La ferita dei non amati e una relazione extraconiugale

Gentili dottori,
come da titolo, ho avuto una madre poco presente e affettuosa, che mostrava una netta preferenza nei confronti di mia sorella, maggiore di me di 8 anni.
Ho sofferto all'inverosimile per questa cosa, ho subito un tradimento dal mio primo fidanzato col quale stavo per sposarmi.
In seguito ho incontrato il mio attuale marito, che non ha saputo capire il mio vuoto e non ha saputo darmi la certezza di un amore assoluto.
Da più di 3 anni vivo una storia extraconiugale, nella quale alterno momenti di felicità a momenti di sofferenza, dovuti essenzialmente al fatto che, essendo il mio amante impegnato e con famiglia, ancora una volta mi trovo ad essere la seconda in graduatoria e non posso ricevere da lui le conferme di cui sono assetata.
In gioventù, a seguito della fine del mio fidanzamento e della concomitante malattia di mia madre (deceduta qualche anno dopo), ho affrontato una psicoterapia che mi ha aiutata molto, ma che probabilmente non ha sciolto il nodo del rapporto con mia madre, che comunque si ripropone negli altri rapporti, con la mia necessità di essere amata in modo assoluto e di essere sempre rassicurata sui sentimenti.
A volte credo che l'unica soluzione per me sia rinunciare all'amore, in questo modo non avrei aspettative e troverei un equilibrio.
Chiedo gentilmente un vostro parere.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

Prima di mettere in atto una rinuncia così drastica e castrante
propenderei per valutare seriamente la proposta che Le aveva fatto poche settimane fa il Collega nel precedente consulto,
consistente nell’intraprendere un percorso Psy.
Dalle Sue parole di oggi direi: *riprendere il percorso*, quello che Lei già aveva esplorato a suo tempo ma non completamente.
È una ipotesi che ha preso in considerazione?
Con quali riflessioni ed esiti?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
L'ho preso in considerazione più volte, ma lo vivrei come una sconfitta.
Pensare di non aver ancora risolto, di non farcela con le mie sole forze,di dover ammettere davanti al mio terapeuta che ho ancora bisogno di lui.
Tutti mi conoscono come una donna forte e risoluta, in realtà ho solo una corazza che è franata miseramente.
Questa è la motivazione principale, la secondaria è quella economica. Lo psicoterapeuta che mi seguiva ha tariffe molto alte. Non ne cercherei un altro, perché lui conosce bene la mia storia e il percorso che ho fatto.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Cambiare Psicoterapeuta ha i suoi vantaggi.
Proprio perché quello/a nuovo/a non sa nulla di Lei, è possibile esplorare la problematica da angolature e con modalità differenti,
evitare il confronto tra prima e dopo,
mostrare le Sue parti fragili,
e altro.

Oppure sono difese
perché in realtà Lei è troppo stanca e sfiduciata per provarci ancora?

Dott. Brunialti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Anche se ho totale fiducia nello psicoterapeuta che ho già conosciuto?
Stanca sicuramente, ho vissuto anni sereni di equilibrio perché avevo escluso l'amore dalla mia vita, accettavo il rapporto insoddisfacente con mio marito e traevo soddisfazione da altro.
Poi ho incontrato nuovamente un mio ex di gioventù e tutte le mie sicurezze sono crollate.
Credo che vivrei molto meglio senza amore.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Questa è una scelta Sua, di tipo esistenziale.
Tutto sta a vedere se il cuore e il corpo si rassegnano ad una decisione *di testa*.

Dott. Brunialti