Procrastinazione

Salve, ho un grosso problema con il demone chiamato procrastinazione. Ho 22 anni ma a furia di rimandare mi ritrovo senza aver concluso nulla, ho perso un anno di università senza dare un esame, rimando qualsiasi cosa, non riesco a compiere un'azione senza ripensarci mille volte.
A volte, sapendo di dover studiare, perdo un sacco di tempo in attività inutili, ad esempio metto in ordine tutta la camera, poi mi ritrovo senza aver studiato e con il proposito di fare tutto domani.
Come posso fare? Ci sono rimedi semplici per affrontare questo problema?
grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente
Il motivo principale per cui le persone rimandano sempre a domani ciò che potrebbero fare oggi è uno solo: perché possono permetterselo. So che può sembrare brutale, però è così.

Ad esempio, lei rimanderebbe altrettanto facilmente il suo pranzo? Oppure il suo bisogno di andare in bagno?

Per far sì che una cosa diventi improcrastinabile è necessario trovare il modo di renderla necessaria, ossia sviluppare una motivazione al riguardo. Nel caso specifico, però, non è possibile farlo online perché ciò equivarrebbe a intervenire direttamente su di lei, che questo servizio non permette.

Può però rivolgersi a un collega nel mondo reale, richiedendo una consulenza psicologica.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51
Amico mio,

Lei pensi che arrivato alla mia età, (ma è cosa vera anche per colleghi molto più giovani e giovanissime colleghe), vedendo che il tempo sfugge di mano, ci si butta nel lavoro, o nello studio con una foga inmpressionante, rimpiangendo di aver perso un pochettino di tempo in altre cose. Ma in altre cose!!. Senza far niente non ci si può mica stare.
Almeno si diverta.
Se non fa nemmeno quello, qualcuno potrebbe pensare e sospettare qualche forma di disagio.

Ma proprio nulla?.

Mah!!!

Provi a mettersi davanti ad un libro o al PC e scriva almeno una pagina intera e non un trafiletto.

Le pare?

Non è un rimprovero, ma una spinta a fare, un invito a darsi da fare.

Mi faccia sapere, e se vuole, e se non le duole, scriva almeno un altro "trafiletto".

Cordialmente
[#3]
dopo
Utente
Utente
Dr. Vita, la ringrazio innanzitutto per il suo intervento, eheheh in effetti l'essere sintetico mi ha sempre contraddistinto, anche ad esempio a scuola, quando si trattava di ripetere la lezioncina, sono ermetico di natura.
A parte gli scherzi,ho seguito il suo consiglio e ho deciso di spiegare meglio qual è il mio problema.
Spesso il fatto di rimandare e di "prendersela comodo" per quanto riguarda le scelte che tutti siamo costretti a fare, viene scambiata per pigrizia o peggio per apatia, effettivamente molte volte mi hanno etichettato come "pigro", anche in famiglia.
Ma le assicuro che il mio procrastinare non è dovuto a una mancanza di voglia, ma probabilmente come ha scritto il dr. Santonocito, a una mancanza di motivazione.
Quando ad esempio se devo studiare, non scarto a priori questa decisione, io voglio studiare, solo che prima di aprire il libro improvvisamente inizio a temporeggiare, a perdere tempo, l'atto di sfogliare le pagine diventa un desiderio futuro, ma pur sempre un desiderio; non è che non mi piaccia o non mi garbi, momentaneamente non riesco a farlo, sono bloccato.
I minuti e le ore passano, cosicchè mi ritrovo senza aver studiato, perchè ad esempio ho riordinato tutta la stanza, e con la consolazione di "studiare domani".
Il divertimento, al quale accennava lei, non mi manca affatto, ho amici e numerosi hobby; quando si tratta di fare "cose serie", mi blocco del tutto.

[#4]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51
Caro Amico.

Stavolta andiamo un po' meglio.
D'altronde Tacito e tutti gli storici, se non fossero stati sintetici, non avrebbero avuto il tempo necessario per scrivere le loro opere. Specialmente allora che erano sprovvisti di penne, macchine da scrivere e .... PC.

Le motivazioni del fare non sono cose astratte, e cioè se ci sono va bene , ma se non ci sono dove le trovo?. Le spinte ad apprendere, o motivazioni, sono date da :

1) la spinta a soddisfare un desiderio di conoscenza e di scoperta (una scimmia etc. l'es. se lo faccia spiegare da qualcuno, altrimenti riprenderò io);

2) la spinta ad ottenere una competenza sempre maggiore attraverso lo studio e la ricerca;

3) il desiderio della reciprocità sociale: mi spiego con un esempio. Io studio l'anestesia, l'latro la chirurgia, l'altro diventa ferrista, l'altro è un esperto di pressione e di circolazione: tutti assieme PROCEDIAMO AD OPERARE UN PAZIENTE. E questo dà molta soddisfazione e spinge ad apprendere. Altro esempio può essere questo: Io studio la tromba, ma poi mi metto insieme ad uno che suona il pianoforte, ed uno che suona la batteria e insieme, facciamo una band. Le cose che ho imparato io servono ad un'équipe. Questa è reciprocità sociale sul piano del lavoro o del divertimento. Spinge a fare e ad apprendere.

4) infine c'è l'approvazione del gruppo di riferimeento: cioè l'appprovazione di quel gruppo esperto nelle cose che io ho studiato e nelle quali mi sono specializzato.

Questa, che gli americani chiuamano "readiness", o predisposizione ad apprendere, si apprende così, facendo leva su questi 4 punti.

Se non bastasse questo, si faccia spiegare le teorie di Maslow , se proprio non vuole leggersele.

Cordialità.
[#5]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
magari hanno ragione i Colleghi facendola riflettere sul concetto di "motivazione", anche se spesso mi è capitato di imbattermi in ragazzi della sua età "bloccati", come dice lei, nel lavoro oppure nel percorso di studi

Io forse tendo a cercare "il pelo nell'uovo", e per questo se fossi in lei non sottovaluterei questa fase della sua vita

Per quanto ne so io lei potrebbe avere un disturbo dell'umore, che le impedisce di affrontare energicamente le difficoltà (laddove nelle cose piacevoli come l'amicizia, l'hobby, ecc. sembra che tutto sia più liscio").

Forse per questo le consiglio di provare a richiedere una consulenza psichiatrica e/o psicoterapeutica: escludiamo l'ipotesi peggiore, ma facciamolo dal vivo con un professionista

Anche perchè se lei ha scritto su questo sito probabilmente sarà perchè in qualche modo questa situazione la fa soffrire

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_