Cura di una neoformazione nodulare (6-10 mm) nell'encefalo
Gentili dottori, avrei bisogno di una vostra indicazione circa la terapia da seguire al fine di curare una neoformazione nodulare (6-10 mm) nell'encefalo identificata dai seguenti esami di cui riporto parte del referto:
- Tac total body del 7/6/2010: si osserva a sinistra , in prossimità della parete laterale della cella media del ventricolo laterale sinistro, la presenza di una piccola area di tipo nodulare (6mm...)di evidente impregnazione di contrasto; sistema ventricolare e spazi periencefalici normali.
- RM Encefalo del 26/7/2010: si conferma a sinistra in prossimità della parete laterale della cella media del ventricolo laterale, la presenza di una piccola formazione nodulare con aspetto a cercine iperintenso delle dimensioni attuali di circa 10mm, priva di edema perilesionale. Non alterazioni di segnale al restante parenchima cerebrale; sistema ventricolare e linea mediana in asse. Quanto descritto, in rapporto ai datianamnestici potrebbe anche essere riferibile a lesione ripetitiva.
Premetto che sono stato operato in Giugno dello scorso anno ed ho subito pneumonectomia sinistra + linfoanedectomia omolaterale al fine di eliminare un carcinoma scarsamente differenziato situato nel lobo inferiore ed ilo polmonare, ed a tale rigardo ho effettuato un ciclo di chemioterapia e di radio terapia al polmone.
Riguardo la mia situazione attuale mi è stato consigliato di effettuare un ciclo di radioterapia all'encefalo. A tale proposito avrei bisogno di un vostro consulto circa :
- l'effettiva necessità di tale radioterapia,
- le modalità della stessa (numero di sedute e caratteristiche delle stesse),
- l'eventuale necessità di ulteriori esami di approfondimento,
- l'eventuale scelta di utilizzare al posto della radioterapia tradizionale la "tomoterapia" al fine di ottenere una maggiore efficacia e ridurre gli effetti collaterali.
Vi ringrazio in anticipo per la vostra attenzione.
Cordiali saluti
- Tac total body del 7/6/2010: si osserva a sinistra , in prossimità della parete laterale della cella media del ventricolo laterale sinistro, la presenza di una piccola area di tipo nodulare (6mm...)di evidente impregnazione di contrasto; sistema ventricolare e spazi periencefalici normali.
- RM Encefalo del 26/7/2010: si conferma a sinistra in prossimità della parete laterale della cella media del ventricolo laterale, la presenza di una piccola formazione nodulare con aspetto a cercine iperintenso delle dimensioni attuali di circa 10mm, priva di edema perilesionale. Non alterazioni di segnale al restante parenchima cerebrale; sistema ventricolare e linea mediana in asse. Quanto descritto, in rapporto ai datianamnestici potrebbe anche essere riferibile a lesione ripetitiva.
Premetto che sono stato operato in Giugno dello scorso anno ed ho subito pneumonectomia sinistra + linfoanedectomia omolaterale al fine di eliminare un carcinoma scarsamente differenziato situato nel lobo inferiore ed ilo polmonare, ed a tale rigardo ho effettuato un ciclo di chemioterapia e di radio terapia al polmone.
Riguardo la mia situazione attuale mi è stato consigliato di effettuare un ciclo di radioterapia all'encefalo. A tale proposito avrei bisogno di un vostro consulto circa :
- l'effettiva necessità di tale radioterapia,
- le modalità della stessa (numero di sedute e caratteristiche delle stesse),
- l'eventuale necessità di ulteriori esami di approfondimento,
- l'eventuale scelta di utilizzare al posto della radioterapia tradizionale la "tomoterapia" al fine di ottenere una maggiore efficacia e ridurre gli effetti collaterali.
Vi ringrazio in anticipo per la vostra attenzione.
Cordiali saluti
[#1]
Carissimo,
nel suo caso bisogna vedere con attenzione tutta la documentazione e i referti nel dettaglio.
Il vantaggio della radioterapia, soprattuto se mirata con tecniche stereotassiche, è indubbio in termini di controllo locale di malattia e inoltre di controllo dei sintomi neurologici legati dall'effetto massa della lesione.
Viste le dimensioni della lesione, se unica, potrebbe essere effettuata una sola seduta di radiochirurgia stereotassica, non invasiva ma equivalente ad una rimozione della lesione cerebrale. In alternativa, in caso di multiple lesioni, è possibile valutare una radioterapia panencefalica o combinare la radiochirugia stereotassica al trattamento panencefalico.
La tomoterapia, con cui ho lavorato per diversi anni, nel suo caso è poco indicata.
Trova invece indicazione la radiochirurgia o un trattamento di stereotassi ipofrazionata, comunque da effettuare in centri selezionati che abbiano la tecnologia adeguata e lunga esperienza.
Presso la struttura è l'unità in cui opero(L'Istituto Humanitas nei pressi di Milano, REPARTO DI RADIOTERAPIA E RADIOCHIRURGIA), i trattamenti di radiochirurgia stereotassica sono effettuati praticamente tutti i giorni e necessitano di un giorno di ricovero precauzionale durante il quale viene anche effettuata la seduta non invasiva. Solitamente questi trattamenti sono ben tollerati dal paziente che può in seguito tornare alla propria attività senza disturbi importanti.
Rimango a diposizione per qualsiasi contatto in merito ad un approfondimento del suo caso per un eventuale trattamento mirato qui nella nostra struttura.
nel suo caso bisogna vedere con attenzione tutta la documentazione e i referti nel dettaglio.
Il vantaggio della radioterapia, soprattuto se mirata con tecniche stereotassiche, è indubbio in termini di controllo locale di malattia e inoltre di controllo dei sintomi neurologici legati dall'effetto massa della lesione.
Viste le dimensioni della lesione, se unica, potrebbe essere effettuata una sola seduta di radiochirurgia stereotassica, non invasiva ma equivalente ad una rimozione della lesione cerebrale. In alternativa, in caso di multiple lesioni, è possibile valutare una radioterapia panencefalica o combinare la radiochirugia stereotassica al trattamento panencefalico.
La tomoterapia, con cui ho lavorato per diversi anni, nel suo caso è poco indicata.
Trova invece indicazione la radiochirurgia o un trattamento di stereotassi ipofrazionata, comunque da effettuare in centri selezionati che abbiano la tecnologia adeguata e lunga esperienza.
Presso la struttura è l'unità in cui opero(L'Istituto Humanitas nei pressi di Milano, REPARTO DI RADIOTERAPIA E RADIOCHIRURGIA), i trattamenti di radiochirurgia stereotassica sono effettuati praticamente tutti i giorni e necessitano di un giorno di ricovero precauzionale durante il quale viene anche effettuata la seduta non invasiva. Solitamente questi trattamenti sono ben tollerati dal paziente che può in seguito tornare alla propria attività senza disturbi importanti.
Rimango a diposizione per qualsiasi contatto in merito ad un approfondimento del suo caso per un eventuale trattamento mirato qui nella nostra struttura.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#2]
Utente
Carissimo Dottor Alongi,
la ringrazio infinitamente per la risposta immediata.
Mi potrebbe indicare quali sono gli svantaggi di una radioterapia tradizionale rispetto alla radiochirurgia stereotassica nel caso indicato? Le faccio questa domanda in quanto il paziente che è mio padre e risiede in Puglia risulta reticente a spostarsi dall'ospedale di Foggia presso il quale ha già effettuato una precedente radioterapia al polmone con esito positivo e verso il quale è stato indirizzato dal suo medico curante.
Si potrebbe ottenere un risultato analogo in termini di efficacia e di effetti collaterali oppure in questi casi è assolutamente consigliata la radiochirurgia? Per quanto riguarda quest'ultima oltre al suo ospedale mi saprebbe indicare qualche altro centro situato magari nel centro-nord con analoga esperienza?
Le chiedo inoltre se, secondo lei, sarebbe il caso di effettuare una visita da un neurochirurgo prima di procedere con la radioterapia o meno; la cosa che mi fa più paura, oltre chiaramente al tumore, sono gli effetti collaterali che la cura potrebbe avere su una zona così delicata come il cervello. Quali sono i rischi che realisticamente si corrono?
La ringrazio anticipatamente per la sua attenzione.
Cordiali saluti.
la ringrazio infinitamente per la risposta immediata.
Mi potrebbe indicare quali sono gli svantaggi di una radioterapia tradizionale rispetto alla radiochirurgia stereotassica nel caso indicato? Le faccio questa domanda in quanto il paziente che è mio padre e risiede in Puglia risulta reticente a spostarsi dall'ospedale di Foggia presso il quale ha già effettuato una precedente radioterapia al polmone con esito positivo e verso il quale è stato indirizzato dal suo medico curante.
Si potrebbe ottenere un risultato analogo in termini di efficacia e di effetti collaterali oppure in questi casi è assolutamente consigliata la radiochirurgia? Per quanto riguarda quest'ultima oltre al suo ospedale mi saprebbe indicare qualche altro centro situato magari nel centro-nord con analoga esperienza?
Le chiedo inoltre se, secondo lei, sarebbe il caso di effettuare una visita da un neurochirurgo prima di procedere con la radioterapia o meno; la cosa che mi fa più paura, oltre chiaramente al tumore, sono gli effetti collaterali che la cura potrebbe avere su una zona così delicata come il cervello. Quali sono i rischi che realisticamente si corrono?
La ringrazio anticipatamente per la sua attenzione.
Cordiali saluti.
[#3]
Carissimo,
come le ho già scritto se si deve andare verso indicazioni più specifiche,bisogna vedere con attenzione tutta la documentazione e i referti nel dettaglio e di persona.
Chieda pure ai medici che vi stanno seguendo. Oltretutto è stato seguito per RT sul polmone e può chiedere ai radioterapisti oncologi del centro a voi noto un parere su ciò che mi chiede, ma corroborato dalla possibilità di analizzare le immagini ed il caso dal vivo.
Cordialmente
come le ho già scritto se si deve andare verso indicazioni più specifiche,bisogna vedere con attenzione tutta la documentazione e i referti nel dettaglio e di persona.
Chieda pure ai medici che vi stanno seguendo. Oltretutto è stato seguito per RT sul polmone e può chiedere ai radioterapisti oncologi del centro a voi noto un parere su ciò che mi chiede, ma corroborato dalla possibilità di analizzare le immagini ed il caso dal vivo.
Cordialmente
[#4]
Utente
Carissimo Dottor Alongi,
il radioterapista che segue mio padre ci ha informato che la terapia che verrà eseguita sarà un "radioterapia stereotassica" e consisterà in 6 sedute. Scusi l'ignoranza in materia, ma si tratta della stessa "radiochirurgia stereotassica" che lei ha indicato? Come mail le sedute sono in numero superiore alla singola da lei indicata?
La ringrazio in anticipo per la sua attenzione.
Cordiali saluti
il radioterapista che segue mio padre ci ha informato che la terapia che verrà eseguita sarà un "radioterapia stereotassica" e consisterà in 6 sedute. Scusi l'ignoranza in materia, ma si tratta della stessa "radiochirurgia stereotassica" che lei ha indicato? Come mail le sedute sono in numero superiore alla singola da lei indicata?
La ringrazio in anticipo per la sua attenzione.
Cordiali saluti
[#6]
Utente
Dottor. Alongi,
ritorno a lei in quanto mio padre ha ultimato le sedute di radioterapia stereotassica circa 2 mesi fa. Ha quindi effettuato una nuova tac per verificare i risultati ottenuti. Nel referto l'area persiste e si è anche leggermente allargata. Il radioterapista ci ha detto che la cosa è normale in quanto quando le cellule diventano necrotiche assorbono acqua. Francamente la risposta ci ha sorpreso in quanto pensavamo che il risultato della radioterapia fosse la scomparsa completa della formazione.
Cosa ne pensa lei? Quali sono i successivi esami che dovrebbero essere fatti per capire se effettivamente il risultato è stato ottenuto?
La ringrazio in anticipo per la sua attenzione.
Cordiali saluti
ritorno a lei in quanto mio padre ha ultimato le sedute di radioterapia stereotassica circa 2 mesi fa. Ha quindi effettuato una nuova tac per verificare i risultati ottenuti. Nel referto l'area persiste e si è anche leggermente allargata. Il radioterapista ci ha detto che la cosa è normale in quanto quando le cellule diventano necrotiche assorbono acqua. Francamente la risposta ci ha sorpreso in quanto pensavamo che il risultato della radioterapia fosse la scomparsa completa della formazione.
Cosa ne pensa lei? Quali sono i successivi esami che dovrebbero essere fatti per capire se effettivamente il risultato è stato ottenuto?
La ringrazio in anticipo per la sua attenzione.
Cordiali saluti
[#7]
LA radioterapia, solitamente, NON FA SCOMPARIRE LA "SEDE" DI MALATTIA, visibile radiologicamente.
La malattia viene inattivata nella sua componente neoplastica, viene trasformata in un tessuto non tumorale(se la malattia viene eradicata completamente), ma radiologicamente rimane traccia della lesione stessa.
L'edema poi è una reazione infiammatoria dei tessuti che non riescono a regolarizzare il processo di riassorbimento di membrana, e quindi è una reazione plausbile nella fase post-RT.
Si rivolga al radioterapista oncologo che vi segue per ulteriori delucidazioni. Non ho elementi specifici per dirvi di più.
La malattia viene inattivata nella sua componente neoplastica, viene trasformata in un tessuto non tumorale(se la malattia viene eradicata completamente), ma radiologicamente rimane traccia della lesione stessa.
L'edema poi è una reazione infiammatoria dei tessuti che non riescono a regolarizzare il processo di riassorbimento di membrana, e quindi è una reazione plausbile nella fase post-RT.
Si rivolga al radioterapista oncologo che vi segue per ulteriori delucidazioni. Non ho elementi specifici per dirvi di più.
[#8]
Utente
Cari dottori,
aggiorno la storia clinica in quanto vorrei chiedere un ulteriore parere. La settimana scorsa una TAC di controllo ha rilevato una nuova formazione nodulare in una differente zona dell'encefalo delle dimensioni di 18 mm. Il radioterapista deve ancora dare un'indicazione definitiva ma risulta orientato verso un bagno encefalico in quanto sembra che tali dimensioni non siano coerenti con una nuova stereotassica e comunque in tale maniera si vorrebbe fare un azione preventiva su eventuali future formazioni. Che cosa consigliereste in tale situazione?
Cordiali saluti
aggiorno la storia clinica in quanto vorrei chiedere un ulteriore parere. La settimana scorsa una TAC di controllo ha rilevato una nuova formazione nodulare in una differente zona dell'encefalo delle dimensioni di 18 mm. Il radioterapista deve ancora dare un'indicazione definitiva ma risulta orientato verso un bagno encefalico in quanto sembra che tali dimensioni non siano coerenti con una nuova stereotassica e comunque in tale maniera si vorrebbe fare un azione preventiva su eventuali future formazioni. Che cosa consigliereste in tale situazione?
Cordiali saluti
[#10]
Utente
Cari dottori,
aggiorno la storia clinica in quanto vorrei chiedere un ulteriore parere. La settimana scorsa una TAC di controllo ha rilevato una nuova formazione nodulare in una differente zona dell'encefalo delle dimensioni di 18 mm. Il radioterapista deve ancora dare un'indicazione definitiva ma risulta orientato verso un bagno encefalico in quanto sembra che tali dimensioni non siano coerenti con una nuova stereotassica e comunque in tale maniera si vorrebbe fare un azione preventiva su eventuali future formazioni. Che cosa consigliereste in tale situazione?
Cordiali saluti
aggiorno la storia clinica in quanto vorrei chiedere un ulteriore parere. La settimana scorsa una TAC di controllo ha rilevato una nuova formazione nodulare in una differente zona dell'encefalo delle dimensioni di 18 mm. Il radioterapista deve ancora dare un'indicazione definitiva ma risulta orientato verso un bagno encefalico in quanto sembra che tali dimensioni non siano coerenti con una nuova stereotassica e comunque in tale maniera si vorrebbe fare un azione preventiva su eventuali future formazioni. Che cosa consigliereste in tale situazione?
Cordiali saluti
[#12]
Utente
Guardando della documentazione sulla stereotassica in realtà mi sembra di capire che le dimensioni potrebbero rientrare nelle possibilità di cura della stessa. Potrebbe spiegare meglio cosa la fa propendere verso il bagno encefalico piuttosto che una seconda stereotassica? Le faccio questa domanda in quanto ho paura che gli effetti secondari del bagno possono essere più pesanti rispetto alla stereotassica ed inoltre non si potrebbe effettuare un secondo bagno quando ve ne fosse una reale necessità.
[#13]
Utente
Cari dottori,
aggiorno la storia clinica in quanto vorrei avere un parere di un oncologo.
E' stato effettuato un bagno encefalico che sembra aver bloccato la seconda formazione. Purtroppo però una nuova TAC effettuata ha rilevato delle nuove formazioni in zona addominale.
Nello spedifico riporto il risultato.
Nel lobo sn epatico, II segmento, si rileva lesione nodulare di 18 mm ipodensa, con cercine di impregnazione periferica di natura secondari. Sono inoltre presenti alcune lesioni francamente cistiche in entrambi i lobi.
Lesione espansiva del diametro di circa 6 cm localizzata cranialmente al polo superiore del rene dx caratterizzata da struttura prevalentemente solida con discreto enhancement e plurime aree regressive nel suo contesto anch’essa di significato secondario. Alcune cisti semplici si rilevano entrambi i reni.
Visto questo risultato, preoccupato in particolare per la situazione del fegato, l'oncologo ha deciso di riprendere la chemio terapia per 4-6 settimane per valutarne gli effetti su tali formazioni ed eventualmente valutare un intervento chirurgico.
Vorrei da parte vostra un consulto circa le possibilità di azione che possano seguire alla sessione di chemio (ad esempio chemioterapia locoregionale, radiofrequenza, alcoolizzazione percutanea, ecc.) ed eventualmente suggerimenti sulle strutture esperte nell'ambito fegato/reni.
Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione.
Cordiali saluti
aggiorno la storia clinica in quanto vorrei avere un parere di un oncologo.
E' stato effettuato un bagno encefalico che sembra aver bloccato la seconda formazione. Purtroppo però una nuova TAC effettuata ha rilevato delle nuove formazioni in zona addominale.
Nello spedifico riporto il risultato.
Nel lobo sn epatico, II segmento, si rileva lesione nodulare di 18 mm ipodensa, con cercine di impregnazione periferica di natura secondari. Sono inoltre presenti alcune lesioni francamente cistiche in entrambi i lobi.
Lesione espansiva del diametro di circa 6 cm localizzata cranialmente al polo superiore del rene dx caratterizzata da struttura prevalentemente solida con discreto enhancement e plurime aree regressive nel suo contesto anch’essa di significato secondario. Alcune cisti semplici si rilevano entrambi i reni.
Visto questo risultato, preoccupato in particolare per la situazione del fegato, l'oncologo ha deciso di riprendere la chemio terapia per 4-6 settimane per valutarne gli effetti su tali formazioni ed eventualmente valutare un intervento chirurgico.
Vorrei da parte vostra un consulto circa le possibilità di azione che possano seguire alla sessione di chemio (ad esempio chemioterapia locoregionale, radiofrequenza, alcoolizzazione percutanea, ecc.) ed eventualmente suggerimenti sulle strutture esperte nell'ambito fegato/reni.
Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione.
Cordiali saluti
[#14]
Utente
Cari dottori,
vorrei sapere il vostro parere circa la cura di metastasi epatiche derivanti da un tumore originale al polmone asportato.
La TAC effettuata a mio padre il 10 Ottobre ha rilevato rispetto alla precedente una lesione di 7,5 cm (verso 6 cm) localizzata fra il polo renale superiore destro e il diaframma, caratterizzata da margini policiclici e da ampie aree regressive contestuali.
Incremento delle dimensioni e del numero delle lesioni epatiche localizzate nel secondo segmento (23mm vs 20 mm), ottavo segmento (10mm), terzo segmento (6mm), quinto segmento (13, 7 e 19 mm) e primo segmento (20mm).
Preciso che mio padre è sotto chemioterapia; visti cattivi risultati dell'ultima TAC le caratteristiche della stessa verranno cambiate dal prossimo ciclo.
Vorrei da parte vostra un consulto circa le possibilità di azione che possano seguire alla sessione di chemio (ad esempio chemioterapia locoregionale, radiofrequenza, alcoolizzazione percutanea, ecc.) ed eventualmente suggerimenti sulle strutture esperte nell'ambito fegato/reni.
Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione.
Cordiali saluti
vorrei sapere il vostro parere circa la cura di metastasi epatiche derivanti da un tumore originale al polmone asportato.
La TAC effettuata a mio padre il 10 Ottobre ha rilevato rispetto alla precedente una lesione di 7,5 cm (verso 6 cm) localizzata fra il polo renale superiore destro e il diaframma, caratterizzata da margini policiclici e da ampie aree regressive contestuali.
Incremento delle dimensioni e del numero delle lesioni epatiche localizzate nel secondo segmento (23mm vs 20 mm), ottavo segmento (10mm), terzo segmento (6mm), quinto segmento (13, 7 e 19 mm) e primo segmento (20mm).
Preciso che mio padre è sotto chemioterapia; visti cattivi risultati dell'ultima TAC le caratteristiche della stessa verranno cambiate dal prossimo ciclo.
Vorrei da parte vostra un consulto circa le possibilità di azione che possano seguire alla sessione di chemio (ad esempio chemioterapia locoregionale, radiofrequenza, alcoolizzazione percutanea, ecc.) ed eventualmente suggerimenti sulle strutture esperte nell'ambito fegato/reni.
Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 32.1k visite dal 31/08/2010.
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