripeto: non credo ci siano. Ma dato che, quando insieme ad emozioni negative continue e fattori stressogeni importanti si avvertono sintomi somatici, è consigliabile escludere una causa organica.

Una volta fatto ciò, potrebbe avvalersi di sedute di respirazione lenta diaframmatica presso un/una collega che le potranno tornare utili per rilassare la zona addominale.
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dopo
Utente
Utente
Finalmente ho prenotato una visita specialistica, ma nel frattempo la cosa É diventata insopportabile, non riesco più a non pensarci e il dolore quando sono sola si fa ancora più acuto ovviamente. I miei pensieri? La paura che le medicine per questa infiammazione non funzionino perché sono io che pensandoci troppo non la farò guarire... Mi dica che è una cosa impossibile la prego
Mi rendo conto che sono tutti pensieri stupidi ma essendoci sempre il dolore non riesco ad arginarli. È un circolo vizioso
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
"ho prenotato una visita specialistica"
Visita medica gastroentereologica intende?
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Utente
Utente
Esattamente. Tutti mi dicono che devo il più possibile non pensarci altrimenti il dolore diventa più forte, ma io non riesco!
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Ok perfetto! Intanto si avvalga della consulenza gastroenterologica dal vivo.

Lasci perdere quello che le viene suggerito dalle credenze del senso comune. Se io adesso le dicessi di non pensare per 5 minuti all'orso bianco che succederebbe? Che lei altro non farebbe che pensare a ciò che le ho detto di non pensare. Idem per i suoi problemi. Le cure terapeutiche specialistiche sono quelle che faranno la differenza ai fini di un miglioramento della sua qualità di vita.

Quindi, a visita ed eventuale diagnosi medica fatta, mi scriva cosa è emerso e sarà un piacere indirizzarla verso una terapia mirata alla risoluzione sintomatologica. Andiamo per tappe ora.

Aspetto sue notizie
In bocca al lupo!
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio veramente di cuore!
La aggiornerò quanto prima.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Ok!
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Utente
Utente
Buongiornoo dottore, come previsto il gastroenterologo mi ha semplicemente detto che è tensione muscolare, a livello fisico è tutto ok. Sono stata 10 giorni con la mia famiglia da dio, non ricordavo nemmeno che tipo di sensazione provassi... Ma appena tornata nella città in cui studio si è ripresentato il disturbo che adesso classifico come ansia. Non posso di nuovo tornare a casa perché dalla settimana prossima ho diversi impegni da sostenere e nemmeno il problema è la città in cui studio anche perché questo problema mi è partito quando ero a casa dalla mia famiglia ad Agosto. Cosa potrei fare? Qualche consiglio per superare al meglio la cosa.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Lieto di risentirla!
Bene: la visita medica ha escluso cause organiche. Quindi la tua tensione/dolori si possono classificare come funzionali. Come le ho detto, molto probabilmente c'è un disequilibrio mente-apparato gastrointestinale.

Occorrerebbe intervenire per ripristinare questo disequilibrio, avvalendosi di una terapia combinata : nutrizionale e psicologica. Ecco che le suggerisco di avvalersi di una consulenza presso un medico nutrizionista per intervenire sulla disfunzione gastroenterica e una consulenza presso un/una collega psicologo psicoterapeuta per valutare
1) quadro di funzionamento cognitivo (pensieri/credenze ed emozioni) e comportamentale;
2) possibilità di intraprendere un percorso psicologico volto alla risoluzione dei suoi sintomi.
Sarebbe il caso che entrambe le figure specialistiche lavorassero congiuntamente per la sua remissione sintomatica e quindi migliorare la sua qualità di vita.
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