Parere su situazione universitaria

Buonasera a tutti.
L'anno scorso, a 21 anni, mi sono iscritto al CdL in Economia Aziendale, attirato dagli innumerevoli sbocchi lavorativi (che mi piacciono). Il primo anno l'ho cominciato effettivamente a marzo (a causa di problemi di salute) e nella sessione estiva ho dato 2 esami su 3 (non male come primo approccio), saltandomi però il primo semestre.
Già dal primo anno però, seguendo ragioneria, avvertivo un senso di "oppressione" mischiato a mio menefreghismo nei confronti di questa materia, come se la cosa non mi appartenesse e lo stessi facendo solo perchè dovevo.
Stessa situazione è quella che sto provando nel primo semestre del secondo anno; la maggior parte delle materie mi opprimono e sono poche quelle che mi "piaciucchiano". Comincio a studiare con tutta la buona volontà possibile, ma non sono costante perchè c'è poca curiosità verso ciò che studio.
Ogni giorno in facoltà è strano, mi sento estraneo a ciò che si spiega, mi sento oppresso, privo di spirito di iniziativa e vedo tutto grigio!!
Ora io sono in dubbio se continuare o meno, virando così su un'altra facoltà (considerando anche che sono stato preso per il progetto Erasmus).
La facoltà su cui ripiegherei sarebbe quella di fisioterapia, anche se per questa facoltà (l'unica che mi piace) nutro ancora dei dubbi: le materie mi fanno impazzire, ma il lavoro pratico non so quanto possa fare al caso mio, visto che si tratta sempre di un ambiente ospedaliero e a me lavorare in un ospedale non piacerebbe.
L'unica cosa che mi fa desistere dall'abbandonare tutto, oltre al fatto che sono testardo ed orgoglioso e per questo mi ripeto sempre che "domani andrà meglio", è il fatto di avere la doppia cittadinanza USA e di conseguenza con economia potrei specializzarmi lì e trovare lì una sistemazione stabile, cosa che non avverrebbe con fisioterapia.
Cosa ne pensate di tutto questo??? Come risolvereste questa tragica situazione? Dico tragica perchè le implicazioni di questo stato d'animo si stanno riversando sul rapporto con gli altri, amici e famiglia, oltre che mi stanno facendo sentire un fallito
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

è vero che una delle ragioni per le quali si intraprende un certo percorso di studi è anche lo sbocco professionale, ma quello che non mi pare sia chiaro per te è che cosa davvero ti piacerebbe fare.

Se studiare fisioterapia ti piacerebbe, ma non lavorare in un ospedale o in un ambiente che comunque è a contatto con i pazienti, dovresti riflettere su tanti aspetti. Potresti, ad esempio, partecipare agli open day delle dei diversi corsi di laurea.

Ma se stai già studiando economia, allora è il caso di capire se questa sensazione è conseguenza della facoltà che non ti piace o se accade altro nella tua vita, da renderti distratto e poco interessato.

Alle superiori che scuole hai fatto? Come ti trovavi?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, la motivazione è fondamentale per avere successo sia nello studio che poi nel lavoro.. considerazioni solo legate alle opportunità e al successo economico non sono abbastanza per impegnarsi molto, sfidare la fatica e lo stress.. rifletta se la fisioterapia la interessa come sembra, si informi bene, penso che non sia indispensabile lavorare in ambiente ospedaliero , ci sono palestre e poliambulatori in cui questo lavoro è assai importante e richiesto.. Si passa una buona metà della vita lavorando, un lavoro che non interessa, è pesante e noioso è la peggiore condanna..
Le faccio molti auguri , di avere coraggio e lucidità e voglia di sfidare la concorrenza diventando .. bravissimo.. Ci tenga informati.. restiamo in ascolto

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dr.ssa Angela Pileci, alle superiori studiavo con piacere. Ho conseguito la maturità scientifica, con votazione 95/100.
Attualmente nella mia vita non ci sono situazioni tali da potermi distrarre dallo studio, anzi è tutto piuttosto tranquillo.
L'unica cosa che mi turba è decidere che direzione dare alla mia vita e conseguentemente al mio futuro, in quanto ho ancora voglia di studiare e non mi va di "sprecarla".