Violenze psicologiche e desidero porre fine alla mia vita

Sono una ragazza di 22 anni e, da circa due anni, soffro di una forma di depressione molto forte. Tutto è iniziato verso il secondo anno di università, quando il mio rendimento è calato moltissimo a causa di una cattiva organizzazione nello studio. Da allora mio padre, molto apprensivo da questo punto di vista, ha sviluppato una sorta di ossessione per la mia vita universitaria. Ha iniziato a farmi domande sullo studio ad ogni ora del giorno e mi impedisce di uscire di casa, tranne per la frequentazione dei corsi universitari. Tutto ciò poteva essere quasi normale, prima che mi venisse diagnosticata una neoplasia al seno, ora fortunatamente risolta, che mi ha costretta a cure e interventi chiurgici per circa sei mesi. Nel corso di questi mesi, ogni giorno, ho subito violenze psicologiche da parte di mio padre che, con minacce varie, è arrivato ad obbligarmi a sostenere un esame due settimane dopo l'intervento di asportazione del nodulo, obbligandomi quindi a studiare dal giorno delle dimissioni in poi.
Nell'ultima sessione di esami, per recuperare, ho sostenuto 5 esami, ritrovandomi ogni giorno sotto pressione fino a venerdì, giorno in cui ho sostenuto l'ultimo esame della sessione. Oggi, è l'unico giorno di pausa che ho prima dell'inizio dei corsi universitari e mio padre, oggi ha ripreso con le minacce e gli insulti affinché studiassi invece di riposare un po'.
Io non trovo via d'uscita da questa situazione: l'ansia causata dall'università si sovrappone all'ansia causata da queste continue minacce di smettere di darmi da mangiare o di pagarmi le tasse universitarie. Di questo passo l'università non finirà mai, le vessazioni non finiranno mai e non trovo il modo di uscire da questa situazione. Non riesco a concentrarmi, mi vergogno di uscire e parlare della mia situazione con le mie amiche o il mio ragazzo. Qualche volta ho provato a confidarmi con lui e mi ha detto se avessi voluto continuare ad essere depressa o a lamentarmi, avrei fatto meglio ad allontanarmi da lui per non portare negatività nella sua vita. Mia madre cerca di aiutarmi, ma l'unica cosa che riesce a fare è dirmi di "non ascoltare mio padre"...cosa per me impossibile visto che sono vittima di una vera e propria forma di stalking che mi sta logorando da anni.
Inoltre, i segni causati dal tumore, che paradossalmente risulta essere l'ultimo dei miei problemi, mi fanno sentire "inadeguata" nei confronti della vita. Vorrei solo avere una vita normale, ma non posso e non desidero più vivere. Tutti pensano che sia una "fase", io però mi sento "vuota".. quando guido, a volte mi viene voglia di buttarmi da un precipizio con la macchina. A pranzo, immagino sempre di voler rompere il bicchiere e mangiarlo. Questi sono gli unici pensieri che ho tutto il giorno. Soffro di tricotilomania e spesso mi ritrovo senza ciglia e sopracciglia, provo a fermarmi, ma non ci riesco. Provo a chiedere aiuto a tutte le persone intorno a me, ma nessuno, non so più cosa fare. Voglio morire.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

secondo Lei come mai Suo papà si comporta in questo modo? Come mai per lui è così tanto importante il Suo futuro universitario, tanto da mettere in secondo piano una seria malattia?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica