Parole frequenti nella mia testa

Il mio problema è questo circa un'anno fa ho deciso d'iniziare a lavorare come venditore di frutta e verdura un lavoro che ti fa stare a contatto con la gente. Premetto che sono sempre stato uno che faceva fatica a parlare ocn la gente e per questo non uscivo quasi mai con gli amici. Fino a 6 mesi fa quando impegnandomi sono riuscito a superare questa mia paura e a farmi un pò di amici. Il tutto fino a un paio di mesi fa quando per uno strascicarsi di situazioni mi sono ritrovato ancora con la stessa paura perchè quando facevo qualcosa la mia mente mi giudicava quando parlavo con la gente mi faceva sentire "inferiore" anche con le stesse persone con cui parlavo prima normalmente e per di più mi riempiva la testa di pensieri che mi facevano ricordare tutti i miei "fallimenti" e tutti i pensieri che mi portano a pensare che sia "inferiore" agli altri e nonostante parlavo con la gente tutto questo non passava anzi peggiorava.
Risultato di tutto ora ho paura a pensare, mi sento "stralunato" e non riesco a fare quello che devo fare e quando parlo con la gente faccio fatica persino a stare ad ascoltarla.
Per di più mi sembra che anche quando mi riposo questi pensieri d'inferiorità mi "girano" per la testa.
Vi prego aiutatemi a capire quello che ho e come posso risolverlo perchè non ne posso più di vivere cosi!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile signore, quando dice "la mia mente mi giudicava", intende dire i suoi pensieri e le sue sensazioni, oppure altri sintomi, ad esempio come se fosse qualcun'altro a suggerirle queste cose?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Gent. Dott.

Sono i miei pensieri e le mie sensazioni però sono involontari perchè io so che non sono veri oppure assurdi

Cordiali Saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Bene, allora in questo caso potrebbe trattarsi di ansia, oppure di altro. Di solito quando si ha difficoltà a socializzare, fare una cosa del tipo che ha fatto lei, ovvero trovarsi un'occupazione che ci forzi a stare in mezzo alla gente, aiuta in questo senso. Ma se ciò la fa stare male lo stesso - o peggio - allora forse è il caso che si rivolgesse a uno psicologo/psicoterapeuta per affrontare una volta per tutte il suo problema.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Gent.le dott.

Scusate se mi permetto ma premetto che la mia non vuole essere una critica ma solo un'osservazione che vorrebbe avere una delucidazione.

Allora in questi giorni ho avuto modo di conoscere il forum e di guardare anche altri consulti e ho notato che il 90% di questi si conclude con un "si rivolga ad uno psicologo/psichiatra ecc. perchè in questa sede non può concludere niente".
Io non penso che lo scopo del forum fosse quello di chiedere un consulto per poi avere questa risposta anche perchè sennò bastava aprire un sito in cui si spiegava il bene della psicologia e non un forum.
Io penso che si possa benissimo trarre almeno qualche consiglio per cercare di risolvere il tutto anche perchè come da uno psicologo anche qui si espone il problema e si fanno domande e risposte.

Comunque penso che il problema non sia stato ben afferrato io non ho paura di parlare con le persone il problema è nei miei pensieri che io ritengo estranei che mi scoraggiano. E non penso che sia ansia anche perchè l'ansia provoca indebolimento degli arti cosa che io non ho.

Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile signore, accolgo volentieri la sua osservazione e le rispondo, nei limiti del possibile.

Sì, aveva capito bene: questo è solo un servizio d'orientamento e il 90% delle risposte si concludono con la raccomandazione di rivolgersi a uno specialista. Per motivi sia di deontologia che di regolamento del sito - come riportato in fondo a tutte le pagine, anche questa, e nelle linee guida - non possiamo fornire né diagnosi né tantomeno effettuare interventi, da qui. I consigli di cui parla non avrebbero alcun valore, perché sarebbero così generici, non conoscendola e non avendola di fronte, da svalutarsi da soli.

Peraltro il servizio è molto apprezzato dagli utenti, dato che riceviamo diversi milioni di visite ogni mese.

Riguardo al suo problema, come le dicevo non dovrebbe prendere le ipotesi che ho fatto come delle valutazioni diagnostiche, ma appunto solo come delle ipotesi. Noti che ho usato l'espressione "potrebbe trattarsi di ansia". Ad ogni modo la informo che l'ansia può provocare i sintomi fisici e neurovegetativi più disparati, e molte persone faticano a convincersi che si tratti "solo" di ansia.

Per tutti i motivi che le ho spiegato e anche per averne la conferma, la invito nuovamente a rivolgersi a uno specialista. Se poi si trattasse non di ansia ma di altro, il collega potrà indirizzarla opportunamente.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Gent.le Dott.

La ringrazio per la sua delucidazione e mi scuso se le sarò sembrato sgarbato ma non volevo mettere in alcun modo in dubbio il valore del sito.

Comunque oggi ho riflettuto su quello che mi aveva detto lei ieri e penso che questi giudizi negativi su di me sembrano arrivare dalle altre persone anche se io consciamente sono sicuro che non è cosi però i miei pensieri me lo fanno sembrare e poi sembra che qualsiasi cosa faccia per cercare di migliorare cerca di deridermi oppure mi si ritorciono contro.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non si preoccupi, i suoi dubbi erano legittimi. Mi dispiace solo non poter far di più per aiutarla, da qui.

Dalle informazioni che aggiunge con la sua riflessione è possibile che vi sia anche una certa componente ossessiva (sempre ansiosa), che la predispone ad aver l'impressione d'esser giudicato male. Mi spiego meglio. Se mi presento agli altri con un'espressione diffidente, sospettosa e chiusa, gli altri immediatamente lo noteranno e assumeranno a loro volta un atteggiamento diffidente verso di noi. Se invece sorridiamo spesso, siamo aperti ecc. anche gli altri saranno meglio predisposti verso di noi. Ma non so se questo possa essere il suo caso.

Cordiali saluti
[#8]
dopo
Utente
Utente
Non mi sembra il mio caso perchè il problema non è quando parlo ma quando sto lontano dalla gente che mi sembra di sentire giudizi alle spalle provocati dalla mia mente per di più aggravato anche dal fatto che mi ricordo tutti i miei "fallimenti" per cui quando parlo mi sento "inferiore".

Comunque ammettendo che si tratti di una componente ossessiva ho cercato su internet e c'era scritto che anche parlando con uno specialista non si potrebbe risolvere perchè ancora nulla è stato studiato che possa risolvere il problema . O sbaglio??
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Sì, è sbagliato, ma non è lei a sbagliarsi, ovviamente, solo quella fonte d'informazione. Se vuole può segnalarmi il link della pagina dove l'avrebbe letta. Nel frattempo gliene dò uno io, dove può vedere le percentuali di successo per i vari tipi di disturbi nel caso della psicoterapia breve strategica:
http://www.giuseppesantonocito.it/risultati.htm

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
https://it.wikipedia.org/wiki/Disturbo_ossessivo_compulsivo
Mi sa che parliamo di due tipi diversi di ossessione.

Comunque visto che mi piace parlare con lei un'ultima domanda se dovesse incontrare un paziente con un'ossessione simile alla mia che cura le consiglierebbe???

Mi scuso se la domanda le sembra un pò pungente.

Cordiali Saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
La confusione nasce dal fatto che possono aversi pensieri ossessivi associati o meno a comportamenti compulsivi. Nel suo caso potrebbe (il condizionale è d'obbligo) trattarsi solo di pensieri ossessivi, senza rituali, e quindi trattarsi solo di disturbo ossessivo e non ossessivo-compulsivo. Ma, come detto, potrebbe trattarsi anche di altro.

In ogni caso è del tutto erronea la nozione secondo la quale "anche parlando con uno specialista non si potrebbe risolvere perchè ancora nulla è stato studiato che possa risolvere il problema". Le percentuali di successo sono invece molto buone, a seconda dell'approccio utilizzato e del particolare terapeuta interpellato. Il terapeuta breve strategico tratta quotidianamente questo tipo di disturbi, con le percentuali di successo già fornite.

Alla sua domanda, che non è pungente, ma è la stessa che molti utenti ci rivolgono spessissimo, non posso rispondere, per i motivi già menzionati: assenza di diagnosi, di rapporto diretto, ecc. Fare terapia non è come scrivere un email. Se fosse così, chiunque potrebbe farlo, non ci sarebbe bisogno né di studiare, di laurearsi, né di specializzarsi, ecc. Se ne sente il bisogno deve necessariamente rivolgersi a uno specialista di persona.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Gentili dottori

Mi sto attivando con uno specialista.
Però ora mi sorgono dei dubbi e se il consiglio che mi darà sarà che la mia mente ha bisogno di riconoscere gli altri come "amici"??? perchè questa è la soluzione che mi danno tutti ma che non funziona anche perchè io parlo con gli altri ma la situazione vedo che non cambia.
Comunque in questi giorni ho provato a ragionare diversamente per cercare di alleviare questa sofferenza ma vedo che non porta a dei risultati ma che anzi sono peggiorato perchè ho capito che la mia mente si comporta come se fossero gli altri ad influenzarla (le faccio un esempio prima ho letto la sua discussione e per un momento mi sono messo a pensare come formula lei le risposte e stessa cosa succede quando parlo con gli altri e cioè mi sembra di sentire per un momento la loro voce). Per di più so che potrei sembrarle infantile dicendole questa cosa però in questi giorni mi sono trovato a fronteggiare una parola che mi sta dando paranoia in pratica sarebbe "sfigato" e "figo" che nel gergo giovanile vuol dire uno che parla poco e uno che parla tanto vorrei toglierla dalla testa ma non ci riesco. Per di più ora mi sembra di sentire i giudizi anche quando parlo.

Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Guardi, potrà usare questo criterio proprio per decidere se il terapeuta che avrà scelto fa al caso suo oppure no. Se si sentirà dire fin dall'inizio, con sicurezza: "Tratti gli altri come se fossero suoi amici" saprà già che forse quel particolare terapeuta non potrà far molto per lei.

D'altra parte, se non le darà delle risposte immediate già da subito, ma la inviterà piuttosto a fare qualche piccolo esperimento per giungere insieme alla soluzione del suo problema, allora saprà di essere sulla buona strada.

E ora non indugi oltre, si attivi con lo specialista.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
la ringrazio per la sua velocità di risposta è stato più veloce di me nel modificare. Qui sotto le riporto il pezzo modificato.

Comunque in questi giorni ho provato a ragionare diversamente per cercare di alleviare questa sofferenza ma vedo che non porta a dei risultati ma che anzi sono peggiorato perchè ho capito che la mia mente si comporta come se fossero gli altri ad influenzarla (le faccio un esempio prima ho letto la sua discussione e per un momento mi sono messo a pensare come formula lei le risposte e stessa cosa succede quando parlo con gli altri e cioè mi sembra di sentire per un momento la loro voce). Per di più so che potrei sembrarle infantile dicendole questa cosa però in questi giorni mi sono trovato a fronteggiare una parola che mi sta dando paranoia in pratica sarebbe "sfigato" e "figo" che nel gergo giovanile vuol dire uno che parla poco e uno che parla tanto vorrei toglierla dalla testa ma non ci riesco. Per di più ora mi sembra di sentire i giudizi anche quando parlo. le dico questo per sapere se sono sempre da riportare a dei disturbi ossessivi compulsivi cosi da sapere se la diagnosi effettuatami potrebbe essere condivisa oppure meno.

E altri due dubbi uno è se più probabile che mi consiglierà un trattamento farmacologico oppure un trattamento con terapia a breve termine? e per di più come farò a distinguere la terapia a breve termine da un comportamento impulsivo