Artrite psoriasica alle dita delle mani

Buongiorno
ho 57 anni e diversi anni fa ho sofferto di una grave psoriasi ungueale alle dita delle mani con le seguenti manifestazioni che andavano col tempo sempre piu' peggiorarando: inizialmente sono comparsi dei puntini bianchi e delle "increspature delle unghie", dopo mesi e sempre piu', le unghie si scalzavano dalla carne fino a staccarsi completamente. La diagnosi di vari dermatologi (fra cui anche il primario di un ospedale: dermatologia) fu appunto onicopsoriasi o psoriasi ungueale. Dopo tre anni di assunzione continua di multicentrum (che contiene molta vitamina A) sono stata meglio. Poi ho cessato la terapia col multicentrum ma ho cominciato ad accusare un forte dolore di tipo imfiammatorio ad alcune articolazioni delle dita delle mani.
Tutti i test della VES, proteina C R. ecc sono risultati negativi
Il dolore e' resistente a tutti i tipi di FANS.
Dopo un anno circa il dolore-bruciore e' andato via via estendendosi a tutte le articolazioni delle dita, e attualmente mi sta cominciando anche a due dita dei piedi.
Ho sentito che a Bologna esiste un centro specializzato per l'atrite psoriasica,
sapete dirmi qualcosa in proposito ? perche' i dermatologi consultati non intendono prescrivermi altro, visto che tutti i FANS mon mi hanno fatto niente e i farmaci specifici presentano effetti collaterali e poi sono sempre simtomatici e non curativi. L'unico rimedio che mi toglie il dolore e' fasciare le dita doloranti con i cerotti antidolorifici che assumo da 2 anni.
Ho anche un' ernia iatale con reflusso.
Grazie
Laura
[#1]
Dr. Giuseppe Germanò Reumatologo 175 4
Mi sembra vi siano i presupposti per una possibile artropatia psoriasica, ma non si può escludere una semplice artrosi delle mani. IL reumatologo va consultato. Dovrebbe esserci anche a Pistoia. Le linee guida in tal senso sono consolidate ovunque senza ricorrere a spostamenti (se possibile eventuali malattie croniche vanno seguite nella sede più vicino casa). Prima di viaggi, anche brevi, guardare dietro l'angolo di casa...

saluti

Giuseppe Germanò

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
La ringrazio. Ma preciso che ho fatto la RMN e radiografie.
Dalle quali risulta una piccolissima artrosi, ma non da giustificare un cosi' forte dolore di tipo infiammatorio.
X esempio alla schiena (anche ui radiografie ecc. ma niente spondilartrite, solo artrosi cronica con diversa sintomatologia). Dicevo il dolore di tipo artrosico ormai so (da oltre 30 anni) che trova sollievo con il caldo, mentre quello di tipo reumatico lo trova con il freddo, infatti x le mani uso anche il ghiaccio (quello in gel)oppure i cerotti antidolorifici li metto prima nel frixer).
Ho fatto una lunga ricerca su internet tanto da togliere tuttii dubbi dei reumatologi (ospedale di Pistoia e Prato)
e con tutto quello che ho scaricato da internet, insieme al mio medico curante abbiamo visto che si tratta solo di artrite psoriasica. Su internet ho letto (scritto da specialisti) che viene diagnosticata sempre dopo molti anni proprio xke' si pensa sempre ad altre patologie come l'artrosi.
Ho visto anche che si possono fare infiltrazioni con l'acido jarulonico (che voglio fare pure alle anche x l'altrosi), e che queste si possono fare in ospedale in day ospital. Ma Sia all'ospedale di pistoia che quello di Prato non me le vogliono fare.
Inoltre ho bisogno di una diagnosi precisa e scritta xhe' avendo altre patologie ho fatto la visita per la pensione di invalidita', alla quale sicuramente dovro' fare ricorso.
Concludendo le infiltrazioni si possono fare solo presso specialisti privati..... e chi come me non se lo puoi' pernmettere ? Dove e' andato a finire il diritto costituzionale alla salute e quindi alla cura ?
Grazie
[#3]
Dr. Giuseppe Germanò Reumatologo 175 4
gentile signora, Mi permetto di dirle che il servizio di reumatologia di Prato è di ottimo livello. Pertanto mi fiderei delle loro conclusioni diagnostiche. Se è stata esclusa una diagnosi si artrite psoriasica cosi probabilmente è.
Le infiltrazioni vanno sempre ponderate al caso clinico ed alla effettiva necessità. anche perchè non rappresentano la panacea ma un rimedio temporaneo. Purtroppo l'artrosi trova difficilmente un riconoscimento pensionistico di invalidità. A meno che il grado di invalidità dato dalla malattia limiti severamente le normali attività lavorative o domestiche quotidiane, ma quì è campo della medicina legale forse. Il diritto costituzionale alle cure suppongo sia garantito a lei come a tutti, per fortuna (l'Italia è leader mondiale in tal senso). Se si trovasse in qualche altro paese apparentemente più avanzato sono certo che arriverebbe addirittura a rimpiangere la nostra sanità (tanto vituperata), un po' come accade con gli spaghetti' quando si va all'estero (un briciolo di sdrammatizzazione..). Non sempre i presupposti medici di diagnosi e cura possono combaciare con la percezione di efficacia da parte del paziente. Tuttavia non si può correre il rischio di ipertrattare un paziente, con il paradosso di ottenere l'effetto contrario, solo perchè lo stesso paziente ha le sue idee in medicina (la quale è una scienza e non un opinione personale). Sebbene lo scopo finale è soddisfare il paziente, molte volte ciò non combacia perfettamente con il significato di cura come inteso dal paziente, o come desiderato. Sebbene tutto ciò rappresenterebbe lo stesso desiderio del medico.
in alcuni casi la percezione di guarigione si ottiene col placebo ad esempio, eppure non si dà alcun farmaco ma l'idea di cura. del resto perchè ipertrattare, con rischio di effetti collaterali, una lieve artrosi (come lei stessa afferma?).

cordiali saluti