Paura e insicurezza stanno distruggendo la vita della mia ragazza. come posso aiutarla?

Gentili Dottori e Dottoresse,
Scrivo queste parole per chiedervi un consiglio in quanto non so come comportarmi per aiutare la mia fidanzata.

Ho 30 anni, la mia ragazza 26.
Siamo fidanzati, tra alti e bassi, da poco più di quattro anni.
La nostra è sempre stata una relazione bellissima, ma a distanza.
Ci siamo conosciuti all'estero, lei è lombarda, io romano.
Dopo quell'esperienza ne ho fatta un'altra all'estero per cui la distanza tra noi, anziché diminuire, è aumentata.
Dopo circa un anno e mezzo, vincendo un concorso in una grande azienda, ho potuto fare ritorno in Italia.
Ci eravamo allontanati e volevo fare in modo che il mio ritorno fosse anche un nuovo punto di partenza per noi.
Così è stato.
Tuttavia, mi è stata assegnata una posizione a Roma, per cui siamo rimasti lontani.

Questa è una premessa.

Lei è una persona stupenda.
Bella, gentile, fine, sensibile, premurosa.
Il tipo di persona che magari passa inosservata quando si è in gruppo, in quanto abbastanza schiva e introversa, ma che se impari a conoscere non dimentichi.
Ultimamente, complice l'emergenza sanitaria, siamo rimasti lontani per molto tempo, mentre fino a oggi fortunatamente abbiamo avuto la possibilità di vederci tutti i fine settimana.
Alcuni suoi comportamenti sono peggiorati.
Vi racconterò un po' i suoi trascorsi in modo che possiate capire.

E' cresciuta in una bella famiglia, apparentemente unita, che ha sempre fatto il massimo per lei e sua sorella di un anno più grande.
Hanno fatto lo stesso sport, frequentato le stesse persone, fatto le stesse scuole fino alle medie.

Sei anni fa ha perso il papà, deceduto una mattina davanti ai suoi occhi per un malore inaspettato.
L'unica persona insieme a lei era sua sorella.
Per lei non era soltanto suo padre.
Era quasi la sua anima gemella.
Non l'ho conosciuto, ma lei mi dice che avevano un rapporto speciale.
A distanza di anni, credo che il papà fosse la persona a lei più simile.
Perso lui, così all'improvviso e senza motivo, si è sentita persa anche lei, che non riesce a perdonare alcune sue ultime azioni nei confronti del papà.

Nonostante la sua perdita, è andata avanti.
Si è laureata e ha sempre lavorato nonostante la famiglia non l'abbia supportata come avrebbe meritato dopo la scomparsa del papà.
Soffre molto sua sorella e il confronto continuo con lei.
Soffre l'insensibilità di alcuni suoi familiari, soffre il fatto di doversi sempre fare in quattro per tutti, si sente in dovere di proteggere tutti e di non rappresentare un peso per i suoi cari.

Anche io ho sbagliato con lei.
A volte credo che meriterebbe di meglio, seppure faccia di tutto per renderla felice, lei non lo è.
Ha paura di tutto.
Ha paura di ferire le persone, di fare delle scelte, di opporsi alle situazioni.
Ha paura di qualsiasi cosa ed è insicura di sé stessa, di ciò che fa.
Si sente come in una bolla, piange ma non si sfoga.
Assorbe tutti i colpi, ma non reagisce.
Mi scrive messaggi preoccupanti sulla sua situazione, ma non accetta aiuto da parte di nessuno
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Dr.ssa Federica Cosenza Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1
Buongiorno,
da quello che leggo, come compagno sta facendo il possibile, fare di più significherebbe scavalcare dei confini che anche in un rapporto così intimo come quello di coppia, non è opportuno scavalcare! Di più potrebbe solo informare la sua compagna circa i benefici tangibili di un percorso terapeutico (sottoponendole ad esempio alcune letture su evidenze scientifiche se scettica oppure cercando testimonianze che possano aiutarla a trovare coraggio e fiducia).
L’elaborazione di un lutto improvviso è un evento traumatico che smuove totalmente l’assetto psichico di una persona, soprattutto quando viene vissuto da una personalità più vulnerabile (dato che andrebbe valutato in qualche seduta psicodiagnostica).
Se ritiene mi tanga in aggiornamento!
Buona giornata

Dr.ssa Federica Cosenza

[#2]
dopo
Utente
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Gentile Dr.ssa Cosenza,
La ringrazio per il gentile riscontro. Sono riuscito a convincere la mia ragazza ad andare da una psicologa. È andata al primo incontro e per il momento si sono accordate per altri tre nelle prossime settimane. Non ha voluto dirmi molto e io non ho insistito. So solo che si è trovata bene. Sto cercando di darle spazio e tempo per sé stessa. La terrò aggiornata se avrò maggiori informazioni.
Buon lavoro.