Somatizzazione dell'ansia può condizionarne così tanto?

Salve,
non so se sto scrivendo per ricevere una rassicurazione o meno, ma vivo nella paura di avere problemi al cuore.
S
Sento spesso delle irregolarità nel battito.
Per ben 3 volte al pronto soccorso, dopo aver effettuato l'ecg mi hanno detto di non avere nulla, solo qualche extrasistole.
La mia era solo ansia.

Negli ultimi tempi si sono aggiunti problemi allo stomaco anche quelli di origine nervosa, che vanno ad influenzare ancora di più l'organo oggetto delle mie paure, il cuore.

Sono arrivata ad avere paura di fare attività fisica.
Il sentire il battito cardiaco aumentare durante lo sforzo fisico fa sì che il mio battito si alteri e io vado in panico.

Razionalmente sono consapevole che dei problemi al cuore mi dovrebbero portare altri sintomi, dolori al torace ecc...tutte cose che io non sento, anzi.
Quando riesco a portare a termine il mio esercizio fisico quotidiano mi sento bene, sento di aver scaricato lo stress, insomma una bella sensazione di benessere.
Posso davvero condizionare così tanto il mio corpo con queste paure?
Come posso tornare a fare attività fisica?
Come posso fidarmi di ciò che i medici mi dicono?

Premetto che sto facendo un percorso da una psicologa.
A volte sembra andare bene, ma spesso mi sembra che qualcosa non sia stato indagato a fondo, che forse dovrei fare esami più approfonditi al cuore, che forse i medici si sono sbagliati...
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

Anche se non è possibile fare diagnosi in questa sede e anche se sono convinto che la collega che la segue di persona abbia già provveduto a farla, ritengo che la sua situazione possa far intendere una certa ansia da sintomi somatici (prima conosciuta come ipocondria). Partendo dal fatto che questa resta solo un'ipotesi, le chiedo di leggere questo articolo:

https://www.psicologobs.it/diagnosi/cose-lipocondria-sintomi-e-meccanismi/

come lei ben dice, le sue richieste sono tentativi di essere rassicurato, tipico comportamento protettivo di mantenimento del quadro ansioso-ipocondriaco.
Non avrà mai la certezza matematica che i medici hanno ragione. Così come non è possibile avere la certezza al 100% di nulla, in questa vita. Ogni giorno dobbiamo scontrarci con una percentuale di rischio. Nei quadri ipocondriaci, la tolleranza al rischio non esiste, è talmente bassa che si pretende di ottenere il 100% della sicurezza rispetto alle malattie. Questo non è possibile. Un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale potrebbe insegnarle a gestire la tolleranza al rischio, oltre a ristrutturare le sue credenze disfunzionali sulle malattie e a insegnarle a gestire al meglio le emozioni.

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

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