Una situazione bruttissima

Sono zia di un bambino di 9 anni, di nome Marco.
Le scrivo perchè sono molto preoccupata per mio nipote. Non sarò facile esporre la questione in maniera completa in un'e-mail, ma ci proverò.
Mio nipote è nato dopo un anno di fidanzamento tra mio fratello, che all'epoca aveva 20 anni, e mia cognata, che ne aveva 23.
Noi siamo di un paese in provincia di Agrigento, mia cognata invece è torinese. Si sono conosciuti proprio a Torino: mio fratello si trovava lì per lavoro.
Lui era ancora un ragazzo poco responsabile, immaturo, lavorava e spendeva i suoi guadagni comprando vestiti, cd... Ogni Sabato andava in discoteca, fumava e beveva, a volte pure si ubriacava, insomma... Conduceva una vita da ventenne.
Quando mia cognata è rimasta incinta, hanno deciso di sposarsi,nonostante la giovane età. Ma quel bel fidanzamento si è trasformato in un matrimonio da incubo. Specialmente i primi anni sono stati tremendi. Mio fratello purtroppo aveva preso l'abitudine di giocare a carte, consumando i pochi risparmi suoi e dei miei genitori.
Credo fosse caduto in una specie di depressione, dal momento che all'improvviso si era ritrovato in una situazione più grande di lui. Marito e moglie litigavano spesso, quasi ogni giorno. E nel frattempo avevano cambiato tre case. Una situazione bruttissima per entrambi, e anche per il bambino, che già da piccolo non ha avuto la serenità che un bambino della sua età avrebbe dovuto avere. Prima che il bambino compisse 4 anni, finalmente si sono decisi a scendere in Sicilia. Mio padre aveva infatti una casa piccola, ma comunque sufficiente per due adulti e un bambino. In più, grazie ad alcune amicizie, era riuscito a trovargli un buon lavoro. Sono passati 5 anni.
Da quando si sono trasferiti, il rapporto tra mio fratello e mia cognata è migliorato, adesso c'è più serenità e più dialogo. Anche se le liti non mancano. Anzi... Entrambi non fanno niente per evitarle davanti al bambino. Il bambino è molto intelligente, sveglio, tuttavia io noto, ogni giorno sempre di più degli atteggiamenti strani. Intanto credo che soffra per il fatto di essere figlio unico.
Nonostante sia un bambino indipendente e responsabile, a volte, o perchè si annoia o per attirare l'attenzione, assume dei comportamenti inspiegabili. Comincia a diventere dispettoso, risponde male, crea disordine,si dimostra spesso ingrato. E questi atteggiamenti si amplificano quando ci sono altri parenti o estranei, fino a parlare a volte come una femminuccia.
Soprattutto questi atteggiamenti mi preoccupano molto. Spesso diventa irritante (non agli ochui miei o della mia famiglia, che lo amiamo tantissimo, ma agli occhi degli altri); vuole stare spesso al centro dell'attenzione se ci sono altri ragazzini;si impiccia di ogni cosa, se a sua madre qualcuno fa antipatia, di conseguenza fa antipatia a lui; a volte parla con una voce strana, non sua (come ho scritto prima, da femminuccia); si interessa a cose prettamente femminili, quali profumi, bagnoschiumi, danza, balletti.
Frequentava dei corsi di calcio prima, di basket dopo, ma con alcune scuse, ha lasciato perdere.
Ora dice di non voler seguire nessuna attività extrascolastica, perchè anche se gli sport come il calcio, il basket ed il karate gli piacciono, non si sente all'altezza. Una volta, scherzando, gli ho detto: "E allora cosa vorresti fare, danza?". E lui mi ha risposto: "Ma sei pazza. E'da femmine!". Ma non so se la sua sia stata una risposta sincera, perchè, quando ad esempio, si collega a internet da casa mia, non cerca siti in cui guardare moto, macchine, o comunque qualcosa a cui generalmente si appassonano i maschietti piuttosto che le femminucce, ma siti di musical, immagini di pupazzetti con colori luccicanti, quando era più piccolo diceva addirittura di voler fare lo stilista.
Adesso dice di voler fare l'avvocato o l'addestratore di delfini.
La cosa che mi fa dispiacere è che alcuni suoi compagnetti e due miei cugini, per prenderlo in giro, gli dicono spesso: Gay, Gay! Accanto a questi comportamenti ai miei occhi un pò strani, però emerge un pò il suo lato maschile: mi racconta sempre di quando gli piace una bambina, di quello che le dice per "conquistrala" , anche se non ci è mai riuscito con nessuna; sullo schermo del pc ha inserito l'immagine di una cantante che per lui è bellissima; si arrabia quando, con tono scherzoso, ma per capire, gli dico di comprarsi i vestiti da femmine.
Io non so come comportarmi e cose fare, anche perchè sono solo una zia, non un genitore.
Mio fratello e mia cognata invece sembrano non accorgersi di nulla. O meglio... Mio fratello proprio non si rende conto; mia cognata, invece, si è spesso arrabbiata molto quando ho provato ad esprimere le mie idee relativamente ad alcuni comportamenti, dicendo che è un bambino, e che nelle cose di bambini, non c'è maschio-femmina.
Ho tralasciato tanti particolari, tanti esempi, anche perchè mi sono già dilungata troppo. Spero comunque di averle fatto capire un pò la situazione, e soprattutto, spero che lei possa darmi un buon cosiglio.
La ringrazio.
Paola Amore
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile Paola, quando nei bambini dell'età di suo nipote iniziano a emergere comportamenti "strani" o disfunzionali, quasi sempre il problema non è nel bambino, ma nella famiglia. Il bambino ancora non può considerarsi come un individuo in senso stretto, ma piuttosto come un'espressione del funzionamento del sistema familiare che, quando c'è qualcosa che non sta andando per il verso giusto, lo esprime attraverso i figli.

Perciò la cosa migliore sarebbe che i genitori decidessero di prendere coscienza di questi comportamenti del bambino, per il suo bene, e che ne parlassero con uno specialista. A 9 anni gli specialisti di riferimento possono essere il neuropsichiatra infantile o lo psicologo dell'età evolutiva. Potrebbero parlarne prima con il pediatra, e farsi indirizzare.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dott. Santonocito, innanzitutto la ringrazio per avermi risposto immediatamente. Non immagina quanto le sia grata. Il problema è che, come le ho scritto, ho provato ad aprire gli occhi a mia cognata, ma si è arrabbiata, mi ha aggredita, mi ha assolutamente vietato di prendere nuovamente questi discorsi; mio fratello, invece, sembra non accorgersi di nulla. Una volta gli ho accennato che alcuni atteggiamenti del bambino potrebbero essere fraintesi dagli altri, e lui mi ha guardata come per dire: Ma smettila! Cosa dici?
Mi sento praticamente bloccata, vorrei rivolgermi io stessa ad uno specialista, ma ho paura di peggiorare la situazione.
Grazie ancora.
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Può farlo, può rivolgersi lei stessa a uno specialista per un parere di persona, se ne sente il bisogno. Tuttavia deve tener presente che la responsabilità dell'educazione del bambino compete esclusivamente ai genitori, purtroppo è così. Almeno fino a che non succedano cose talmente gravi da mettere in moto altri meccanismi di tutela, previsti per legge, ma non mi sembra questo il caso.

È probabile che anche un collega o un medico le diranno la stessa cosa, ma un tentativo può sempre farlo. d'altra parte, finché evita d'intervenire attivamente non può peggiorare la situazione.

Cordiali saluti