Lutto e dipendenza da alcol

Salve...Vorrei esporre un problema riguardante mio zio...Alcuni mesi fa mio cugino ha cominciato ad accusare malesseri a livello intestinale..Dopo vari consulti è sopraggiunto il ricovero .da ulteriori approfondimenti gli è stata diagnosticata metastasi al fegato,al pancreas,senza conoscere l'origine del tumore..In pochi giorni la situazione del fegato è peggiorata ed è sopraggiunto il decesso.Il tutto è accaduto in neanche 15 giorni di ricovero...Mio cugino aveva 29 anni.Vorrei aggiungere che è deceduto in maniera improvvisa nella doccia dell'ospedale mentre i genitori non erano lì...Mio zio non riesce ad accettare questa terribile tragedia(anche perchè mio cugino era figlio unico)e si è convinto che non era il suo momento e che suo figlio sia morto per negligenza..Purtroppo ha iniziato a bere e rifiuta di recarsi da un medico che lo possa aiutare..e una notte ha anche preso delle pillole ed è finito in ospedale...Purtroppo mio zio è lontano dalla famiglia(vive all'estero) e soffre anche la lontananza,da sempre...Come possiamo aiutarlo e convincerlo a farsi curare?e soprattutto,per quanto terribile,che mio cugino non aveva speranza di salvarsi?La ringrazio anticipatamente e spero in una risposta che possa aiutarci ad alleviare questo immenso dolore....
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Dr.ssa Federica Ludovici Psicologo, Psicoterapeuta 42 1
Gentile utente,
la morte per un figlio è un dolore troppo grande, poi una morte così improvvisa e successa ad un ragazzo giovane è ancora più difficile da accettare. Ognuno reagisce al dolore in modalità diverse: a volte le persone rifiutano di vedere la realtà delle cose perchè troppo difficile da elaborare. Occorre del tempo. E' anche vero però che i comportamenti di suo zio sono preoccupanti ma è anche vero però che non si può obbligare nessuno a farsi aiutare da un medico. Io consiglierei per prima cosa molto sostegno e vicinanza adesso da parte delle persone care: ha detto che vive all'estero magari per qualche giorno a rotazione qualcuno della famiglia potrebbe andare da lui e stargli vicino. Da soli è ancora più difficile convivere e accettare questo dolore. Per seconda cosa io le consiglierei di contattare uno specialista psicoterapeuta che magari potrà agganciarlo sicuramente più facilmente di come possa farlo io a distanza. Mi faccia sapere.
Cordiali saluti

Dr.ssa Federica Ludovici

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Utente
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Cara dottoressa,in effetti qualche tempo io e mia madre(che è la sorella di mio zio) siamo state da lui e nel periodo in cui eravamo lì sembrava stare meglio,sembrava quasi aver ritrovato un po di serenità...ma il problema è che noi ci andremo di nuovo ma non tutti gli altri parenti sono disponibili ad andare a rotazione...Negli ultimi tempi la situazione è precipitata e mia zia da sola non sa come prenderlo..Aggiungo che è sempre stato una persona molto sensibile anche ai problemi degli altri,molto buono ma nello stesso tempo molto nervoso e impulsivo...Sarebbe giusto ,secondo lei,affrontare l'argomento del bere direttamente con lui? La ringrazio per la gentile risposta..Le porgo i miei saluti.
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Dr.ssa Federica Ludovici Psicologo, Psicoterapeuta 42 1
Gentile utente,
si potreste parlarne con lui senza accusarlo ma portandolo con delicatezza a riflettere su queste reazioni che lo porteranno poi a stare più male. Adesso magari lui trova dei vantaggi nel bere,come fosse una sorta di anestesia dal dolore ma non è la soluzione adatta perchè potrebbe trovare in questo comportamento la soluzione alla sua sofferenza, una soluzione illusoria però che con l'andare del tempo lo porterebbe a stare ancora più male.
Quindi le dico di provare a parlarne con lui evidenziando come questo suo comportamento sia solo una reazione al dolore e una modalità di fronteggiarlo che non lo porterà a nessuna soluzione se non ulteriori complicazioni. Se vede che il suo comportamento peggiora potreste proporgli di andare a dei gruppi di auto-aiuto (alcolisti anonimi) dove poter condividere con altre persone la stessa problematica. Può darsi anche che sia una reazione momentanea però (ha iniziato dopo la morte del figlio giusto?) Mi faccia sapere.
Cordiali saluti
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Cara dottoressa....Si,il problema si è manifestato dopo la morte del figlio,ma ha sempre sofferto la lontananza ed è sempre stata una persona molto fragile e sensibile che viveva i problemi sempre con molta ansia e sofferenza(in primis i problemi altrui)e nell'affrontarli ,a volte,anche se non in maniera eccessiva,gli è capitato di esagerare un pò con l'alcol,anche se non si è mai potuto parlare di abuso vero e proprio!Tuttavia negli ultimi mesi,considerata la tragedia,il bere sembra purtroppo notevolmente accentuato...Quindi proveremo a seguire il suo consiglio,affrontando con delicatezza il problema e la terrò aggiornata...La ringrazio molto e le porgo i miei saluti....
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Utente
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Cara dottoressa,le scrivo per informarla su come si è evoluta la situazione di mio zio...Mia zia ha provato a parlargli seguendo le sue indicazioni e lui ha ammesso di esagerare a volte col bere,ma ha anche promesso che proverà a non eccedere più nell'alcol.E per ora sta mantenendo la sua promessa...Aggiungo che mia zia ha avuto un crollo emotivo qualche giorno prima e forse anche questo è stato un incentivo per lui a cercare di superare questo problema...Però ha aumentato la dose degli antidepressivi(da 0,25 a 0,50)...Spero sia sulla giusta strada per ritrovare,per quanto possibile,un po di serenità...Sembra che ultimamemte stia meglio.....spero con tutto il cuore sia realmente così...Lei che ne pensa? Cordiali saluti
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Dr.ssa Federica Ludovici Psicologo, Psicoterapeuta 42 1
Gentile utente,
occorre del tempo per dirlo: è un buon inizio però il fatto che suo zio stia mantendendo la promessa. Magari il tempo lo sta aiutando ad elaborare il dolore e l'evento doloroso. Non ho capito bene se è sua zia ad aver aumentato la dose degli antidepressivi; se così fosse spero che l'aumento del dosaggio sia stato prescritto dallo psichiatra. Sua zia non può aumentare la dose da sola: è sempre bene che sia un medico a seguirla da questo punto di vista.
Cordiali saluti
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Grazie per la risposta...Comunque per quanto riguarda gli antidepressivi mi riferivo a mio zio...che io sappia è seguito da un neurologo ma non so se lo ha consultato per questo aumento di dosaggio o abbia fatto di testa sua...Spero si sia consultato.Nel caSo non lo abbia fatto,cercheremo di convincerlo a recarsi da lui per un consulto...Cordiali saluti e grazie di nuovo.
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Dr.ssa Federica Ludovici Psicologo, Psicoterapeuta 42 1
Gentile utente,
certo è meglio accertarsi su questo fatto. Comunque il fatto che suo zio abbia ammesso di aver esagerato con il bere è un buon segno.Una domanda: ma il neurologo o chi lo segue sa che suo zio esagera con l'alcool? Mi faccia sapere.
Cordiali saluti
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Da quando ha iniziato a bere non ne ha più voluto sapere di andare dal medico,ma il medico so che sapeva del problema del bere tramite mia zia...La ringrazio nuovamente e la terrò aggiornata...La saluto...
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Dr.ssa Federica Ludovici Psicologo, Psicoterapeuta 42 1
Gentile utente, va bene comunque si accerti che venga seguito da uno specialista nei cambiamenti dei dosaggi degli antidepressivi.
cordiali saluti