Tac polmoni e tac cervello, con contrasto

Buongiorno, mia madre ultrasettantenne, è finita al pronto soccorso, dove tra le altre cose, dopo la RX del torace ripetuta 3 volte, le hanno fatto una TAC ai polmoni con contrasto per sospetta embolia.
Il problema è che ciò accade a distanza di una settimana da un'altra TAC al cervello sempre con contrasto, per problemi di tipo neurologico, privatamente.
Vi chiedo qual è il rischio di tutte queste radiazioni insieme in così poco tempo?
A quanto ammonta la dose di radiazioni assorbita per ognuno di questi esami?
Vi ringrazio per quanto vorrete chiarirmi.
Buona giornata.
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Dr. Vittorio Scipione Radiologo, Otorinolaringoiatra 803 67
Caro Amico,
nel Suo discorso La seguo "solo in parte",Le spiego:
Sua Madre ha eseguito per 3 volte l'RX Torace,evidentemente la ripetizione dell'indagine indica che erano emersi da un punto di vista della "diagnosi" dubbi tali da indicare la "necessità" di proseguire gli accertamenti radiologici mediante esecuzione di TC Torace con mezzo di contrasto nel sospetto di una patologia importante che può essere in determinate circostanze "fatale e letale" ovvero "L'Embolia Polmonare".
Questo approfondimento diagnostico implica l'utilizzo della somministrazione e "ben venga" di mezzo di contrasto",nè più nè meno di quello che in maniera analoga venne somministrato a Sua madre durante l'esecuzione di TC Encefalo.
In questi casi nessuno valuta o si sogna di pesare "la dose radiogena" assorbita dal paziente/utente....""quanti raggi ha preso""....... perchè queste metodiche diagnostiche non vengono eseguite " a cuor leggero" ma solo se assolutamente "fondatamente utili",per giungere ad una diagnosi che "CONFERMI o ESCLUDA" la presenza di Patologia certa come quella ipotizzata nel caso di Sua madre.
E,concludo,gli esami radiologici vengono eseguiti solo ed unicamente per il bene del paziente/utente.

Arrivederci

Dr.Vittorio Scipione