Rapporto padre figlio

Buongiorno
vi scrivo perchè ho un dubbio che mi attanaglia.
Sono un papà di 49 anni ed ho 2 figli...un maschio di 12 anni e una femminuccia di 9.
Sono sempre stato un papà molto presente fin dai loro primi giorni di vita.
Mi sono sempre occupato delle pappe, del cambio pannolino e di fargli fare la nanna la sera con tanto di ninna nanna cantata.

E tutt'ora la sera li metto al letto e li coccolo un po' prima di lasciargli la buonanotte.
Fino ad oggi questo mio atteggiamento non mi è sembrato strano e non mi sono mai fatto problemi a dispensare loro affetto e coccole.
Il problema oggi ce l'ho con il maschietto di 12 anni.
E' molto bravo a scuola, perfezionista quasi troppo direi.
Tiene molto alle sue prestazioni scolastiche e i risultati chiaramente si vedono.
Tutto bene, se non fosse per l'ansia eccessiva e l'insicurezza che accompagnano queste sue performance.

Dopo un colloquio con i suoi professori che confermano le sue ansie ed insicurezze, abbiamo affrontato in casa il problema con mia moglie e pare che il problema possa essere io che anziché fare il padre duro che forgia il figlio per affrontare i problemi della vita, sono invece troppo affettuoso e premuroso nei suoi confronti non permettendogli di maturare come dovrebbe.
Ovviamente quando c'è da sgridarlo non mi tiro indietro e cerco anche di essere duro quando serve.
Lo stesso vale per la femminuccia...mi comporto nella stessa maniera, però sembra che con una figlia femmina non ci sia nulla di strano.

La mia domanda per chiudere è: sbaglio ad essere così "coccoloso" con i miei figli soprattutto con il maschio?
Possibile che un papà affettuoso nuoccia al corretto sviluppo psichico di un figlio.
Non vorrei aver fatto danni in tutti questi anni.
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Dr. Vincenzo Cosentino Psicologo 204 12 1
Salve,
Le posso assicurare che il suo atteggiamento come lo descrive, non è assolutamente sbagliato. L’affetto e i momenti educativi possono essere presenti entrambi nella relazione genitori figli, anzi è proprio la differenza che rende il comportamento educativo. Se fosse stato sempre severo non avrebbero capito ciò che è giusto e ciò che è sbagliato fare. Probabilmente l’ansia che vive suo figlio può dipendere da aspetti familiari ma sono determinanti anche gli aspetti personali, di come si vivono le sfide che la scuola ci pone davanti al fine di superare gli ostacoli. Quindi va bene interrogarsi sul proprio comportamento nei confronti dei figli ma non è utile sviluppare sensi di colpa quando invece sono presenti situazioni molto equilibrate. Potrebbe essere utile rivolgersi ad uno psicologo, per evitare che questa sintomatologia possa instaurarsi come modalità di comportamento nelle difficoltà e quindi dare l’opportunità a suo figlio di imparare nuove strategie per superare le difficoltà. Spesso possono essere utili anche pochi incontri, in base alla difficoltà vissuta e se individuata la difficoltà, gli effetti positivi possono arrivare in breve tempo visto la tenera età di suo figlio.
Le auguro una buona giornata.

Dr. Vincenzo Cosentino - Psicologo
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