Amputazione falangette ungueali

Buongiorno,
Un mese fa a seguito di uno sfortunatissimo incidente al lavoro, mi sono amputato la falange distale dell'anulare e del mignolo della mano destra.
Quella del medio è stata danneggiata ma me l'hanno ricostruita.
Subito dopo l'intervento i medici mi hanno assicurato di poter tornare a fare i miei lavori e le mie attivita sportive (palestra, windsurf, arrampicate) una volta guarite le ferite.
La cosa mi bastava all'inizio ma ora non mi basta più.
Un pensiero negativo sta persuadendo la mia mente.
Mi sento vuoto, mi sembra che non riuscirò mai più ad essere felice.
Il mondo ruota attorno a quelle dita mutilate.
Ho paura che chi mi conosceva ora mi veda come un mutilato e che un'eventuale ragazza ora sia frenata a conoscermi per questo difetto.
Penso sempre lì e non vedo l'ora che le giornate passino per poter andare a letto visto che quando dormo è l'unico momento in cui sono tranquillo.
Mi sento vittima di un'ingiustizia e ho la sensazione che non supererò mai questo problema.
Mi dà fastidio anche vedere la mia mano e di come l'ho ridotta.
Molta gente che conosco minimizza il problema dicendo che sono solo due falangette e mezza ma per me sno diventate più grandi di me.
Ho preso appuntamento con un professionista (psicologo) ma non avendone mai avuto bisogno, ho paura che non possa servire a nulla.
Chiedo se è normale quello che sto passando.
E se un giorno potrò tornare ad essere felice.
Ringrazio anticipatamente per le risposte.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

mi dispiace molto per l'incidente in cui è stato coinvolto e per il trauma che sta vivendo, sia fisico sia psicologico.
Ha fatto benissimo a rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta di persona, perchè dopo eventi del genere le persone hanno bisogno di elaborare il trauma. Le domande che ora La turbano, ma anche il rivivere l'evento, ciò che ha passato e sta passando, è giusto sistemarlo nella mente, in modo che tutto ciò assuma un'altra dimensione e che Lei possa essere più sereno.
I Suoi amici Le sembrano insensibili perchè non stanno vivendo l'evento come Lei a livello psicologico: essi guardano il risultato finale, cioè che Lei ha anche avuto una certa fortuna nel non perdere completamente l'uso della mano e che speriamo al più presto potrà tornare a lavorare e a svolgere le normali attività. Ma non pensano che Lei è turbato e preoccupato, nonchè impressionato quando guarda la Sua mano. Questa immagine dovrà con il giusto tempo essere integrata nello schema corporeo, ma occorre tempo.

Sì, è normale sentirsi così. Recentemente mi è successa una cosa molto simile a quella che ha subito Lei e i miei pensieri sono stati molto simili ai Suoi. E' proprio l'effetto del trauma, che porta a rimuginare, perchè il desiderio degli esseri umani è quello di poter controllare tutto. Ed è anche ovvio pensare e ripensare a quel giorno, è un tentativo di mettere a posto nella testa l'evento. I flashback sono uno dei sintomi più frequenti e ingombranti del trauma, sono fastidiosi ed è molto probabile che con pochissime sedute potrà rielaborare il trauma.

Le faccio tanti auguri per tutto e, se vuole, mi faccia sapere com'è andata con lo psicologo.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,
Lei mi ha detto di aver subìto un trauma simile e mi dispiace molto.
Ora posso dire che sò quello che significa.
Mi sono rivolto ad un professionista che mi ha confermato che tutto ciò è normale e che avendo fatto un quadro approssimativo della mia persona, crede potrò accettare in tempi brevi.
Spero sia vero perchè alterno momenti di relativa tranquillità con momenti di sconforto e angoscia.
Sono una persona molto sportiva che ha sempre tenuto molto al proprio aspetto e ho la sensazione che questa cosa rovini tutto.
La terrò aggiornata delle prossime sedute.
La ringrazio tantissimo per la risposta e le auguro una buona serata.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"...alterno momenti di relativa tranquillità con momenti di sconforto e angoscia..."

Purtroppo il trauma funziona proprio così. Il lavoro che dovrà fare con lo psicologo psicoterapeuta sarà principalmente quello di mettere in ordine l'evento nella Sua mente, in modo che sia "leggibile" e che riesca a prenderne le distanze.
Quando ripenserà a questo periodo e a quanto è accaduto, saprà guardare tutto con serenità e distacco.

Buona serata,
[#4]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottoressa,
Lei crede che arriverà un momento in cui potrò pensare a questa vicenda e considerarla un arricchimento personale, senza rimpiangere quello che ho perso?
Per ora le emozioni negative che ho, mi portano a pensare che mi vergognerò di questo mio cambiamento.
Sono due pezzi molto piccoli del mio corpo, però vanno un po' a modificare la forma della mia mano.
Mi piacerebbe arrivare al punto di fregarmene del parere degli altri e non nascondere le mie cicatrici.
Qualora raggiungessi questo tipo di accettazione, Lei crede che possa comunque arrecarmi danno nei rapporti sociali?
Nel senso che potrei essere evitato da eventuali ragazze in fase di conoscenza?
La ringrazio di nuovo e le auguro una buona giornata.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

superare la vergogna, l'accettazione di quanto è accaduto fanno parte degli obiettivi di quel percorso che presto farà.
Prima di occuparsi degli altri, sarà di se stesso che dovrà occuparsi.
Attribuire un significato agli eventi e rielaborare questa esperienza, vuole dire proprio fare in modo che la vergogna non ci sia più. Se prova a pensare alle cicatrici che magari porta con sé fin da quando era bambino, non attribuisce un significato drammatico e di non accettazione, né se ne vergogna, anche perché ormai fanno parte del Suo schema corporeo.
Le auguro comunque di non incontrare persone tanto vuote e stupide da fermarsi alla forma di un dito o ad una cicatrice.

Cordiali saluti,
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,
La gente che mi conosce mi ha sempre reputato un bel ragazzo e continua a dire che anche senza due falangi rimarrò tale.
Quello che ora mi rode, non è incontrare gente vuota e stupida che può evitarmi per due dita "spuntate", in quanto non ci perderei nulla.
Però se lo fanno prima loro, mi toglie la soddisfazione che ho avuto fin'ora di scegliere io di evitarle.
La vedo come una limitazione e un difetto ma farò di tutto per modificare la mia persona e fare in modo di non nascondere questa cosa ma di mostrarla.
Forse ha ragione mio nonno, in quanto dice che dovrei mostrarla e dire con orgoglio che è stato un incidente che ho avuto lavorando.
Sarà dura e ci vorrà tempo ma come mi sono modificato dall'essere timido all'essere estroverso, credo che riuscirò.
La terrò aggiornata sulle mie sedute e la ringrazio di nuovo per il suo tempo.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottoressa,
All'alba del secondo incontro col suddetto professionista mi sento di nuovo sprofondare.
Ho l'impressione che non riuscirò mai ad accettare questa cosa, che non riuscirò mai più ad essere felice e che quindi il mio futuro sarà terribile.
Io non so se tutto ciò sia normale, lo chiederò a lui.
Sarebbe utile leggere le esperienze di altre persone che hanno passato lo stesso incubo ed eventualmente se e come sono riuscite ad accettare la cosa, tuttavia non trovo nulla online.
Lei ha qualche consiglio da darmi?
La ringrazio molto e Le auguro una buona giornata.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Mi dispiace, che cosa è successo nel colloquio?
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dopo
Utente
Utente
Il primo colloquio è andato bene, praticamente ha voluto sapere cosa mi era successo, come ho reagito io e come hanno reagito gli altri.
Poi attraverso diverse domande da parte sua e risposte mie, ha affermato che secondo lui ho un carattere forte e che supererò la cosa senza incorrere in una depressione.
Spero abbia ragione perchè invece io non riesco a capacitarmi nonostante la cosa sia successa più di un mese fa.
Guardo il mio futuro con sospetto.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
È del tutto normale stare male, essere preoccupati. Quindi si prenda cura di se stesso e segua le indicazioni dei medici e dello psicologo.
D ' altra parte, se Lei vedesse una persona che ha subito lo stesso incidente che ha avuto Lei che fa i salti di gioia che cosa penserebbe?
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dopo
Utente
Utente
Buonasera Dottoressa,
Penserei senz'altro che è un pazzo, tuttavia mi guardo intorno e c'è gente che ha subìto traumi immensamente più invalidanti del mio, tuttavia sembrano aver reagito con più filosofia di me.
In pratica non riesco ad accettare la cosa e sono convinto che il mio futuro sarà del tutto compromesso sia a livello pratico (paura di rifarmi male), che a livello sociale (paura di vergognarmi della mia menomazione).
È vero che la cosa è fresca, però mi sarebbe utile capire come funziona l'accettazione in questi casi e magari sapere come hanno reagito altri che hanno avuto la mia stessa sfortuna.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Non esistono due persone uguali. Se io e Lei dovessimo ritrovarci a guardare una stessa scena, penseremmo cose diverse e interpreteremmo ciò che accade in modo diverso. Se io e Lei ci trovassimo ad affrontare un evento (es traumatico), reagiremmo sicuramente in modo diverso.

Ma all'inizio, come dicevo anche sopra, è del tutto normale sentirsi molto scossi, rivivere il trauma, ripensarci in continuazione anche quando non vorremmo.

Il lavoro con lo psicologo serve proprio mettere in ordine la narrazione, in modo che il trauma sia leggibile.

Riguardo alla Sua preoccupazione per il futuro, molto dipende anche dal tipo di persona che Lei è e dalle risorse che ha: se è una persona salda, come mi pare di aver capito, riuscirà a superare questo momento e le paure che adesso Le sembrano insuperabili.

Cordiali saluti,
[#13]
dopo
Utente
Utente
Salve Dottoressa,
Sto seguendo le terapie del professionista che per ora credo siano volte più che altro a fare il quadro della mia persona.
Non mi sono rinchiuso dentro casa, anzi, tendo ad accettare ogni tipo di invito per uscire, vado a correre come facevo prima, ho ripreso con lo sport per quello che riesco a fare.
Tuttavia ho dei grossi momenti di down, forse peggiori di quelli che avevo prima.
Quando sono in preda ad essi mi sento jna nullità, inadeguato su tutto e non posso immaginare un futuro così.
È come se io fossi in trappola del mio corpo che ha questo cambiamento che non accetto.
Come dicevo, esco sempre con amici per due chiacchiere e qualche bevuta ma il pensare di tornare a girare per locali mi terrorizza.
Anche pensare di andare in vacanza mi fa venire i brividi, non tanto ora che sono bendato, quanto in futuro quando scoprirò la mia mano.
Non è strano che a più di un mese e mezzo, sto peggio ora che prima?