Polimialgia reumatica - metotrexato
Mia mamma (77 anni compiuti) soffre di polimialgia reumatica da circa 7 anni.
In questi anni si è curata assumendo cortisone (deltacortene) con copertura gastrica + 30 gocce di "dibase" una volta alla settimana + 1 capsula di "bonviva" una volta al mese.
La dose di cortisone è stata modificata più volte nel corso di questi anni da un massimo di 15 mg al giorno (nei periodi di dolore più acuto) fino ad un minimo di 2,5 mg al giorno. Tuttavia, ogni volta che mamma ha raggiunto questo punto di minimo, la malattia si è mostrata attiva con un conseguente incremento della PCR (valore uguale a 15 nell'ultima rilevazione di fine novembre).
In sostanza, sulla base dell'esperienza di questi anni, si può dire che la malattia richiede una dose giornaliera di cortisone minimo di 5 mg al giorno, con dolori e rigidità consistente nelle prime ore del mattino almeno finchè il farmaco non entra in azione.
Abbiamo anche provato, nel tentativo di ridurre la quantità di cortisone (mia mamma è di struttura fisica esile per un peso di circa 45 kg), ad integrare la cura con l'utilizzo di un antinfiammatorio (arcoxia 90), ma dopo circa 2 mesi la cura è stata sospesa a seguito di eruzione cutanea diffusa su tutto il corpo.
In questi giorni il nostro reumatologo ci ha proposto, vista - a suo giudizio - la necessità di ridurre l'assunzione di cortisone pur in presenza di una malattia ancora attiva, di provare ad assumere metotrexato, tramite punture sottocutanee (reumaflex da 7,5 mg).
Vorrei sapere la vostra opinione in merito, visto che il nostro medico di famiglia ha espresso alcune perplessità riguardo alla tossicità del farmaco.
A questo proposito segnalo che:
1) mamma assume, come gastroprotettore, "omeprazolo": vi sono incompatibilità fra tale farmaco ed il metotrexato? secondo il nostro medico di famiglia si, secondo il nostro reumatologo no;
2) mamma, a causa di alcuni episodi di aritmia, assume rytmonorn (2 compressa da 150 mg, mattino e sera); necessaria visita cardiologica prima di iniziare la terapia? anche su questo punto reumatologo e medico di famiglia esprimono pareri contrastanti
3) mamma è tendenzialmente "anemica" (= dico tendenzialmente in quanto i valori sono lievemente inferiori a quelli di riferimento oppure sui livelli minimi dell'intervallo di riferimento) come di seguito riportato:
esame 22/08/2014 = 119 su range 120/160;
esame 28/10/2014 = 124 su range (120/160);
esame 17/02/2015 = 122 su range (120/160)
Anche su questo punto di è disaccordo fra specialista e medico di base.
Ringrazio in anticipo per l'attenzione che mi sarà dedicata.
In questi anni si è curata assumendo cortisone (deltacortene) con copertura gastrica + 30 gocce di "dibase" una volta alla settimana + 1 capsula di "bonviva" una volta al mese.
La dose di cortisone è stata modificata più volte nel corso di questi anni da un massimo di 15 mg al giorno (nei periodi di dolore più acuto) fino ad un minimo di 2,5 mg al giorno. Tuttavia, ogni volta che mamma ha raggiunto questo punto di minimo, la malattia si è mostrata attiva con un conseguente incremento della PCR (valore uguale a 15 nell'ultima rilevazione di fine novembre).
In sostanza, sulla base dell'esperienza di questi anni, si può dire che la malattia richiede una dose giornaliera di cortisone minimo di 5 mg al giorno, con dolori e rigidità consistente nelle prime ore del mattino almeno finchè il farmaco non entra in azione.
Abbiamo anche provato, nel tentativo di ridurre la quantità di cortisone (mia mamma è di struttura fisica esile per un peso di circa 45 kg), ad integrare la cura con l'utilizzo di un antinfiammatorio (arcoxia 90), ma dopo circa 2 mesi la cura è stata sospesa a seguito di eruzione cutanea diffusa su tutto il corpo.
In questi giorni il nostro reumatologo ci ha proposto, vista - a suo giudizio - la necessità di ridurre l'assunzione di cortisone pur in presenza di una malattia ancora attiva, di provare ad assumere metotrexato, tramite punture sottocutanee (reumaflex da 7,5 mg).
Vorrei sapere la vostra opinione in merito, visto che il nostro medico di famiglia ha espresso alcune perplessità riguardo alla tossicità del farmaco.
A questo proposito segnalo che:
1) mamma assume, come gastroprotettore, "omeprazolo": vi sono incompatibilità fra tale farmaco ed il metotrexato? secondo il nostro medico di famiglia si, secondo il nostro reumatologo no;
2) mamma, a causa di alcuni episodi di aritmia, assume rytmonorn (2 compressa da 150 mg, mattino e sera); necessaria visita cardiologica prima di iniziare la terapia? anche su questo punto reumatologo e medico di famiglia esprimono pareri contrastanti
3) mamma è tendenzialmente "anemica" (= dico tendenzialmente in quanto i valori sono lievemente inferiori a quelli di riferimento oppure sui livelli minimi dell'intervallo di riferimento) come di seguito riportato:
esame 22/08/2014 = 119 su range 120/160;
esame 28/10/2014 = 124 su range (120/160);
esame 17/02/2015 = 122 su range (120/160)
Anche su questo punto di è disaccordo fra specialista e medico di base.
Ringrazio in anticipo per l'attenzione che mi sarà dedicata.
[#1]
La polimialgia reumatica è una forma morbosa che tende a guarire nell'arco di mesi (raramente) o di anni. Purtroppo alcune volte la malattia rappresenta l'esordio di una artrite reumatoide, in genere sieronegativa, con le caratteristiche di evoluzione e cronicità proprie di questa malattia. La scelta di utilizzare il Methotrexate nei casi di infiammazione persistente è motivata dalla minore incidenza di eventuali effetti collaterali rispetto a quelli dei cortisonici. Cordiali saluti.
Mauro Granata
https://www.idoctors.it/medico/16613/0
[#2]
Utente
Grazie per avermi risposto.
Mi sembra di capire che l'indicazione fornita dal nostro specialista sia di buon senso.
Le chiederei una riflessione aggiuntiva, per nostri eventuali ulteriori approfondimenti, con riguardo alla relazione anemia/metotrexate.
A tal fine, visto che nel quesito originario il tema non era stato posto correttamente, riporto l'esito degli ultimi esami effettuati da mamma un paio di giorni fa:
emocromo:
globuli bianchi = 7,7 (valori di riferimento 4,0 - 11,0)
globuli rossi = 4,05 (4,20 - 5,50)
emoglobina = 11,8 (12,0 - 15,0)
ematocrito = 37,7 (36,0 - 46,0)
volume globulare medio = 93,1 (80,0 - 97,0)
contenuto medio di Hb = 29,1 (26,0 - 32,0)
concentrazione media di Hb = 31,3 (31,0 - 36,0)
piastrine = 325 (140 - 440)
formula leucocitaria = tutti i parametri nella norma
La ringrazio in anticipo per l'eventuale rinnovata attenzione.
Cordiali saluti.
Mi sembra di capire che l'indicazione fornita dal nostro specialista sia di buon senso.
Le chiederei una riflessione aggiuntiva, per nostri eventuali ulteriori approfondimenti, con riguardo alla relazione anemia/metotrexate.
A tal fine, visto che nel quesito originario il tema non era stato posto correttamente, riporto l'esito degli ultimi esami effettuati da mamma un paio di giorni fa:
emocromo:
globuli bianchi = 7,7 (valori di riferimento 4,0 - 11,0)
globuli rossi = 4,05 (4,20 - 5,50)
emoglobina = 11,8 (12,0 - 15,0)
ematocrito = 37,7 (36,0 - 46,0)
volume globulare medio = 93,1 (80,0 - 97,0)
contenuto medio di Hb = 29,1 (26,0 - 32,0)
concentrazione media di Hb = 31,3 (31,0 - 36,0)
piastrine = 325 (140 - 440)
formula leucocitaria = tutti i parametri nella norma
La ringrazio in anticipo per l'eventuale rinnovata attenzione.
Cordiali saluti.
[#3]
Buonasera,vorrei aggiungere che l'attuale quadro ematologico non rappresenta una controindicazione all'utilizzo del metrotrexate .
Molto frequentemente la PR risulta controllata con una dose minima di cortisone per anni fini quasi a spegnersi.Altre volte la riaccensione è possibile ed anche il passaggio ad altre forme morbose.Certamente l'età consiglia presidenza ma un tentativo può essere effettuato ovviamente sotto stretto controllo medico nel tentativo ,sempre centrale,di assicurare il migliore risultato con un rischio ridotto.
L'utilizzo dei farmaci condotto da esperti ma minimizza gli effetti collaterali e non deve spaventare.
Un saluto
Molto frequentemente la PR risulta controllata con una dose minima di cortisone per anni fini quasi a spegnersi.Altre volte la riaccensione è possibile ed anche il passaggio ad altre forme morbose.Certamente l'età consiglia presidenza ma un tentativo può essere effettuato ovviamente sotto stretto controllo medico nel tentativo ,sempre centrale,di assicurare il migliore risultato con un rischio ridotto.
L'utilizzo dei farmaci condotto da esperti ma minimizza gli effetti collaterali e non deve spaventare.
Un saluto
Dr. Marco Bonelli
MedicoChirurgo
Specialista in Reumatologia
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 13.5k visite dal 02/12/2015.
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