Profondo ed insostenibile malessere, senso di inutilità

Gentili Dottori,

Sono un ragazzo di 26 anni che sta affrontando un periodo estremamente difficile.

Vivo coi miei due genitori. Come già scritto in altri consulti sono affetto da DOC, ossessioni, ansia, profondo malessere e depressione ormai da 10 anni.

Sono seguito da una psicoterapeuta che vedrò tra pochi giorni, nel frattempo speravo, se volete, di potermi confidare con voi. Dovete sapere infatti che non ho amici, e non ho più una fidanzata da due anni; con lei ho avuto una lunga, bellissima relazione (per quanto potesse farla stare bene uno come me).
La mia autostima è bassissima, mi reputo brutto (nonostante le persone mi dicano il contrario, suppongo per cortesia) e piuttosto noioso; in effetti l'immagine di me che faccio qualsiasi cosa è accompagnata nella mia mente da un senso di ridicolo, pateticità e/o fallimento.
Frequento un corso di laurea triennale da 5 anni, mi mancano ancora molti esami e sono completamente bloccato in un circolo vizioso da questa depressione, causata a sua volta (in parte) dal protrarsi di questa situazione. Non trovo il minimo stimolo ad andare avanti se non il senso di colpa enorme nei confronti dei miei genitori e della mia nonna, purtroppo oggi non in buona salute, alla quale ho promesso di prendere la laurea; sento però di essere arrivato a un punto di stasi, mi sento vecchio ormai e mi vergogno. I miei interessi maggiori sono poi in un altro ambito, al quale solo in questi ultimi mesi mi sto approcciando part time e approfondendo nel tempo libero, effettivamente con estremo interesse e partecipazione (non senza una grande dose di senso di inadeguatezza e rammarico). Però quando porto avanti questa piccola passione (magari riuscissi a farne il mio lavoro stabile...) mi sento ancora più in colpa perchè dovrei studiare per l'università, perchè l'ho promesso ai miei cari e perchè i miei stanno facendo un grande sacrificio per farmi andare avanti.
Ormai sono davvero a terra: non riesco a fare nulla senza sentirmi in colpa, un inutile parassita deviato, ho ossessioni su TUTTO , spesso mi trovo a vagare da solo in macchina la sera, per calmarmi, ma mi fa sentire in colpa persino sprecare la benzina dei miei così. Non riesco nemmeno a piangere, cari dottori, mi sento in colpa anche solo nel soffrire, come se la tristezza fosse una cosa che spetta alle persone normali, che sanno farsi onore e non a gente come me.
La mia ex ragazza che mi ha reso un tempo felice e speranzoso, alla fine mi ha lasciato ed io, seppure pieno di nostalgia, sono felice per lei ora, felice che si stia costruendo un futuro spero il più roseo possibile, che io non avrei potuto con ogni probabilità offrirle.
Non provo inoltre alcun interesse nel cercare una nuova partner. Non ne ho ne le facoltà ne la voglia suppongo.
Sono in terapia con ssri e ansiolitici al bisogno. Mi sento davvero vuoto, e cari dottori, mi sento senza speranza, tutto solo, pieno di vergogna, sconforto, ansia e un senso di colpa schiacciante.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

se lei è già seguito da una nostra collega non le fa bene continuare a cercare risposte online.

Non solo non le serve a nulla, ma è anzi potenzialmente dannoso nei confronti del percorso che sta effettuando e che ha scelto di intraprendere e proseguire.

Da quanto sta effettuando la Terapia Cognitivo-Comportamentale?
Con che cadenza vede la dottoressa?

Le ha detto che sta scrivendo periodicamente su questo sito per cercare risposte?