Una storia in crisi, un bivio impossibile

Buongiorno, ho quasi 30 anni e da 5 anni sto con una persona meravigliosa. Non conviviamo. La nostra relazione soffre di due grossi problemi strutturali, in qualche modo legati tra di loro. La prima questione è che il suo sentimento per me, profondissimo, viene da lei manifestato in maniera incredibilmente implicita, soft. Credo che in 5 anni mi abbia detto "ti amo" 2 volte. E' il suo modo di essere, che si ripercuote in tutte le sfere della sua vita: si entusiasma poco per tutto, mangia poco, non beve, nessun vizio, il sesso per lei è una sorta di dovere nei miei confronti, ma se dipendesse da lei potrebbe tranquillamente vivere senza. Inoltre, e questo è il secondo problema, lei ha una situazione familiare che danneggia moltissimo il nostro rapporto. Figlia unica 32enne con due genitori anziani, che lei deve accudire quotidianamente, senza l'aiuto di nessuno. Soprattutto a causa di questi impedimenti della vita pratica/logistica, abbiamo dormito poche volte insieme, fatto pochissimi viaggi etc. Nonostante questo, io sento davvero di amarla. Lei ha fatto moltissimo per me, è una persona sulla quale si può fare affidamento al 1000% e quelle poche volte che abbiamo avuto dei momenti davvero "nostri" o che lei ha manifestato un qualche segno di carineria esteriore, io non desideravo nient'altro.

Nel frattempo, ultimamente, ho conosciuto una persona che è il suo opposto. Molto solare, entusiastica di tutto. Abbiamo parlato un paio di volte in ambito universitario e dopodiché lei ha iniziato esplicitamente a corteggiarmi. Mi ha chiesto di uscire e quando io le ho detto che sono fidanzato da 5 anni, non ha battuto ciglio, sostenendo che lei è scevra da queste sovrastrutture della società. Lì ho ceduto. Ci sono uscito e ci siamo baciati. Sul momento la cosa mi ha entusiasmato: non baciavo un'altra persona da 5 anni e le sensazioni fisico/chimiche sono state appaganti. Poi però mi sono sentito molto triste. Lei sarebbe voluta anche andare oltre. Mi desidera carnalmente in una maniera assurda, dice apertamente che mi vorrebbe sessualmente e che non vede l'ora di rivedermi. Purtroppo, dopo 5 anni con una ragazza fantastica, ma con un tasso di attività ed entusiasmo sessuale bassissimi, questo è il mio tallone d'achille. La tentazione è fortissima.

Non so cosa fare. Non so cosa voglio. Non vedo via d'uscita. Sono sessualmente attratto da questa nuova persona, ma non direi mai che non amo più la mia ragazza, affatto. Io la amo eccome, nonostante alcune carenze strutturali del nostro rapporto. Secondo me questa è solo la travolgente passione carnale, acuita dal fatto che purtroppo la mia ragazza non riesce a esprimere liberamente la sua di sessualità (ne abbiamo parlato tante volte, ma lei è cosi, non c'è niente da fare.)
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

Gentile utente,

comprendo il Suo dilemma,
dopo cinque anni di una relazione con una ragazza che si potrebbe definire "sacrificante".

Peccato che in questi cinque anni non abbiate "messo mano" alle "carenze strutturali" riguardanti l'affettività (baci) e la sessualità: come mai non avete pensato di ricorrere allo specialista, cioè allo/a Psicologa psicoterapeuta? Pensavate di potercela fare anche così?

Ma ormai la frittata è fatta,
intendo dire che la Sua denutrizione di manifestazioni affettivo-sessuali si è evidenziata in tutta la sua importanza.
Ora sarà Lei a dover capire cosa fare.
E forse dovrà farsi aiutare da uno Psy in una scelta certamente non facile.

Saluti cari.
Carlamaria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottoressa,

io non avrei avuto problemi ad andare dallo psicologo per parlare di questa cosa. (in realtà ci sono andato anche). Ma per la mia ragazza è un tabu assoluto. Non accetterebbe mai. Neanche sotto tortura.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

"..nemmeno sotto tortura.."?

Purtroppo in alcuni casi si tratta di forme fobiche talmente radicate
da non prevedere spazio di negoziazione nè di miglioramento.
Ma nel caso specifico della Sua fidanzata occorrerebbe una diagnosi di persona, naturalmente.

E dunque la decisione si fa più stringente
e tocca soprattutto a Lei prenderla.
E non mi riferisco alla scelta tra le due donne,
ma tra due tipi di vita.

Si faccia aiutare
- per capire
- e per agire al meglio.
La vita è una (probabilmente) .

Saluti cari.
Carlamaria Brunialti
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buongiorno,

leggendo il suo racconto, comunica in modo suggestivo il suo stato d'animo, di sentirsi cioè di fronte a "un bivio impossibile". Il titolo che sceglie di dare al suo consulto mi sembra particolarmente rappresentativo.
Da una parte sente di amare la sua ragazza, ma allo stesso tempo sente fondamentale anche uno scambio affettivo e carnale, che manca nella sua storia.

Parla di tallone di achille e di tentazione fortissima nei confronti di una nuova persona che mostra il suo desiderio per lei, ed è disponibile ad aprirsi nel modo in cui lei stesso desidera.
Mi sento di dire che il suo non è un tallone di achille, ovvero un punto debole, né semplicemente una tentazione. Lei per primo sembra sapere che uno scambio affettivo e intimo sono aspetti umani indispensabili. Non avrebbe altrimenti parlato di bivio, sottolineando che la sua storia è in crisi.

Dalle sue parole sembra desiderare la sua ragazza, ed è da lei che vorrebbe un amore più completo. Quando questo è accaduto, lei parla di un vissuto di appagamento totale: "non desiderava nient'altro", infatti. Per lo stesso motivo, immagino, si sente triste quando si avvicina all'altra persona, perché questo conferma che c'è una mancanza importante nella sua storia.

Mi sono chiesto se potrebbe esserci un modo perché quel bivio si unifichi, magari in punto non vicino al momento, e diventi una strada unica? Mi sento di dire che forse un modo potrebbe essere riconsiderare la sensazione di sentirsi spalle al muro, senza via d'uscita. Dice di averne parlato tante volte con lei, ma lei è così, e non c'è niente da fare.
Senz'altro noi abbiamo un nostro modo di essere, ma possiamo anche cambiare. Magari questo momento di crisi potrebbe essere un'occasione in tal senso? La sua ragazza potrebbe essere disponibile a mettersi in gioco, magari insieme a lei?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

[#5]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Aggiungo alcune riflessioni, perché non avevo letto lo scambio con la Collega Brunialti. Alla mia domanda ha quindi già risposto, rispetto alla possibilità di consultare insieme uno psicologo-psicoterapeuta. Questo sarebbe potuto essere anche utile per mettersi anche lei in discussione rispetto a possibili reazioni della sua ragazza. In fondo in coppia l’equilibrio è tenuto in due e capire anche se ci fossero alcuni suoi comportamenti che attivano determinati vissuti e risposte nella sua ragazza, sarebbe potuto essere uno stimolo molto rilevante.
Se non è possibile intervenire così, condivido le parole della Dottoressa Brunialti, la scelta diventa sua. E forse può comportare una rinuncia.

Avendo questi elementi in più, mi sono chiesto se quando parla di tentazione lo fa perché sente di essere arrivato al limite ormai, come se il desiderio più carnale volesse essere gratificato. Comprendo tuttavia che si sente indeciso, confuso, triste. In conflitto tra questi suoi legittimi desideri.

Di nuovo,
Enrico de Sanctis
[#6]
dopo
Utente
Utente
Cari Dottori, vi ringrazio anzitutto per le risposte. Aggiungo degli elementi: se le condizioni logistico/materiali migliorassero (cosa purtroppo non facile), la situazione potrebbe migliorare un po. Sicuramente trascorreremmo più tempo insieme e, quantomeno a livello numerico, faremmo di più l'amore etc. Ciò mi darebbe certamente più tranquillità psicofisica, ma comunque lei è fatta in un certo modo. Anche convivendo o simili, continuerebbe a non praticare sesso orale e, molto peggio, a non avere mai lei l'idea, l'iniziativa di fare sesso con me, o anche di darmi dei baci più appassionati. Essendo anche lei più serena potrebbe essere leggermente più propositiva, ma se nasci tondo non muori quadrato. Ripeto, se non fosse per me, per i miei istinti, la nostra relazione sarebbe quasi platonica. In tutto ciò c'è un grande paradosso, forse anche in virtù di questo suo atteggiamento così remissivo, io sono super attratto da lei. Ho voglia di fare sesso con lei, la mia unica vera soddisfazione a letto non consiste nel mio piacere, ma nel riuscire a farlo provare a lei (cosa non facile...tutt'altro).

Ora, voi leggendo questo quadro potreste pensare che la scelta sia semplice. Ma non lo è per un milione di motivi. Primo fra tutti il fatto che non solo io nei suoi confronti, ma anche lei è innamorata di me. A modo suo, mi riempie di attenzioni. Mi sta sempre vicina, in tutte le avversità. Mi aiuta in qualsiasi cosa. Mi ascolta. Mi tira su il morale. C'è sempre per me. E' una persona straordinaria, con cui ho una grandissima intesa nonostante tutto. Vorrei dirle di quello che sta succedendo con questa "nuova" ragazza, personalmente mi aiuterebbe molto, perchè sono un tipo che non sa tenersi le cose, oltre che un pessimo bugiardo. Ma temo non solo che lei mi lascerebbe, ma che questa cosa la distruggerebbe.

Ultima considerazione. Mi disturba molto l'atteggiamento dei miei amici, che semplificano troppo la questione: "non la ami più, troppi compromessi, troppe sofferenze, oramai è andata. Devi lasciarla, perché a stare con lei e avere una storia con quest'altra sei un bastardo etc". Fine della storia. Magari fosse cosi semplice...
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66


Sarebbe un'ottima idea il
"..dirle di quello che sta succedendo con questa "nuova" ragazza..",
forse - anzichè "distruggerla" - rappresenterebbe una spinta a curarsi.

D'altra parte è difficile ipotizzare una vita intera così come ora.
Prenda in considerazione anche i vari anni di accudimento genitoriale che Vi separano dalla convivenza.. occorrerà aspettare che i suoi vecchi genitori passino a miglior vita?

Comprendo di sembrare tranchant,
ma l'infatuazione per la nuova donna rappresenta per noi clinici un segno potente del Suo malessere,
che lei tende a "tenere incartato" nel timore di dover prendere una decisione.

Per ciò la necessità di un aiuto di persona.
Online questo potevamo fare.

Se ritiene,
trascorsa qualche settimana
ci ragguagli.

Saluti cari.
Carlamaria Brunialti
[#8]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
La scelta non è semplice, ha ragione.
Non so se migliorando le condizioni logistico/materiali fareste di più l'amore. Lei stesso sembra essere consapevole che non è così, quando dice che il modo di essere della sua ragazza è di un certo tipo, e questo fa parte del suo mondo interiore. Questo non vuol dire che non è possibile cambiare, ma non grazie a modifiche logistiche. Anzi forse se la sua ragazza desiderasse una relazione platonica, come lei dice, deve anche mettere in conto che questo potrebbe addirittura diventare più evidente se foste vicini, acuendo il malessere anziché migliorarlo. Difficile senz'altro fare previsioni certe, ma deve considerarlo.

Venendo al suo desiderio di dirle della nuova ragazza, mi chiedo se sia legato al fatto che vorrebbe smuovere la situazione, farle capire cosa le manca, come fosse un modo per dirle quanto è importante per lei essere ascoltato e accolto nel suo desiderio carnale e di condivisione intima. Sì d'accordo, teme che lei la lasci, e la ferirebbe, ma forse una parte di lei vuole mettere in crisi la sua coppia, forse è anche risentito con la sua ragazza, si sente ferito perché percepisce un senso di rifiuto da parte sua. Mentre vorrebbe poter vivere quel "noi", che tanto sogna.

Quando dice di desiderarla ancora di più a fronte del suo atteggiamento remissivo introduce un elemento prezioso, che però dev'essere approfondito dal vivo. È un desiderio di conquista, è un desiderio di conferma, oppure in parte potrebbe anche sentirsi di riconoscersi in lei, di capirla per qualche verso? Sono riflessioni e domande che aprono discorsi importanti che riguardano il suo mondo interiore oltre che la vostra relazione.

È comprensibile che si senta disturbato dai suoi amici, sente che semplificano qualcosa di complesso che, come lei stesso dice, non è "così semplice". Non si sente capito e, forse, si sente un po' liquidato sbrigativamente, e magari anche giudicato. La vita è accidentata, complessa, ricca di sfumature ed emozioni che possono essere contrastanti, come il suo racconto ci mostra.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#9]
dopo
Utente
Utente
Cari Dottori, approfitto ancora della vostra competenza. In merito alla questione della mia attrazione per una ragazza sessualmente remissiva: quando riesco a farla sessualmente felice, ne sono molto contento non tanto per una questione di conquista, ma perché ho l'illusione/presunzione di essere riuscito, per qualche secondo, a far uscire la mia ragazza da tutti i suoi preconcetti, dal suo modo di essere così eccessivamente composto e a farla "divertire", a liberarla. Ciò non si manifesta solo ne sesso ma anche, ad esempio, nel cibo. Le dinamiche sono identiche. Lei mangia pochissimo, cresciuta in una famiglia di cibi precotti. Io mangio tanto, cresciuto con mia nonna a suon di fettuccine fatte in casa. Quelle poche volte che sono riuscito a farla "eccitare" per un cibo, a farla entusiasmare per un dolce, sono letteralmente esploso dalla felicità. Ricordo quanto abbiamo fatto un dolce insieme. Un momento meraviglioso, di vero amore.

La mia sensazione è questa, che introduce anche l'altra ragazza. Io ho voglia di fare sesso con lei. Non solo è carina e sensuale, ma soprattutto mi fa sentire desiderato sia dal vivo, che con messaggi che proprio manifestano interesse e voglia di passare del tempo con me. Inoltre è anche una persona colta, intelligente, con cui è bello parlare.

Nonostante questo io sono quasi certo che dopo qualche settimana al massimo, dopo tanto sesso, dopo la felicità di aver riprovato l'emozione delle fasi iniziali di un rapporto, del corteggiamento etc, io vorrei di nuovo la mia ragazza. Per me solo lei è veramente "casa". Per me la mia vita è solo con lei. Non riesco a pensare di abbandonarla e di abbandonare la nostra storia, il nostro vissuto. Questo mi sembrerebbe il vero tradimento, più di andare a letto con un'altra a sua insaputa. Forse è vomitevole quello che dico, ma io lo penso.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
È importante sentire la disponibilità della sua ragazza, quando è più aperta o libera, nel sesso come nel cibo. Due ambiti che hanno aspetti in comune, tra deprivazione e godimento o "eccitazione", come lei correttamente dice. Potremmo dire "eccitazione" anche in senso etimologico, cioè nel senso di movimento, di espressività e divertimento.

Mi sembra che abbia piacere ad approfondire la sua esperienza. Il suo racconto infatti si arricchisce di elementi preziosi, che riguardano il suo rapporto di coppia, l'incontro con la nuova ragazza. Ma riguardano pure il suo passato, i suoi comportamenti, i suoi dubbi e le sue fantasie circa il futuro e, quindi, riguardano anche il suo mondo interiore.

Ci sarebbero tante cose da dire, su cui fermarci a riflettere. Spiace non potere approfondire maggiormente in questa sede, ma senz'altro i suoi pensieri e i suoi vissuti meritano uno spazio d'ascolto idoneo, che può esserle garantito dal vivo.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis