Sindrome di peter pan ?

Salve
Mi chiamo Roberto
Ho 32 anni
Fin’ ora ho lavorato e studiato, per diversi motivi ora studio soltanto,
o meglio sto cercando di finire questa agognata università(mi mancano 4 esami).
Il problema che gli ultimi esami stanno diventando un problema insormontabili… mi sento addosso la difficoltà di prepararli , spesso quando sono lì lì per finire il programma di studio, rallento, mi assale una svogliatezza.
Più ho la voglia di finire, più rallento.
Questo problema sta diventando grave: mi sto isolando, i rapporti con i miei cari si stanno incrinando, mi guardano come un fannullone, sento che do preoccupazioni alla gente più cara che mi è vicino, perché non si spiega il motivo della mia difficoltà a studiare.
Da premettere che mi piace quello che studio, ma inconsciamente più arrivo verso la fine più mi assale una sorta d’ ansia o mi distraggo molto più facilmente rispetto all’ inizio del programma da studiare.
Mi sono chiesto spesso quale sia il mio problema e credo che una spiegazione ci possa essere: soffro della sindrome di Peter Pan.
Perfavore vi chiedo una mano, perché come detto precedentemente il mio atteggiamento di stasi nella vita, sta inficiando i miei rapporti con tutte le persone più care che ho…
Si può guarire da questa sindrome ? Cosa devo fare?
Vi prego il problema sembra banale, ma per me sta diventando un inferno!
Spero che mi rispondiate prestissimo
Grazie infinite
Un saluto
Roberto

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Buonasera Roberto, innanzitutto abbandoni pure le etichette, non esiste una sindrome di Peter Pan se non nelle penne dei giornalisti fantasiosi.
Sono probabili invece altre cose. Ad esempio, che la prospettiva di dover preparare una tesi, compito impegnativo, la scoraggi. Oppure che lei si renda conto che una volta laureato assumerà uno status diverso, ossia non sarà più uno studente ma un dottore. E un dottore poi deve comportarsi da dottore, non da "ragazzo" di 32 anni.
Forse si riferiva a questo, con "sindrome di Peter Pan", a una difficoltà di crescere socialmente.
Lei si trova nella stessa situazione di tanti suoi coetanei, che per un motivo o per l'altro - innanzitutto perché possono permetterselo - faticano a trovare la motivazione per camminare sulle proprie gambe.
Niente che non si possa risolvere, ma sarebbe meglio contattare un collega di persona.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com