Sofferenza psicologica giornaliera. Non capisco cosa ho...

Buonasera dottori.

Finalmente mi sono deciso a voler affrontare questa mia problematica che mi affligge da tempo (anni forse? Non so e a breve spiegherò perché), voglio andare da uno specialista ma come primo passo, ho ritenuto opportuno scrivere qui. Per capire il mio problema forse è utile prima inquadrare seppur brevemente la mia storia.

Vivo in un paese di provincia del sud, pochi abitanti, pochi eventi, poche persone giovani e motivate; è un posto deprimente, culturalmente morto e con una mentalità che non andava bene neanche nei primi del 900.

Quando mi diplomai il mio sogno era andare via da qui e non tornare mai più. Andare a vivere in città, realizzarmi in quel contesto, conoscere persone di un certo tipo, avere una vita piena e appagante. Realizzarmi da solo, farcela con le mie forze, lavorare e studiare insieme permeato da quell'aria che solo le metropoli sanno dare.

Effettivamente lo feci, ma dopo un mese tornai in quanto non sapendo la lingua non riuscii a trovare lavoro. Mi ripromisi di partire non appena avessi imparato la lingua.
Fattostà che una volta tornato conobbi una persona di cui mi innamorai follemente e, ad aggiungersi a questo, iniziai a lavorare nell'azienda di famiglia, una realtà dal fatturato non indifferente che garantiva sicuramente una soddisfazione economica cospicua. Nel frattempo mi iscrissi in università senza mai tuttavia riuscire a dare per bene le materie per via degli impegni lavorativi.
2 anni fa è crollato tutto. L'attività è fallita in un modo che nn mi sarei mai aspettato. Io mi ritrovo con un pugno di mosche in mano, sono con pochi soldi, senza laurea, ed è come se mi fosse arrivato un secchio d'acqua ghiacciata. Mi sono svegliato. Mi sono chiesto ma cosa ho fatto di tutto quel che volevo fare? Di tutti i miei sogni di andare in città, laurearmi ed un giorno mettermi in proprio vivendo in città? Ma cosa ho fatto?

Ecco, non ci vivo più. A 28 anni mi sento vecchio per qualsiasi cosa. Da due anni non faccio altro che pensare tutti i giorni, sono bloccato, depresso, non facio altro che LETTERALMENTE pensare e pensare ogni giorno tutto il giorno. Pensare cosa avrei potuto fare, pensare che nn accetto una vita in questo paesino, pensare che non sto dando il massimo dalla mia vita (ed era una cosa che desideravo follemente, dare il massimo, mettermi in gioco su tutto). Resto a casa quasi tutto il giorno deprimendomi e non ce la sto facendo più. Ho le unghia martoriate, a volte mi prendono dei forti attacchi di depressione,pensieri negativi. Per due volte credo ei aver sperimentato attacchi di panico, non spiegarli, come se mi sentissi incatenato in una stanza quando invece ero semplicemente in auto, in coda. Sensazione molto strana. Non riesco a pensare lucidamente (figuriamoci a studiare). Mi alzo ogni giorno tardi, non ho voglia di fare niente, vedo i miei amici andare convivere/sposarsi e la cosa mi distrugge. Non so più che fare e non vedo vie d'uscita a tutto questo oblio. Non ho più forza.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

mi dispiace molto per il fallimento dell'attività lavorativa, ma con i limiti di un consulto on line, non sono così certa che Lei abbia bisogno di uno psicologo psicoterapeuta per affrontare questa problematica.

Certamente si sente male ed abbattuto, ma la soluzione al problema o il cosiddetto "antidepressivo" è un nuovo lavoro, che possa darLe ciò che aveva fino a due anni fa.

Adesso ha bisogno di riprogettare la Sua vita.
Ha provato a pensare da dove ripartire, nonostante la profonda crisi?
E' ancora legato sentimentalmente con la stessa ragazza di cui ha scritto? Avete progetti insieme qui in Italia?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera dottoressa, innanzitutto grazie per la risposta.
Mi chiede se sono legato sentimentalmente a lei... ad essere sincero non lo so più. Non riesco più ad essere sicuro di nulla dottoressa. Non riesco a prendere decisioni, non faccio altro che pensare e ripensare. Mi sento uno stupido fallito. Vorrei tanto cambiare la mia vita, tornare a sorridere ma mi creda, non vedo positività in nulla, non riesco a smuovermi anche per paura del giudizio altrui, credo.

Quando le parlo di progetti, si innervosisce, le viene l'ansia dice. Quindi no, ufficialmente non credo abbiamo dei veri e propri progetti. A volte penso di mollarla, di andarmene, di ricominciare da solo in un posto nuovo dove posso essere me stesso, in un posto più motivante, in un posto che non sia asfissiante come questo maledetto paesino di provincia e... possibilmente, in un posto un po' più intelligente, più ricco, con più opportunità. Mi dico per lo meno finisci di studiare e fregatene dell'età, e poi vai, mi dico ok, va bene, finisco di studiare e vado ma poi... non riesco a studiare perché non sono tranquillo e mi sento troppo grande per una caspita di laurea, un fallito insomma. E quindi il loop infinito si ripete:
- voglio andare
- ma non vado perché devo finire di studiare
- però non riesco a studiare e quindi non vado...
Un loop infinito giornaliero insomma. Uno schema che si ripeteall'infinito come un cane che cerca di mordersi la coda.

Vorrei tanto avere di nuovo la forza di andarmene e ricominciare respirando aria nuova. Ma purtroppo non ce l'ho e non so più cosa fare della mia vita se non deprimermi.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

con questa confusione e sconforto, è perfettamente ovvio incontrare difficoltà a concentrarsi per lo studio o ad avere forza di implementare progetti.

Ma una cosa deve farla per forza: capire che cosa sia prioritario (es laurearsi), senza preoccuparsi di essere "vecchio" alla Sua età, o partire con un progetto CHIARO in mente e con condizioni che permettano la sua implementazione.

Successivamente deve porsi piccoli step realizzabili giorno per giorno. E farlo.

Altrimenti va in confusione e si fa prendere dallo sconforto, drammatizzando la situazione, anzichè concentrasi sulle SOLUZIONI al problema.

Cordiali saluti,