Amore finito da 3 mesi, sto male per la violenza psicologica subita.

Scrivo qui per un consulto per quanto riguarda il mio status interiore. Ho avuto una storia d'amore durata 2 anni e 2 mesi, una storia molto travagliata, caratteri opposti, sentivo che questa relazione mi faceva mancare molte cose, dalle piccole attenzioni a una cena il fine settimana per staccare un po la spina. Era un anno che stavamo insieme e lui decise di lasciarmi per le troppe discussioni, causate a volte da me o viceversa. Ci siamo presi un periodo di pausa durato 1 mese, in quel mese andai da uno psicologo per sfogarmi, gli dissi che a volte io ero troppo gelosa per la mia bassa autostima, che lui a volte non mi capiva e che c'era poco dialogo. Questo periodo di pausa si concluse perché lui si pentii, capendo che era con me che voleva stare. Le cose andarono meglio, ma il problema era sempre e solo lo stesso: lui mi faceva tanta violenza psicologica. Mi trattava male per un nulla, mi sminuiva, mi faceva sentire una buona nulla, mi faceva sentire sempre un peso. Io nonostante tutto questo, nonostante i pianti che mi facevo per colpa sua e delle sue parole molto pesanti, rimasi con lui, sempre. Lo aiutavo e gli stavo vicino quando aveva dei problemi, lo incoraggiavo sempre a fare meglio, praticamente io per lui c'ero. Ho sopportato tante cose che magari un altra ragazza non avrebbe fatto, chiudendo la relazione senza pensarci troppo. A fine luglio mi lascia definitivamente dicendo che lui non aveva più stimoli nello stare con me, nel fare le cose insieme. Dopo 3 settimane, lui si fece risentire mandandomi un messaggio con su scritte le scuse per come era andata a finire la nostra storia e di perdonarlo se mi trattava male sapendo che io non lo meritavo. In questi 3 mesi a volte capita che io pianga, soprattutto perché penso al male subito, quando io non gli ho mai fatto nulla di male, anzi, mi sono sempre comportata da ragazza di 23 anni super innamorata. Ogni tanto lui mi scrive, ieri sera anche. Parlando mi disse che gli manca dormire con me e gli manca più di tutto quando scherzavamo e io facevo la finta offesa per farmi abbracciare. Mi ha detto inoltre che se dopo 3 mesi lui è ancora qui vuol dire che a me ci tiene e che a volte sente la mia mancanza, ma non sa se un giorno potremmo tornare insieme. Allora mi chiedo.. Come posso io stare male per una persona che in 2 anni e 2 mesi mi ha fatto del male? Cosa scatta nella mia testa per dire "Lo rivoglio con me"? È una sorta di dipendenza? E un altra domanda.. Perché lui mi dice certe cose, ogni tanto si fa sentire ma non fa i fatti? Mi tiene legata a lui ed io non riesco a guardare oltre. Inoltre ieri mi ha detto che in questi 3 mesi che ci siamo lasciati lui non ha sfiorato nessun altra neanche con un dito perché non sè la sente.. Cosa che neanch'io ho fatto con qualsiasi altro ragazzo. Lui metteva sempre avanti il fatto si aver passato un infanzia difficile e quindi questa cattiveria che ha, è dovuto da questo..
Ringrazio in anticipo per un eventuale risposta, ne ho bisogno.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

credo tu abbia etichettato in maniera corretta ciò che accade nella relazione con questo ragazzo: lui maltrattante e tu succube.

Per rispondere alle tue domande, questo ragazzo fa così, in un gioco "tira e molla" proprio perchè questo fa parte del ciclo della violenza. Alla svalutazione si alternano la dolcezza, le attenzioni, la richiesta di perdono, ecc... per poi ricominciare con frasi e comportamenti svalutanti.

Ma questo è il SUO problema.

Il TUO problema è quello di essere succube di un ragazzo del genere e quindi ritengo tu debba rivolgerti ad un centro antiviolenza della tua città per affrontare la problematica psicologica.

Chiaramente è opportuno tenersi alla larga da persone del genere.


Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Psicologo attivo dal 2017 al 2019
Psicologo
(le scrivo contemporaneamente alla collega condividendo il suo punto di vista)
Cara utente,
è assolutamente normale pensare di rivolere con se una persona che si è amato, nonostante il male che ha ricevuto. Le emozioni come l'amore rendono più difficile il riuscire a percepire chiaramente quello che sta succedendo in un rapporto. Ad esempio diventa difficile percepire e codificare la violenza per come è, psicologica o fisica cambia poco rimane violenza. E' una dimensione distruttiva che porta al dolore e al potere dell'uno sull'altra. Ad esempio possiamo rispondere alla domanda che ha fatto: "Perché lui mi dice certe cose, ogni tanto si fa sentire ma non fa i fatti?".
Ha risposto lei stessa dicendo che, facendo così, lui la tiene legata a sè nonostante la storia sia finita. In questo modo sta mantenendo quella parte del vostro rapporto che consisteva nel avere potere su di lei.
Attraverso questa modalità questa persona con cui ha condiviso due anni della sua vita sta continuando a tentare di prevaricarla, come ha fatto durante il vostro rapporto rendendo impossibile una dimensione di scambio che all'interno di un rapporto è necessaria, magari anche attraverso il conflitto che se non violento è una risorsa.
Inoltre ognuno di noi ha una storia passata che può averci segnato più o meno negativamente, ma questo mai deve essere un modo per giustificare con noi stessi il nostro fare del male alle altre persone. La violenza non è accettabile.
Sta vivendo una situazione difficile che purtroppo vivono molte donne, e anche uomini, e pensare a volte di non riuscire ad affrontarla è normale.
Sicuramente riuscirà ad emanciparsi da questo rapporto che le ha fatto del male e a guardare oltre, ma se non riesce a capire come fare non esiti a rivolgersi ad un collega, potrà aiutarla a vedere più chiaramente queste risorse che sono con lei.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

"...nè con Te, nè senza di Te!.. "
mi verrebbe da dire,
sia per l'uno che per l'altra di Voi.

Non so se si tratti di violenza (è difficile online),
ma in ogni caso è POTERE
dell'uno sull'altra.
E il potere porta a prevaricare,
a voler essere sempre al primo posto
a essere quello che tira le redini della relazione.

Che ciascuno abbia dei problemi
- ad es. lui un'infanzia difficile -
non è una giustificazione;
è eventualmente un problema che lui deve curare.

Fin quando LEI leggerà i suoi messaggi,
correrà il pericolo di rimanere intrappolata nel punto di vista di lui.
E dunque di non vivere la propria vita.

Se non ce la fa a .. sganciarsi, si faccia aiutare da un/a nostro/a Collega.

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le risposte che mi hanno aiutata molto..
Vi aggiorno dicendo che anche oggi si è fatto vivo. Mi ha detto che in questi 3 mesi ha avuto la voglia di rivedermi, soprattutto per chiarire una volta per tutte, dato che non abbiamo avuto un confronto di persona perché io non me la sentivo. A ciò gli ho chiesto se magari rivedermi, gli potesse scattare si nuovo la voglia di stare con me e mi risponde dicendomi "Non farmi queste domande perché altrimenti dovrei darti risposte che a te farebbero solo del male".. Oggi ho pianto tantissimo, fino a poco fa.. Sento la sua mancanza, il fatto che fino a 3 mesi fa lui diceva che ero la sua vita, che mi amava, ed ora vederlo così distante mi fa malissimo. Vorrei tanto non rispondergli più ma è più forte di me, ne sento il bisogno! Vorrei tanto uscirne, magari provare a guardare avanti, fare nuove conoscenze.. A volte mi rimbombano nella testa tutte le sue offese, o i suoi modi, che mi faceva piangere e invece di preoccuparsi, continuava a darmi contro anche quando non avevo colpe.. insulti veramente pesanti, seguiti da "Mi vergogno di essere stato con una ragazza come te e mi vergogno che la gente sa con chi sono stato" solamente perché una sera non volevo che andasse in un posto frequentato da gente non tanto per la quale... Questo dovevo subire e adesso che non fa più parte della mia vita, continua a farmelo.. Non c'è la faccio piu sto impazzendo perché non merito questo dopo avergli dato tutto l'amore possibile, dopo che chiedevo scusa anche anche quando non avevo colpe ma lo facevo solamente per non continuare a discutere.. Mi ha distrutta e continua a farlo!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Inutile continuare a scrivere qui, perchè purtroppo l'aiuto che possiamo darti da qui è molto limitato.
Ecco perchè è fondamentale rivolgersi ad un centro anti-violenza.

La confusione che senti ("...Vorrei tanto non rispondergli più ma è più forte di me, ne sento il bisogno! Vorrei tanto uscirne, magari provare a guardare avanti, fare nuove conoscenze..") necessita di ordine e in ogni caso il tuo obiettivo è quello di uscire da una relazione tossica che genera dipendenza.

Coraggio!