Diario di una anassertiva

Da dove si comincia? Non sono in grado di gestire i conflitti. E ciò non significa che io non sia belligerante si badi bene. Sono arrabbiata, per la maggior parte del tempo. Attacco e scappo. La propensione alla fuga è forte, per questo passo la maggior parte del tempo a pensare: tanto posso alzarmi e andarmene, posso chiudere questo rapporto, non farà così male. Ho un senso di colpa che mi accompagna quotidianamente pungendomi ad ogni passo. Sono ipocondriaca, quindi ho paura spesso. Sono andata in terapia e da ciò che dice la mia dottoressa non ho sfocio in alcuna patologia (con mia grande, grande incredulità), sono anassertiva. Inutile dire quanto questo aggettivo mi abbia condizionato nell’ultimo periodo. Ha paradossalmente creato ancora più rabbia il fatto che io non abbia strumenti per difendermi dalle intromissioni della mia ingombrante e tentacolare famiglia. Ebbene, questo è solo un accenno. Ora, io ho 27 anni, non voglio credere che la mia abilità speciale sia quella di scappare e avere dolore agli addominali alti perché il mio livello di tensione raggiunge la durezza della corda di violino. Vi chiedo: chi può aiutarmi, quale ambito della psicologia/psichiatria/psicanalisi può farmi vivere una vita a mio agio? Sono stanca. Vi ringrazio
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 121
gentile utente il fatto di non avere una patologia conclamata non vuol dire che non ci si possa incartare in una serie di comportamenti disfunzionale.
Uno psicologo psicoterapeuta può essere un buon inizio.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
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