Manipolazione psicologica.

Salve, sono una ragazza di 23 anni. I miei genitori sono divorziati e vivo con mia madre e i miei fratelli. Penso di essere vittima da parte di mia madre di una sorta di manipolazione psicologica. Lei da sempre soffre di problemi di ansia e depressione, ma si rifiuta di intraprendere un percorso da uno psicoterapeuta (come da me consigliato, ma a suo dire nessuno la può aiutare). Questa sua manipolazione nei miei confronti succede sin da quando ero bambina: ad esempio, se il sabato sera all'età circa di 12 anni volevo andare a dormire dai nonni, lei non volendo restare sola mi minacciava che se me ne fossi andata, lei si sarebbe fatta del male o si sarebbe uccisa per colpa mia. Una volta, sempre da bambina, durante una litigata arrivai a provocarmi dei tagli sul polso con la lametta, come a volerle dimostrare il male che mi faceva con le sue parole e i suoi ricatti psicologici. Gli anni passano ma i ricatti rimangano, con motivazioni diverse. Tre anni e mezzo fa decido di andare a studiare fuori, lei non lo accetta e faccio il trasferimento praticamente da sola (quando avrei solo voluto un po' di appoggio morale da parte sua). Poi mi sono trasferita e seppur all'inizio non è stato facile, mi sono "riscoperta": stavo bene. Anche con lei il rapporto era migliorato. Arriviamo al dunque: a novembre mi sono laureata come ostetrica e a dicembre sono tornata a casa alla ricerca di un'occupazione. Le cose sono tornate come prima, ora i suoi ricatti riguardano il lavoro: non mi appoggia se voglio fare i concorsi, non mi aiuta economicamente e vuole che vada a lavorare nei bar/pizzerie e simili (cose che ho fatto per tanti anni).Io le ripeto più volte che vorrei concentrarmi su quello per cui ho studiato, ma a lei pare non interessi. Così sto pensando di trasferirmi all'estero da mio padre, ma ovviamente a lei non sta bene neanche questo. Mi tiene nelle sue grinfie e io non ho più la forza di reagire. Non ho più l'entusiasmo di tentare un concorso, non mi va di studiare, e allo stesso tempo ho paura di trasferirmi perché non è quello che voglio. Il problema è che mi pare l'unica soluzione migliore per non "ammalarmi". Sto entrando in un circolo vizioso e non so più quale sia la cosa giusta da fare.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 121
gentile ragazza sembra che lei abbia già risolto in passato la cosa, il circolo si ripete ma, forse, dovrebbe riattivare quelle risorse che già l'hanno aiutata a laurearsi. pare che questa dinamica disfunzionale si ripresenti ogni volta che si riallacci la relazione con sua madre, ormai è una relazione improntata su questo come una sorta di piega indelebile.
Deve trovare, come ha già fatto, la forza di ri-sottrarsi ,
potrebbe essere necessario un supporto terapeutico. ci pensi.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
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