Pericolo radiografie

Egregio dottore, a causa di gravi problemi di salute che mi hanno portato a 2 interventi intestinali, ho effettuato numerosi esami radiologici.
Giugno 2006:tac addome con mezzo di contrasto
Ottobre 2006: angiografia intestinale
Inizio ottobre 2008: tenue seriato
Fine ottobre 2008: tac al torace a causa di un pneumotorace e 5 radiografie al torace per monitorare il polmone nel giro di una settimana.
Inutile dire che tutti questi esami radiologici sono stati assolutamente necessari a causa di gravi problemi di salute che mi hanno afflitto negli ultimi anni.
Ho recentemente letto su internet che eccessive radiazioni possono provocare tumori e a questo punto inizio a preoccuparmi in quanto fino ad ora non mi ero mai posto il problema e nessum medico mi aveva parlato di questi pericoli. Che percentuali ci sono di contrarre in futuro una malattia con tali quantità di radiazioni? è vero che potrebbe esserci un danno genetico alla prole nel caso in futuro avessi dei figli? esiste un periodo di tempo che bisognerebbe rispettare tra un esame radiografico e un altro o è ininfluente? Dovrei fare un ultimo tenue seriato ad agosto A 10 mesi dal precedente: l'intervallo è troppo breve? è vero che nei giovani le radiazioni sono più pericolose?
Spero possiate rispondere alle mie domande e ringrazio anticipatamente.

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Dr. Claudio Pedicelli Radiologo 580 23
Gentile utente, che le radiazioni ionizzanti ( tra cui i raggi X)possano indurre tumori o alterazioni genetiche è una nozione universalmente nota già da prima delle bombe atomiche di Hyroshima e Nagasaki, altrimenti non si spiegherebbe tutto il cotenzioso esistente da decenni sulle centrali nucleari. Lascia perplessi che per lei, invece, l'informativa arrivi solo di recente da internet ( e mi chiedo cosa insegnino a scuola nei programmi di storia e di scienze naturali).
Nel merito, come ripetutamente detto in altre risposte a domande analoghe, i danni da radiazioni sono di due tipi: Deterministici, ciè dipendenti dalla dose totale assorbita, tanto più gravi, quanto più alta è la dose, fino alla morte, legati ad alte dosi di radiazioni; e Stocastici, cioè casuali, non dipendenti dalla dose di radiazione, legati alla esposizione a basse dosi di radiazioni. A quest'ultimo gruppo appartengono le radiazioni usate in diagnostica per immagini, il cui effetto nocivo è valutabile solo sul totale della popolazione e non sull'individuo.
In generale si può dire che, nei paesi ad alto sviluppo industriale, dove l'uso delle radiazioni diagnostiche è il più alto in assoluto, il rischio i tumori e anomalie genetiche aumenta di circa l'1% sul totale dei tumori e delle anomalie e sul totale della popolazione (per inciso, alla sua età,un'autovettura sommata ad una discoteca è centinaia di volte più pericolosa!).
Nell'uso diagnostico delle radiazioni ionizzanti vale il principio di giustificazione (che non vale per l'autovettura e per la discoteca): il beneficio dell'esposizione ai raggi X deve essere di gran lunga maggiore del richio.
Infine, per gli stessi motivi, il periodo di latenza tra un esame e l'altro è del tutto ininfluente ai fini del maggior danno.
Sperando di essere stato chiaro, le porgo i miei saluti più cordiali

Dott. Claudio pedicelli
Specialista in Radiologia
Ecografia

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta, mi ha chiarito le idee. Ero ovviamente a conoscenza della negatività delle radiazioni, ma cercando notizie più approfondite su internet spesso si rischia di fare confusione e aumentano i dubbi di fronte a informazioni spesso contraddittorie.
L'unica perplessità che mi rimane, che avevo accennato tra le mie domande, riguarda i possibili danni da radiazioni trasmessi alla prole. Anche in questo caso si deve parlare di danni stocastici o i rischi per eventuali figli avuti successivamente da chi si è sottoposto a numerose radiazioni sono nulli?
Infine un ultima precisazione. Lei dice che gli effetti negativi non dipendono dalla dose di radiazione (parlando di radiazioni usate in diagnostica per immagini e quindi di esposizione a basse dosi di radiazioni).
Questo vuol dire che fare una tac in un anno o farne cinque è praticamente la stessa cosa in termini di rischio?
Grazie.
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Dr. Claudio Pedicelli Radiologo 580 23
Gentile utente, alla prima domanda le rispondo di si, anche i rischi genetici sono stocastici, ma , probabilmente, con una minore penetrazione dei rischi neoplastici, perché un danno genetico importante a quel certo progenitore di uno spermatozoo lo rende in genere inadatto alla riproduzione.
Si anche alla seconda domanda: un cumulo di radiazioni diagnostiche è praticamente impossibile che arrivi a una dose complessiva di livello deterministico.
Un evento del genere è capitato agli albori della radiologia limitatamente ai pazienti dei sanatori , che subivano dei controlli radioscopici ai polmoni con cadenza settimanale ( vedi la bella descrizione di Thomas Mann sulla Montagna Incantata)e le radioscopie di quell'epoca erogavano una dose di radiazioni che in epoca attuale non si assorbono neppure in una intera vita di esposizioni diagnostiche.
Altra causa frequente di danni gravi radioindotti fu l'uso "estetico" che si fece dei raggi X: tra gli anni 20 e 40 vennero usati per depilare le signore: la caduta dei peli è un danno deterministico, quindi presuppone una dose altissima di radiazioni.
Non più tardi di una settimana fa ho fatto un controllo ai linfonodi di una signora di 84 anni, che nel 1943 si sottopose a radiodepilazione del volto, producendo una serie successiva di piccoli tumori cutanei, ma la signora è viva e in ottima salute.
Cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Dottore la ringrazio, ho letto solo ora la sua risposta. Volevo solo chiederle a questo punto la differenza in termini di radiazioni, tra i vari esami diagnostici che ho effettuato. TAC, tenue seriato, angiografia. Una TAC all'addome ad esempio a quante radiografie corrisponde? Un tenue seriato invece è paragonabile ad una TAC o le radiazioni assorbite sono maggiori? Esiste una unità di misura per le radiazioni?
Grazie e cordiali saluti.