Gelosia e crisi di panico

Stiamo vivendo un rapporto di amore meraviglioso, unico nella sua autenticità, fondato su una complicità ed una intimità profonde. Entrambi siamo felici e grati di questo "dono". E' tuttavia in me presente una ragione di infelicità, talvolta avvertita con grave malessere e disagio, sia fisico che emotivo.
E' stata Lei ad iniziarmi all'Amore, in ogni sua forma. Forse inattuale nel mio modo di sentire, ho scelto di non vivere apertamente la mia sessualità (seppur particolarmente sviluppata sin dall'infanzia), perché desideroso di condividerla solo con una persona che avrei amato sinceramente, incapace di slegare il sesso dal sentimento. Con Lei ho avuto il primo rapporto sessuale, a 20 anni.
Lei prima di conoscermi aveva avuto svariate esperienze e frequentazioni. Ne abbiamo parlato spesso, e più volte ha risposto con sincerità alle mie domande, preoccupata di rimarcare quanto sia a livello emotivo che sessuale il nostro rapporto non sia comparabile con il suo passato, che davvero io sia l'unico uomo della sua vita, quello con il quale progetta di costruire una vita. Ciò nonostante il pensiero che abbia amato altre persone e che sia stata amata, che abbia vissuto l'intensità di certi momenti e di determinati sentimenti, che abbia dato e ricevuto piacere, che insomma il suo Amore non si esaurisca nella mia persona, mi fa stare profondamente male.
Spesso ho avuto crisi di panico, palpitazioni, sensazioni di soffocamento, momenti di grande sofferenza emotiva. Sono pensieri che mi rendono vulnerabile, che colpiscono le mie fragilità e le mie insicurezze, e che mi attaccano ripetutamente. Lei conosce tutto ciò: comprensibilmente è stata per Lei fonte di dolore, sentendosi "responsabile" delle mie lacrime.
Non giudico negativamente la sua vita sessuale precedente, non ci vedo proprio niente di male; eppure non riesco a farla accettare al mio cuore. Mi sento da meno, mediocre, sminuito. E' l'unica ombra di un rapporto splendido, che intendo proteggere e per questo chiedo consiglio, forse nel posto sbagliato. Non credo di meritarmi questo stato d'animo, ma non so come affrontarlo.

Vi ringrazio per l'attenzione. Cordiali saluti
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Caro ragazzo, il suo stato emotivo come conseguenza di una gelosia retroattiva è piuttosto frequente così come è frequente alla base una certa bassa autostima che inesorabilmente porta ad un confronto stressante con il passato. Se non si entra nell'otticca che quest'ultimo non può essere cambiato si è destinati a vagare con una sofferenza irrisolvibile oltre che inutile. Provi a riformulare il suo pensiero con l'idea di essere stato scelto dalla sua partner dopo una serie di esperienze fatte da quest'ultima e che lei ha vinto ogni confronto, forse cambierebbe qualcosa. provi a riflettere sulle diverse letture che può fare della sua condizione e se non dovesse risolverla allora non le resta che una scelta: continuare a soffrire o rivoglersi ad uno psicologo. Ma ci provi da solo cambiando modo di pensare (scelta più economica sotto tutti gli aspetti)

cordialmente

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazzo
Vivere l'amore significa anche riuscire a comprenderne la doppia anima, idealizzata e con la "A" maiuscola da un lato, ma fatta anche d'istintualità e passionalità dall'altro. Il suo problema è probabilmente da riferire a una mancanza d'esperienza in questo tipo di faccende, mancanza del resto pienamente giustificata dalla sua giovane età.

Il passato è passato e nessuno può comunque far niente per cambiarlo. Quindi deve scegliere se intende preoccuparsi più del passato, autodestinandosi a perdere in partenza, oppure più del futuro, vivendosi appieno e la sua storia d'amore e costruendola insieme alla sua ragazza.

Se ritiene d'averne bisogno, una consulenza psicologica potrebbe esserle d'aiuto per chiarirsi meglio i termini della questione.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le risposte.

Le stesse osservazioni da Voi riportate sono quelle che usualmente ripeto a me stesso nel tentativo di respingere quello stato d'animo sofferente. Tuttavia mi sento "schiavo" di quei pensieri: la loro carica irrazionale (che spesso si manifesta anche nei sogni) è tanto forte da superare, in intensità, le razionalizzazioni da me compiute. Mi sento impotente verso la natura del mio sentire.
Sono ben consapevole che questo stato d'animo sia alimentato e trovi la propria ragione d'esistere in una fragilità emotiva ed in una insicurezza costitutive della mia persona.
Ciò nonostante non posso accettare che queste attentino alla mia felicità, come a quella della persona che amo. E sono sinceramente preoccupato di non avere gli strumenti per porvi rimedio.
Come posso acquisirli? E' possibile educare il pensiero o il sentimento? In che modo una consulenza psicologica potrebbe essermi di aiuto?

Cordiali saluti
[#4]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
non certo qui si può fare didattica sul modo in cui una consulenza possa aiutarla. L'unica cosa che si possa dire è che la consulenza la può aiutare. Se il suo stato di sofferenza non è gestibile da solo non ha alternative.

cordialmente
[#5]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
sentire che la propria razionalità segue una strada mentre le emozioni un'altra è spesso un'esperienza molto dolorosa.

Immagino infatti il suo "dolore psicologico", combattuto tra il senso di colpa per non riuscire a lasciarsi andare con la ragazza ed il senso di frustrazione che prova quando la sua mente ritorna sul passato della sua ragazza.

Il problema nasce dal fatto che queste sue sensazioni negative possono pesare sull'andamento della sua relazione. Per cui o lei riesce a gestirle, oppure bisognerebbe fare qualcosa.

E secondo me tutto parte dalla comunicazione tra voi due: senza essere colpevolizzante Lei dovrebbe riuscire a trasmettere queste sue angoscie alla fidanzata. E insieme decidere se tutto ciò può diventare un problema serio per la coppia, tanto da richiedere una consulenza psicologica

In caso contrario sarà il tempo a darvi delle risposte

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#6]
dopo
Utente
Utente
Gent. Dr. Bulla,
sono molto combattuto sul coinvolgere la mia ragazza in questo mio problema. Più volte le ho espresso i contenuti della mia angoscia e comprensibilmente si è sentita estremamente vulnerabile e forse anche "colpevole". Mi sembra ingiusto renderla partecipe di una sofferenza senza soluzione e poco matura che va a toccare, senza alcuna legittimità, il suo passato e la sua vita. Per questo motivo ultimamente ho evitato di raccontarle il mio stato d'animo, convinto che sia più opportuno proteggerla.
Credo sia per me necessario confrontarmi apertamente con questo stato d'animo, forse anche con un aiuto.

Vi ringrazio nuovamente per l'attenzione e gli interventi.

Cordiali saluti
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