Sensazione di frustrazione (egoistica)

Salve, ringrazio anticipatamente per le eventuali risposte.
Io e il mio ragazzo stiamo finalmente vivendo la storia che era stata tanto sognata: è nato un forte legame mentre la sua ex compagna era incinta di quella che oggi è sua figlia, passando momenti complicati fatti di numerosi tira e molla e sofferenza.
Ci siamo poi riuniti a maggio.
La situazione ora è libera da ogni condizionamento e senso di colpa.
Sto spesso con la bimba che ha quasi 2 anni, conosco la sua famiglia e la ex compagna, madre della bimba, sa di me e del rapporto che ho con lei.
Con mio grande stupore sta gestendo con grande maturità e serenità la mia presenza e provo quasi un senso di gratitudine.
Io e il mio compagno siamo molto innamorati, parliamo molto, e viviamo il nostro tempo in maniera vivace e felice.
Non è stato facile all'inizio capire, all'interno di un equilibrio che si stava creando e rapporti che si stavano modificando, come muovermi, cosa poter dire e fare, poiché non ero più nella condizione di poter esplicitare tutto quello che mi passava per la testa.
A me la nostra storia sembra sempre una trama da film.

Scrivo però poiché nell'ultimo periodo provo un senso di frustrazione quando condivido il tempo tra lui e la bimba: quando sono con loro (la bimba è più spesso dal papà che dalla mamma) mi rendo conto di sentirmi completamente invisibile ai suoi occhi, parla pochissimo con me perché è concentrato su quello che sta facendo e che deve fare, e io ritorno ad essere compagna solo quando lei è a letto (decisamente tardi).
Io voglio veramente bene a lei e anzi la vedo come il personaggio che ha salvato tutti, lei altrettanto con me, sono per lei un riferimento importante e quando non la vedo per qualche giorno mi manca.
Il problema è nei confronti di lui: ultimamente (o forse è sempre stato così e solo ora mi pesa?) il silenzio in sua presenza è profondo e se parlo mi sembra di disturbarlo, se mi faccio un po'più carina lui non lo nota perché non mi ha guardata nemmeno, anche nei brevi momenti in cui lei si può autogestire (Guarda il cartone sul PC) lui ci tiene che uno di noi due stia con lei, tutte le sue energie le usa per proporle mille alternative (cosa bellissima lo so) e spesso quando la porta a letto io poi pulisco e sistemo tutta la confusione di pomeriggio e cena, sentendomi mamma/moglie.
Ultimamente poi si addormenta con lei e quindi io lo aspetto fino a tardi, poi di solito parliamo un'oretta o meno, stanchi.
A volte penso che era meglio se stavo a casa mia a finire i miei cavoli.
Mi rendo conto che suona in maniera egoistica e infantile, ma questa sensazione mi mette addosso ansia e vorrei sapere perché.
Mi senso indispettita.
Sto anche mangiando di più perché mi sento nervosa, come quella fame da "noia", anche se di cose da fare ne ho molte e sono una persona prolifica.
Non entro nel merito di come va quando la bimba non c'è, perché va tutto molto bene.

Ringrazio di nuovo e auguro buona giornata
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Dr.ssa Patrizia Pezzella Psicologo, Psicoterapeuta 263 13 1
Gentile signora,
la situazione che sta vivendo da circa due anni è certamente complessa ma lei sta giocando un ruolo non facile con grande senso di responsabilità. Il suo compagno, la bimba e la madre della bimba e lei rappresentate la conferma di un modello positivo di famiglia allargata . Complimenti per il rapporto che lei sta costruendo con la bimba. La dedizione e la partecipazione del suo compagno alla vita della figlia sia per lei un esempio della sua capacità di prendersi cura dei piccoli ed eventualmente , se è nei vostri progetti, anche dei vostri figli. Chieda a lui di aiutarla nelle mansioni domestiche per superare la sensazione di frustrazione che prova e non trascuri però la realizzazione di suoi progetti personali e/o professionali. Per le piccole gelosie nei confronti delle attenzioni che il suo compagno rivolge alla piccola sono naturali ma provi a pensare che sono "a tempo" ...perchè tutti i cuccioli crescono .
Infiniti auguri e molti saluti.

Dr.ssa Patrizia Pezzella
psicologa, psicoterapeuta
perfezionata in sessuologia clinica

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dopo
Utente
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Gentile dott.ssa Patrizia,
La ringrazio molto per la sua risposta molto umana e rinforzante, si ha bisogno di sentirsi dire queste cose quando si è nel dubbio di stare agendo nella maniera migliore. Lei mi sprona a vedere il bicchiere mezzo pieno ed io effettivamente ho scritto in un momento in cui lo vedevo mezzo vuoto, ma questo regala un senso di completezza del quadro. So che il perenne mutamento del rapporto tra tutti noi sarà un buon concime che aiuterà a non dare mai niente per scontato, mettersi in gioco ed essere elastici ai normali cambiamenti della vita. Le mie debolezze rimangono, ma non voglio pretendere troppo da me stessa.
Di nuovo grazie