Lo score 4 dell'adenocarcinoma è presente nel 40%
Gentili medici,
gradirei avere un parere in merito alla situazione clinica di mio padre, 63 anni, che in seguito a biopsia prostatica gli è stato riscontrato un adenocarcinoma prostatico. Score di Gleason 7(3+4). La neoplasia è presente in tutti i cilindri del lobo di sinistra esaminati occupandone in percentuale l'80%, il 70%, il 40%, il 90% e il 20%. Lo score 4 dell'adenocarcinoma è presente nel 40% di un cilindro. Nel margine di sinistra la neoplasia è presente nel 60% e nell'80% dei cilindri esaminati. Non evidenza di invasione perineurale. Stadio: T1c. Cilindri di parenchimia prostatico indenni da neoplasia. Ha già effettuato Tac con mezzo di contrasto e scintigrafia ossea, entrambe risultate negative. L'urologo insiste sulla prostatectomia radicale, ma mio padre si rifiuta, anche perchè ha subito 3 precedenti infarti e presenta ventricolo sinistro dilatato. Cardiopatia ischemica cronica. Segni di alterato rilasciamento distolico.
La radioterapia radicale può essere una valida alternativa alla prostatectomia? sarebbe conveniente una terapia ormonale prima? Ci sono buone probabilità di guarigione? Sono davvero confusa anche perchè mio padre si rifiuta di accettare la malattia.
In attesa di una vostra risposta
porgo i miei distinti saluti.
[#1]
Non abbiamo il valore del PSA iniziale, importante fattore per la classificazione e la prognosi del caso.
Ne parli con uno specialista in radioterapia oncologica e con un urologo oncologo, magari insieme in un consulto multidisciplinare. La radioterapia rappresenta una opzione terapeutica non di ripiego ma ugualmente valida ed efficace rispetto alla chirurgia.I risultati a 5 e 10 anni, misurati dal controllo dei livelli del marcatore del PSA sono uguali per entrambe le scelte. La radioterapia non e'invasiva e non porta rischi per i pazienti con gravi patologie cardiovascolari, che invece rappresentano una limitazione per l'anestesia pre-chirurgica. il vantaggio della chirurgia rimane la possibilita' di asportare la ghiandola in blocco e analizzarla, rispetto alla radioterapia che lascia la ghiandola in sede neutralizzando solo le cellule tumorali. Talora pero' l'intervento puo' non essere radicale e necessitare una radioterapia di completamento dopo.
La terapia ormonale, se viene selezionata la radioterapia come scelta elettiva, puo' contribuire a ridurre le dimensioni della ghiandola, quando prescritta qualche mese prima, consentendo una radioterapia piu' tollerata e potenzialmente piu' efficace (in casi selezionati).
Anche in questo caso, la scelta e' del medico radio-oncologo che vi seguira' insieme all'urologo di riferimento
Ne parli con uno specialista in radioterapia oncologica e con un urologo oncologo, magari insieme in un consulto multidisciplinare. La radioterapia rappresenta una opzione terapeutica non di ripiego ma ugualmente valida ed efficace rispetto alla chirurgia.I risultati a 5 e 10 anni, misurati dal controllo dei livelli del marcatore del PSA sono uguali per entrambe le scelte. La radioterapia non e'invasiva e non porta rischi per i pazienti con gravi patologie cardiovascolari, che invece rappresentano una limitazione per l'anestesia pre-chirurgica. il vantaggio della chirurgia rimane la possibilita' di asportare la ghiandola in blocco e analizzarla, rispetto alla radioterapia che lascia la ghiandola in sede neutralizzando solo le cellule tumorali. Talora pero' l'intervento puo' non essere radicale e necessitare una radioterapia di completamento dopo.
La terapia ormonale, se viene selezionata la radioterapia come scelta elettiva, puo' contribuire a ridurre le dimensioni della ghiandola, quando prescritta qualche mese prima, consentendo una radioterapia piu' tollerata e potenzialmente piu' efficace (in casi selezionati).
Anche in questo caso, la scelta e' del medico radio-oncologo che vi seguira' insieme all'urologo di riferimento
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#2]
Utente
Ringrazio il dott. Alongi per la gentile risposta.
In merito al valore del PSA, esso al momento della biopsia era 13,9.
L'unica paura dell'intervento chirurgico è la patologia cardiaca, anche se il nostro urologo ha detto di aver operato in condizioni cardiache peggiori.
Mio padre sta ancora riflettendo sulla scelta da prendere, spero che questo periodo di tempo, dalla data della biopsia (febbraio 2012) non pregiudichi l'andamento della malattia. Vi ringrazio nuovamente.
Distinti saluti
In merito al valore del PSA, esso al momento della biopsia era 13,9.
L'unica paura dell'intervento chirurgico è la patologia cardiaca, anche se il nostro urologo ha detto di aver operato in condizioni cardiache peggiori.
Mio padre sta ancora riflettendo sulla scelta da prendere, spero che questo periodo di tempo, dalla data della biopsia (febbraio 2012) non pregiudichi l'andamento della malattia. Vi ringrazio nuovamente.
Distinti saluti
[#3]
Utente
Gentile dott. Alongi, avendo mio padre optato per la radioterapia radicale, in seguito al rischio operatorio medio alto per la sua patologia cardiaca, volevo sapere se il nuovo Cyberknife di cui ho sentito parlare possa essere adeguato per queso stadio di malattia e se si hanno risultati circa il controllo e la possibilità di eradicare il carcinoma.
Ringraziandola nuovamente
Le porgo distinti saluti.
Ringraziandola nuovamente
Le porgo distinti saluti.
[#4]
I dati della radioterapia stereotassica ipofrazionata sono molto promettenti. Il Cyberknife e' stato testato in molti centri tra cui la Stanford University con ottimi risultati preliminari. Personalmente nel mio centro coordino il protocollo di radioterapia di precisione in 5 sedute usando il Truebeam che ha dimostrato di potere effettuare lo stesso trattamento ma in tempi sostanzialmente piu' rapidi del cyberknife( 3 minuti rispetto a 45-60 minuti per seduta) rendendo il trattamento forse piu' confortevole.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.9k visite dal 12/04/2012.
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