Dubbi sul mio compagno

Buongiorno,
Convivo da un anno col mio compagno e tra cinque mesi mi sposo, ma ultimamente mi stanno salendo tanti dubbi, anche la nostra situazione sessuale non è molto attiva, lo facciamo una volta a settimana se va bene, premetto che prima lo facevamo comunque meno ma lo consideravo normale visto che non avevamo mai modo di avere nell'intimità.
Da qualche mese a questa parte mi sono invaghita di un mio collega, ora non so se è solo l'attrazione fisica o ci può essere dell'altro, probabilmente è la mancanza da parte del mio compagno.
Anni fa ho scoperto che guardava video porno di transessuali e un giorno ho visto anche una conversazione in cui si capisce che è andato con queste donne, io gliene ho parlato ma ovviamente lui nega tutto e dice che non gli interessa nulla.
Vorrei capire se magari è un omofobia repressa o sono io che mi faccio problemi che non esistono.
Grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 185
Cara utente, è la seconda volta che ci scrive con certi dubbi che dal primo al secondo messaggio sembrano aver preso corpo. Ora dice: "Vorrei capire se magari è un'omofobia repressa o sono io che mi faccio problemi che non esistono". Andare con prostitute, guardare video porno, con donne, uomini o trans che siano, è comunque il segnale di qualcosa che non va con la partner; tant'è vero che lei lamenta rapporti sessuali scarsi e insoddisfacenti. A completare il quadro c'è la sua infatuazione per un collega. La situazione non si presenta rosea, in vista di un matrimonio. Capisco quanto possa essere doloroso temere di dover rinunciare alla persona che si ama, sulla quale si erano investite fondamentali aspettative di vita e le speranze future, tuttavia non è chiudendo gli occhi che si può costruire qualcosa insieme. Guardi meglio in sé stessa prima di tutto, chiedendosi se i suoi sospetti hanno un fondamento, e in caso contrario perché sono nati in lei; chiedendosi se accetterebbe un dubbio permanente sulla sincerità del suo compagno; infine chiedendosi se
eventualmente accetterebbe di convivere con quella che lei chiama "omofobia repressa" di lui. La vita non è sempre così perfetta, e a volte ci troviamo davanti a situazioni che non ci aspettavamo. Tuttavia per poterle accettare è meglio che siano definite. L'unica cosa che difficilmente si perdona a chi ci vive accanto è l'inganno volontario. Il colloquio con uno psicologo la potrebbe senz'altro aiutare. Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com