Carcinoma prostattico a 68 anni

Salve ho 68 anni, a gennaio, mi è stato diagnosticat 1 carcinoma prostatico. Ho riportat tutt le analisi effettuate. Avrei bisogno di 1 parere sù come comportarmi(chirurgia o radioterapia), e sè nelle mie condizioni, è possibile ancora far la Brachiterapia o la Crioterapia. Le pongo alcune domande:

1)L'esito della Scintigr.ossea è negativo?
2)Nell'esito della TAC, cosa vuol dire la parte:
**(L’esame TC è stato eseguito prima e durante infusione ev di piccola area ipodensa, prima e dopo mdc, a carico del surrene dx di pochi mm di diametro, come per il lipoma. Formazioni cistiche a rene sin del diametro max di 24 mm.); E' significativo di metastasi?
Quale di questi 3 esami mi consiglierebbe, per aver 1 quadro clinico + completo e scegliere in modo + sicuro la cura da fare:
PET colina, RMN con endocoil, RMN con spettroscopia dinamica della prostata

Analisi fatte:

25/08/2006: PSA 3.5; Ratio 0.20
06/10/2006 Biopsie Prostatiche: lobo dx,sn (Urologo 1)
Referto: 1)frammenti tissutali grigiastri,cilindroidi, comples. cm 2x0.3x0.3;
2)idem cm 1x0.2x0.2
Diagnosi: 1)Focolaio di iperplasia macinare atipica; 2)frammenti di prostata
con aspetti fibroadenoleiomiomatosi; 3)34BE12 +/- non valutabile.
Terapia: OMNIC e Proscar

20/04/2007: PSA 3.2 18/07/2007: PSA 2.5 07/11/2008: PSA 3.0
08/10/2009: Sospender il Proscar, ripeter tra 1 mese PSA
18/11/2009: PSA 4.8; Ratio 0.11; Terapia: Prevalon una al dì per 2 mesi
05/01/2010: PSA 5.7; Ratio 0.13;
27/01/2010: PSA 7.8 (Urologo 1)
Biopsie prostatiche: lobo dx,sn(esiti il 22/02/2010)
Referto: 1)Frammenti tissutali grigiastri,cilindroidi,comples. cm 4x0.2x0.2;
2)idem
Diagnosi: 1)Adenocarcinom a piccole e medie ghiandole, cn aspetti
indifferenziat ed atipica cellulare di media entità, grado 7°
(3+4)di Gleason; n.7 frammenti interessati su 10

24/02/2010: Scintigrafia: Iperfissazione del radiofarmaco sull’articolazione
gomito sn (pregresso trauma); modesto incremento della fissazione su articolaz. scapolomerali, radiocarpica dx, I°metacarpo-falangea della mano omolaterale e coxofemorale sn(degener.Artrosica). Non evidenti anomali accumuli del radiocomposto in altri distretti ossei.

Urologo 1: Si consiglia chirurgia demolitiva con Neoadiuvante(BAT-MAD)ed RT
Adiuvante sé necessario. Consiglio consulto radioterapico.

Urologo 2: Presenta 1 quadro clinico in stadio T3a (estensione extrcapsulare
bilaterale); Fare TC addome sup./inf. Non opportun inter.chirurgico.

Urologo 3: Si consiglia TC addominale pelvica in previsione inter. chirurg. Terapia: casodex 150 mg in attesa decisione terapia adatta

Radioterapista: E' indicato trattamento radioterapic a fasci esterni cn
intento curativo, previa RMN con endocoil

26/03/2010: ** Vescica distesa, con discreta impronta
prostatic su fondo. Prostata notevol. aumentata di dimensioni, di
densità disomogenea dopo mdc, con etg TR. Non si rilevano alteraz.
tomodensitometriche a carico di surreni sin, rene dx, pancreas, e
milza
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Dr. Salvino Marzano Radioterapista 70 2
Gli esami di stadiazione effettuati (TAC, Scintigrafia ossea) sono negativi dal punto di vista oncologico relativamente alla presenza di eventuali focolai di malattia al di fuori della loggia prostatica.
In considerazione del descritto quadro biochimico (rapida salita del PSA), istopatologico (Gleason 7) e clinico (sospetto sconfinamento al di fuori della capsula prostatica) considero indicato trattamento radioterapico con fasci esterni (tecnica conformazionale o meglio IMRT) su prostata e vescicole seminali associato a ormonoterapia preradioterapia (3 mesi) seguita da ormonoterapia concomitante e adiuvante per ulteriori 6 mesi (ma la durata ottimale dell'ormonoterapia in corso di radioterapia non è ancora stabilita con definita certezza, ed è quindi a discrezione del radioterapista curante). Utile per la definizione del volume bersaglio da trattare l'effettuazione di una RMN pelvica che permetterebbe al radioterapista (se fornito di sofware per la fusione di immagini) di "fondere" le immagini RMN con quelle della TAC di simulazione radioterapica (se ambedue eseguite posizionando il paziente nello stesso modo).
Per quanto riguarda la PET con colina, non vedo in questa situazione motivazioni per effettuarla con significativo vantaggio.

Dr. Salvino Marzano

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dopo
Utente
Utente
salve dottore, grazie della risposta esauriente, le volevo ancora chiedere, sè è la stessa cosa la RMN pelvica che mi consiglia Lei, e la RMN con Endocoil, e sè così non fosse, son necessarie entrambe. La RMN pelvica nel dettaglio a cosa serve; è utile solo per meglio eseguire la radioterapia IRMT, o per individuare sè vi siano metastasi, e/o il tumore si sia esteso anche al di fuori della capsula prostatica e ai linfonodi...o a cos'altro? Dottore, Esclude quindi nel mio caso, che l'intervento possa esser risolutore, e un ciclo di radioterapia con cura adiuvante sia la migliore delle soluzioni? Grazie ancora della Sua attenzione....
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Dr. Salvino Marzano Radioterapista 70 2
Comincio dall'ultima domanda. L'indicazione al trattamento radiante come prima scelta è basata principalmente sulla probabilità che la malattia abbia oltrepassato la capsula prostatica, fattore che rende problematica la scelta della chirurgia in quanto, se questo venisse confermato in fase postoperatoria, sarebbe indicata comunque una radioterapia postoperatoria sulla loggia prostatica per ridurre il rischio di recidiva locale postchirurgica.
La RMN pelvica con le attuali macchine è già un buon metodo di indagine per la valutazione dell'estensione della malattia extraprostatica e di eventuali linfonodi patologici, oltre ad una migliore definizione del volume bersaglio radioterapico rispetto alla sola TAC. Quindi, come vede, è un esame bivalente in mano a professionisti esperti.
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dopo
Utente
Utente
Grazie dottore, per la risposta precisa che mi ha fornito, volevo però chiederle un'informazione riguardante l'esame che mi han richiesto, ovvero la RMN con Endocoil (con bobina transrettale). Mi è stato detto che tale esame è più esaustivo della RMN pelvica, e che con tale esame oltre a vedere più precisamente la situazione della prostata, permette anche un esame visivo dei linfonodi....Volevo capire sè le informazioni che mi son state date erano corrette. Comunque aspettero questo esame e poi decido sè trattare il tumore solo con radioterapia, o fare l'intervento. Dal suo punto di vista medico, sè il tumore è circoscritto alla prostata, e non è uscito dalla capsula prostatica, l'intervento può essere la soluzione ideale?
Mi scusi ancora, volevo chiederle, sè il mio caso era trattabile con la Brachiterapia o con la Crioterapia (e magari dove si eseguono); sò di averle fatto molte domande, però sento che la situazione è grave, è vorrei non sbagliare su ciò che devo fare. La ringrazio ancora.
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Dr. Salvino Marzano Radioterapista 70 2
La RMN con Endocoil dà informazioni in più relativamente all'interessamento extracapsulare, per i linfonodi non vi è differenza sostanziale. Comunque fa bene a completare l'iter diagnostico, perché se questi dimostrassero che la malattia è ancora confinata alla prostata e non vi sono linfonodi sospetti di invasione neoplastica, l'intervento chirurgico può costituire un'ottima opzione terapeutica, più che altro per l'impegno di tempo cui la sottopone rispetto alla radioterapia che le occuperebbe svariate settimane. Per quanto riguarda la differenza di risultati nessuno ha ancora dimostrato chiaramente che vi è differenza fra le due metodiche. Per quanto riguarda la brachiterapia, il suo impiego viene raccomandato in casi selezionati di tumore prostatico localizzato (stadio clinico T1 N0), ed è il radioterapista di riferimento che decide se vi sono le prerogative per preferirlo alla radioterapia con fasci esterni. La crioterapia non rappresenta una valida opzione terapeutica alternativa rispetto a chirurgia e radioterapia, ma si impiega in alcuni casi di recidiva prostatica laddove non si possa intervenire più con le due metodiche suddette.
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dopo
Utente
Utente
Salve dottore, la ringrazio ancora per la disponibilità e velocità nelle sue risposte, con le quali, credo di essermi fatto un quadro clinico più esauriente sulla mia situazione e le eventuali scelte da fare. Certo prima di decidere, dovrò attendere l'esecuzione della RMN transretale con endocoil, che dovrebbe dare indicazioni molto precise (lo spero) sullo stato del tumore, e quindi decidere sè è il caso di affrontare l'intervento o i cicli di radioterapia (ed eventualmente anche il trattamento di ormonoterapia audiuvante). Quello che non ho ben chiaro, e sè questo esame mi dà un quadro clinico (e di che tipo)anche dei linfonodi, rendendo più facile poi, la mia decisione. Dottore, le vorrei fare una domanda....Mà sè l'esito di quest'ultimo esame mi dovesse dire che il tumore è ancora circoscritto all'interno della capsula prostatica (anche sè credo, purtroppo che non sia così), Lei mi consiglierebbe di fare direttamente l'intervento, e poi tener sottocontrollo il PSA, negl'anni avvenire? La ringrazio ancora.....
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Dr. Salvino Marzano Radioterapista 70 2
La RMN transrettale fornisce indicazioni abbastanza chiare sullo stato dei linfonodi di primo drenaggio (quelli otturatori) che sono in genere i primi ad essere coinvolti.
Se viene dimostrato che la neoplasia è ancora all'interno della prostata e non vi è evidenza o sospetto di interessamento linfonodale è sufficiente l'intervento chirurgico senza ulteriori terapie adiuvanti, e successivamente i controlli programmati con PSA e, all'occorrenza, esami strumentali via via consigliati dal chirurgo.
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