Ansia e nostalgia di casa

Buongiorno
Sono una ragazza di 23 anni che si è appena trasferita a Londra per un lavoro di 6 mesi.
Sono qua da solo 1 settimana, ma non sto bene... non capisco il perchè. Ho sempre voluto fare questo tipo di esperienza che sono sicura mi aiuterebbe a crescere ma ora mi sorgono dei dubbi, forse è stata una scelta sbagliata partire. Ho una forte nostalgia di casa, nonostante sia già stata 2 mesi fuori casa senza aver avuto nessun tipo di problema.
Ho una forte ansia la mattina appena mi sveglio e la sera prima di andare a dormire; e durante il giorno non sto ne bene ne male, cerco di pensare solo al lavoro per distrarmi ma non sono comunque felice. La mattina quando mi sveglio in questa casa che non sento casa mia mi chiedo sempre perchè sono qua? Voglio tornare in italia tutte le mattine ho questo maledetto pensiero.
Faccio fatica a mangiare perchè ho come una morsa allo stomaco tutto il giorno.. non so cosa mi stia succedendo. Vorrei riuscire a stare qua per tutti i 6 mesi ma mi sembra una cosa impossibile, già questa prima settimana è passata mooolto lentamente; non vorrei tornare in italia... sarebbe un fallimento, già ho fallito tante volte nella mia vita non vorrei aggiungerne un altro.
Di questo mio disagio non ne ho parlato con nessuno, con i miei amici e i miei genitori mi fingo felice. Ma felice non lo sono proprio. Non so che fare. Sto davvero tanto male e mi sento molto sola. Ieri sono andata a fare la spesa e quasi mi viene un attacco di panico, cosi, dal nulla...
Consigli per stare meglio?
Grazie per l’aiuto
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Dr. Giuseppe Ventrone Psicologo, Psicoterapeuta 45 1
Gentile Utente,
sa di essere molto coraggiosa? Riesce a dirselo? Non è da tutti staccarsi dai propri legami affettivi per svolgere un lavoro all'estero, anche se a volte "andarsene" viene superficialmente descritto come un dovere o una passeggiata. Provi a pensare in questi termini - cioè alla sua forza - e si dia tempo per capire, sapendo che il suo mondo è con lei, nella valigia interna dei ricordi e dei sentimenti, per cui non può perderlo. Tornerà a casa quando sarà il momento. Cerchi, piuttosto, di "compiere" l'esperienza, non tanto restando un giorno in più o in meno - questo solo lei può deciderlo - ma provando a percepire più concretamente qual è il progetto di crescita esistenziale e lavorativa per cui è partita. Se riesce a incontrare i suoi desideri e i suoi limiti - magari condividendoli con altri giovani che a Londra stanno facendo esperienze simili alle sue - senza giudicarsi in modo troppo severo, le cose andranno meglio. A volte fragilità e forza sono due facce della stessa medaglia: ci dicono il punto preciso in cui collocarci come persone uniche e irripetibili. Forse la distanza da casa di cui risente in questa fase, potrebbe tra poco renderle più libero lo sguardo su se stessa, favorendo le sue scelte senza dover per forza fingere con qualcun altro. Buona fortuna!

Dr. Giuseppe Ventrone
Psicologo-Psicoterapeuta
Docente di Filosofia

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