Adenocarcinoma polmonare con metastasi encefaliche

Salve, scrivo per le condizioni di mio padre, età 63. prima di proporre i miei quesiti descrivo la situazione:

14/01/2011: mio padre viene sottoposto a una TAc dove si evidenzia malattia polmonare. Effettuata broncoscopia con diagnosi citologicamente positiva in senso neoplastico non in grado di discriminare quale neoplasia polmonare primitiva.

21/02/2011: inizia chemioterapia di prima linea con Carboplatino AUC 6 ev die e Paclitaxel 200mg/mq ev die 1 con cicli ogni 21 giorni. Effettuati 7 cicli di trattamento, l'ultimo in data 4/08/2011, con remissione parziale alla TAC del 17 maggio 2011.

30/08/2011: evidenza alla TAC di progressione di malattia a livello toracico ed encefalico: Presenza di plurime alterazioni focali prevalentemente iperdense da riferire a localizzazioni secondarie a sede sotto e sopratentoriali ( alcune con edema perilesionali(mm 20 il diametro medio, la maggiore di mm 40 circa a sede parieto-occipitale).
Infatti mio padre mostrava gravi sintomi: equilibrio scarsissimi nei movimenti, perdita di memoria e capogiri.Inizia ad assumere Soldesam

15/09/2011: Inizia radioterapia panencefalica, erogati 30 Gy in 10 sedute e trattamento terminato il 30 settembre.

14/11/11:effettua TAC Torace-addome-Encefalo che mostra un ulteriore lieve progressione della malattia a livello toracico; le molteplici lesioni secondarie in sede encefalica appaiono ridotte di dimensioni(la maggiore in regione parieto-occipitale dx di circa mm 35x25)

In seguito a questa TAC gli oncologi presso il centro in cui mio padre era in cura decidono di non avviare nessun trattamento (non ho ancora capito il perchè?) Allora decidiamo di avviare visite e consulti presso altre strutture.
Si programma una broncoscopia con biopsia su invito di un altro oncologo per capire la natura di questo tumore.

12/12/2011: Diagnosi del esame istologico: Mucosa bronchiale con linfangite carcinomatosa da adenocarcinoma ( TTF-1 )
In seguito a questa diagnosi si decide con il nuovo oncologo di iniziare un trattamento di seconda linea con TARCEVA 150 mg.Viene sottoposto a una nuova TAC tbody prima dell'inizio della nuova terapia. La TAC effettuata il 27/12/2011 dove si evidenza soprattutto Encefalo:presenza di multiple lesioni ipodense con orletto iperdenso del diametro di 45x35mm. di diametro aumentato in sede parieto-occipitale dx apparentemente aumentate di numero rispetto all'ultimo controllo del 14/11/2011
Viscrivo per via delle condizioni di mio padre che confermano in qualche modo l'esito dell'ultima TAC effettuata prima di assumere il TARCEVA, dove si evince una ripresa del tumore nell'encefalo. sintomi di mio padre iniziano a essere chiari: difficoltà di equilibrio quando cammina e capogiri.cosa sia possibile fare per le lesioni encefaliche? possibili trattamenti radioterapici o chemioterapici assieme al TARCEVA? Il solo Tarceva oltre ai polmoni può dare benifici anche alle metastasi? mio padre peggiora ogni giorno...
Vi ringrazio di una risposta Vs.
Cordiali saluti

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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
il quadro è molto complesso e bisogna vedere gli esami di presenza per potere fare delle considerazioni cliniche corrette. vedo comunque molto difficile un trattamento di radioterapia encefalica dopo un panencefalo.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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dopo
Utente
Utente
Grazie Dr. Alongi per aver preso in considerazione il mio caso. Perchè potrebbe essere difficile un trattamento radioterapico in sede encefalica? un altra domanda: Il Tarceva svolge azione solo sulle cellule polmonari o agisce anche sulla metastasi dell' encefalo?
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Il trattamento panencefalico è un bagno di dose su tutto il tessuto cerebrale. E' possibile pensare ad un trattamento mirato, aggiuntivo, sul residuo nodulare metastatico, ma solo quando il numero di lesioni è limitato(1-3) e/o di dimensioni ridotte.
Solitamente l'encefalo ha un filtro che si chiama barriera ematoencefalica che riduce molto il passaggio dei chemioterapici. Conseguentemente il Tarceva potrebbe avere limiti sull'attività encefalica, rispetto alla sede toracica
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dopo
Utente
Utente
grazie dottore
vorrei interpretare meglio la sua risposta..."ma solo quando il numero di lesioni è limitato(1-3) e/o di dimensioni ridotte." Cioè mio padre che ha 10-11 lesioni encefaliche ridotte è possibile effettuare un trattamento mirato su tale lesioni? come viene comunemente chiamata questo tipo di radioterapia? viene effettuata solo in alcuni centri specializzati?
cordiali saluti
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Con piu' di 3 lesioni encefaliche, dopo una irradiazione a bagno di tutto l'encefalo, la radioterapia mirata(stereotassica) è solitamente tecnicamente non fattibile e oltretutto in queste condizioni si vanifica l' indicazione clinica.
Quindi, con 11 metastasi encefaliche, escluderei la fattibilità di un trattamento stereotassico.