Indecisione trasferimento all estero

Buongiorno,
Ho 26 anni e da 4 anni sono fidanzata con il mio compagno, con cui convivo da due anni.
Da quando lo conosco mi ha sempre manifestato l'interesse di trasferirsi all'estero per qualche anno ed io l'ho sempre sostenuto e spronato.
Un mese fa ha firmato un'offerta di lavoro molto interessante con cui potrebbe tranquillamente lavorare da remoto dall'Italia. Ha deciso quindi di lavorare da casa per i primi mesi, e poi di trasferirci insieme con l'Inizio dell'anno nuovo.
È da un po' di tempo che ne parliamo, ma io vivo in uno stato di indecisione perenne. Io qua in Italia sto bene: abbiano una casa, ho i miei affetti (mamma e amici) e un lavoro a tempo indeterminato come impiegata. Il lavoro non mi da soddisfazione perché l'ufficio è molto piccolo e di "mentalità chiusa" con uno stipendio molto basso e ambiente stressante.
Il mio compagno sostiene che questa possa essere un'opportunità anche per me, perché potrei trasferirmi per studiare all'università e lavorare parte-time nel mentre.
A me l'idea piace, il problema è che mi sembra di perdere la mia indipendenza.
Con il lavoro che ho adesso potremmo tranquillamente sposarci e poi avere dei bambini, ma se ci trasferiamo so che avrò un lavoro piu umile (lavapiatti, donna delle pulizie ecc) almeno per i tre anni di studio. Inoltre, una volta terminata l'università, facile che dovrò valutare degli stage anche non pagati. Sinceramente non mi andrebbe a 29 anni di cercare lavoro e di non essere stabile economicamente, questo non mi permetterebbe di diventare mamma presto (come noi desideriamo) o mi obbligherebbe a dimendere da lui da un punto di vista economico.
Inoltre lui dice che ha deciso di lavorare da casa per i primi mesi, per darmi più tempo e la possibilità di prepararmi per l'ammissione all'università, ma ovviamente preferirebbe trasferirsi.
Aggiungo inoltre che l'ammissione all'università non è cosa certa, e che potrebbero non prendermi. In tal caso troverei lavoro solo per posizioni umili, e al mio ritorno in Italia non so cosa potrei trovare.

Mi potete dare un consiglio? Grazie!!
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Dr. Alessio Vellucci Psicologo, Psicoterapeuta 92 5
Gentile Utente,

I trasferimenti implicano sempre abbandonare una zona di comfort che, nel bene o nel male, ci garantisce equilibrio, per andare verso condizioni più incerte. Capisco la sua difficoltà, sarebbe anche la mia.
Tuttavia lei parla di indecisione, ma la mia impressione (mi corregga se sbaglio) è che in realtà abbia ben chiaro cosa desidera e cosa vuole, e che la difficoltà sia nel portare questa consapevolezza nella coppia.
Mi sembra di aver capito che sia da qualche tempo che parlate di questo eventuale trasferimento, ma ha espresso le sue riflessioni e necessità al suo fidanzato come ha fatto con noi?

Un caro saluto

Dr. Alessio Vellucci
www.miodottore.it/alessio-vellucci/psicologo-psicoterapeuta-psicologo-clinico/roma

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la sua risposta!
Si, io so che nella vita vorrei avere una famiglia e per me ha la priorità.
Ho già espresso i miei dubbi al mio compagno, ma mi ha risposto che secondo lui è inutile continuare con i se e con i ma . Mi ha detto che anche lui vuole avere dei bambini o che vorrebbe sposarsi entro i prossimi anni e che si può comunque fare anche con il trasferimento.
Ogni tanto mi capita di essere più favorevole, soprattutto perché non mi trovo più bene con il mio attuale lavoro e mi piacerebbe fare qualcosa di diverso, altre volte penso di avere paura di fallire e che se dovesse andare male potrei pentirmene.
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Dr. Alessio Vellucci Psicologo, Psicoterapeuta 92 5
Dunque, da quello che riferisce, mi sembra che le difficoltà siano due:
Da un lato le sue esigenze che si scontrano con la ferma opposizione del suo compagno.
Dall'altro, il timore del fallimento che oscura un desiderio di tentare che, per quanto comporti dei rischi, sentirebbe eventualmente di concedersi.
Trovo, non so se è d'accordo, che le due questioni non siano poi così separate, perché la decisione non è semplice, e se ai suoi dubbi aggiungiamo la fermezza del suo compagno, capisco bene che senta di non sapere come muoversi.
Qualora sentisse che una mediazione spontanea tra voi non avesse successo, le suggerirei di rivolgersi ad un terapeuta; per la coppia preferibilmente, o in alternativa individuale, per lei, per fare luce sui suoi timori di fallimento e recuperare una maggiore serenità nel concedersi a progetti che sente suoi, sia con il suo fidanzato che lavorativamente parlando.

Un caro saluto