Perché non riesco ad avere un sano distacco emotivo dalla mia famiglia di origine?

Salve;
Sono una madre di 37 anni, lavoratrice e indipendente.
Vivo però, una sorte di dipendenza dalla mia famiglia di origine; spesso ciò che faccio lo faccio per avere la loro approvazione ed in particolare di mio padre.
Tante cose nella vita le ho fatte per me ma anche per loro, vivo in continuo senso di gratitudine e d’obbligo (come quasi debba ricambiare ciò che ho ricevuto), dai successi scolatici, professionali e personali!
Mio marito ha un lavoro che lo porta spesso fuori ed io non ho mai vissuto realmente casa mia, mi sono sempre rifugiata a casa dei miei; dalla cena al dormire a volte (Perché non riesco a dormire da sola in casa!)
anche adesso con la bambina ogni scusa è buona per stare da loro
Quasi avessi un senso di nostalgia, mi sento molto figlia e mi piace ricevere quelle attenzioni, quel calore di casa che mi fanno sentire molto figlia
Fino ad ieri ho abbozzato, ma oggi essendo diventata madre questa cosa mi fa soffrire, temo di non avere quella capacità dj distaccarmi emotivamente e dedicarmi alla mia famiglia e a mia figlia completamente
Inutile dire che questo atteggiamenti portano spesso anche litigi con mio marito che mi accusa di non aver mai tagliato il cordone ombelicale.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

La sua analisi è molto lucida, eppure non Le dà la forza di mettere mano a quella che definirei "una relazione invischiata" con la Sua famiglia d'origine.

Ci sono figli/e che non riescono a sganciarsi dalla propria EX-famiglia, e in questo modo mettono a rischio quella (famiglia) che hanno formato per loro libera scelta. Ecco come:
- il rapporto con il/la partner diventa teso, emergono conflittualità importanti; la sessualità langue, dato che non ci si sente del tutto moglie. Molte coppie che vivono rapporti invischiati vanno incontro alla separazione, dato che la frequentazione della propria EX-famiglia squalifica di fatto, ogni giorno, la propria;
- il proprio essere genitore viene sostituito dalla neo-genitorialità .. dei nonni, ben felici di tornare ad avere in casa bimbi piccoli, loro che hanno già esperienza, e ben più della figlia; sperimentano così un proprio recupero di età adulta e di ruolo genitoriale.

Lei, partendo dalla Sua esperienza, esprime in questo modo i concetti sopra esposti:
- ".. temo di non avere quella capacità dj distaccarmi emotivamente
- e dedicarmi alla mia famiglia e a mia figlia completamente
- Inutile dire che questi atteggiamenti portano spesso anche litigi con mio marito che mi accusa di non aver mai tagliato il cordone ombelicale...".

Il lavoro psicologico che La attende non è del tutto semplice, ma è indispensabile.
Occorre affrontare il taglio del cordone ombelicale - il Suo intendo - lavorando su di sè per superare la dipendenza dalla Sua famiglia d'origine.
Attraverserà tutto quello che finora ha evitato:
.la percezione di solitudine;
.il peso della responsabilità personale anziché condivisa coi genitori;
.dovrà imparare a fornire Lei stessa a Suo marito e figlia ".. quelle attenzioni, quel calore di casa.. che mi fanno sentire molto figlia". Ma ora è moglie e mamma, ed ha una età anagrafica che rende possibile e necessario tutto ciò.

Se non ce la facesse da sola, chieda aiuto all* Psicolog* del Consultorio (gratuito o solo ticket).

Nel caso Le occorrano ulteriori chiarimenti, replichi pure: Le risponderemo.

Saluti cari.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/