Ansia, Depressione, Astenia

Buongiorno, mi trovo in una situazione che non riesco più ad affrontare. Soffro d'ansia da quando ero bambina, tutta la vita ho fatto le mie cose nonostante questo terrore che costantemente mi accompagna. Ho fatto varie psicoterapie e un gran lavoro su di me, ma continuo a oscillare tra alta funzionalità e giorni in cui vorrei solo sparire nel sonno. Ho avuto periodi di auto lesionismo, preso farmaci come Depakin e Cipralex, che mi hanno aiutata sul momento, ma poi ho sempre sviluppato intolleranza e rifiuto per questi farmaci e dopo cure di un paio d'anni ho smesso, per cercare di funzionare senza farmaci. Odio l'idea della dipendenza, ma arriva sempre il momento in cui la depressione ritorna, con ansia, gambe e mani che tremano, sensazione di soffocamento. Inoltre ho un enorme calo dell'umore dal giorno dell'ovulazione in poi, quindi mezzo mese sto relativamente bene e l'altra metà ritorna questa ombra nera, anche se mi sforzo di lavorare, di farmi coraggio, questa cosa è come un'altra persona che non riesco a ignorare perché è più forte di me, mi atterra, mi svuota il cervello. Ho iniziato da poco con una psicoterapeuta nuova, per ora mi sembra ok, ma ho sempre la sensazione di non essere capita a fondo. Da fuori (credo) sembro una persona efficiente, ma questo perché mi faccio vedere solo quando sto bene, altrimenti sparisco, mi allontano dai social, mi chiudo. In pochi mi cercano, credendo forse che sia semplicemente molto impegnata. Ho due figli in età scolare, mio marito è molto partecipe, forse troppo, anche perché dopo tutti questi anni mi considera in parte invalida, ma anche lui sembra spesso stressato dalla completa imprevedibilità dei miei stati d'animo, non riesce a capire come possa andare a dormire con buon umore e svegliarmi senza voglia di vivere. Io faccio del mio meglio, ma mi sembra sempre di fare tutto con estrema fatica, come un animale strisciante. Sono molto stanca anche di cercare di risolvere questo problema, vorrei invece dedicarmi alla mia vita, alle passioni che nonostante tutto ho, anche se certi giorni non mi danno nessun piacere. Sono stanca fino alla morte, stanca e sola, tendo a nascondere anche per sfiducia nel fatto che mi si possa aiutare. A volte mi sembra di essere un corpo vuoto che si muove e fa le cose, mentre la vera me è altrove. Ho letto che si chiama depersonalizzazione e che è un sintomo di depressione. Non voglio prendere altri farmaci, solo il pensiero mi dà la nausea. Scusate per il lungo messaggio.

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

accogliamo il Suo sfogo, ma ora è indispensabile che Lei prosegua nella psicoterapia iniziata di recente.

Che tipo di psicoterapia è? Quali sono gli obiettivi terapeutici?
Come mai ha cambiato tante terapie in passato?
Ha fatto il punto della situazione con il terapeuta?

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta. La nuova psicoterapeuta ha detto che più che una terapia faremo un percorso di crescita personale, io ho detto va bene, che devo dire? L'ho vista due volte finora, non sa nulla o quasi, ha accertato che c'è uno stato d'ansia, ma non credo abbia capito fino a che punto, io ho un po' paura di farglielo scoprire, come detto tendo a coprire perché se inizio a parlare dei miei demoni non si finisce più e ho la sensazione di nutrirli. Nelle psicoterapie ho fiducia a breve termine, dopo due o tre anni mi sembra sempre che si cerchi di far sanguinare le pietre, si gira sempre intorno ai fatti dell'infanzia e io ormai ci sono tornata abbastanza. L'ultima terapia l'ho lasciata dopo 6 mesi, il terapeuta era freddo e un po' lento di comprendonio, almeno è la sensazione che mi ha dato, ma questo è un caso a parte. Io vorrei capire perché puntualmente dopo mesi di lavoro e forza d'animo torna sempre questo senso di soffocamento, questa disperazione, come se ormai facesse parte delle mie fibre, mi sembra di vedere la depressione come una persona a se stante che se l'abbandono ritorna con doppia violenza a vendicarsi. Scusi se parlo per metafore ma mi viene più facile. Per quanto riguarda la disforia premestruale avevo tanto sperato di poterla arginare con la pillola anticoncezionale ma non posso prenderla per via di carenza di proteina C, i rimedi come l'agnocasto e simili oppure integratori da banco non mi fanno niente, presi per mesi e non ho notato differenza. Anzi mi sembra che più vado avanti più il disturbo peggiori, ormai guardo alla menopausa quasi con speranza immaginando di vivere finalmente una vita normale con un ritmo costante. Ma mi rendo conto che il mio sfogo è inutile in questa sede e che sto buttando giù pensieri random solo per non esplodere. Grazie di nuovo
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Speravo di ottenere qualche altra risposta.
È tanto insignificante la mia questione?
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Aggiornamento: ho avuto diagnosi di disturbo dello spettro autistico.
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