Artralgia diffusa in pres ana positivi ;

Buongiorno,

Mi chiamo stefania ho 24 anni.
Nell'ottobre 2004 ho avuto per oltre 6 mesi dolori fortissimi migranti e continui tali da non permettermi di camminare , nè di stare sdraiata , nè di mangiare non potevo fare nulla stavo ferma immobile nella posizione che più in quel momento mi permetteva di non soffrire .Mesi di inferno e dolori che mi facevano piangere e urlare tutti i giorni .
Il mio medico non mi diede retta al principio quando insorsero i primi dolori fortissimi i quali si manifestarono in principio sotto l'ascella verso il seno nella parte sinistra del corpo.e poi la'ltra ascella verso il seno .
Poi fu un crescendo terribile e continuo. Persino lo stomaco mi faceva male a volte.
I dolori potevano migrare senza una logica o prendermi tutta la parte sinistra del corpo e poi la destra oppure due arti diversi uno di sinistra e uno di destra.
i medicinali non mi fecero nulla e siccome non potevo muovermi andavo al pronto soccorso lì non sapevano che dirmi .Finalmente un medico al pronto soccorso mi disse di fare accertamenti da reumatologo e andai .
I dolori però erano di molto diminuiti e nell'attesa della visita dal reumatologo passarono quasi del tutto; rimanendo dolori isolati dopo aver mosso molto un determinato arto.
Mi venivano e sono rimasti soprattutto alla gamba sinistra nel camminare.Tali dolori comprendono o tutto il tronco dal bacino sino al ginocchio oppure dalla coscia al ginocchio o solo il ginocchio.
Le articolazioni interessate ai dolori furono tutte e anche gli organi furono tutti. Persino la lingua o la testa . Quelli sotto il cranio alla base della testa furono i peggiori piansi molto e ebbi molta paura credevo mi si rompesse il collo.
Io ho sempre sospettato di avere qualcosa perchè nel 93/94 iniziai ad avere dolori inspiegabili alle mani sino al gomito.
Dolori bruttissimi fortissimi talmente deabilitanti che non potevo scrivere o prendere un oggetto in mano . Non riuscivo a lavarmi o a piegare il polso . A volte si gonfiavano le dita e i polsi . Finalmente mia nonna mi portò dopo un anno all'ospedale di pavia ma i medici non mi diedero molto ascolto e dissero che erano dolori dovuti allo sport magari traumi perchè loro non avevano trovato nulla.
Io purtoppo vengo da una famiglia povera che non mi ha mai potuto curare e nemmeno si è interessata.L'ignoranza è una brutto male.
Solo una volta diplomata e lavorando ho inziato a potermi permettere qualche visita in più .
Dal 93 sino al 2000 i dolori alle mani mi tornavano molto frequentemente mi facevano addirittua certificati perchè non potevo scrivere . Molte notti mi svegliano che dovevo andare in bagno e mettere le mani sotto l'acqua ghiacciata perchè sentivo bruciare dentro e stavo male non potevo appoggiarle nemmeno sul letto . Mi dissero di non fare più sforzi ed effettivamente non usandole molto era meglio.
Tuttora ho paura nel fare le cose perchè ho il terrore di sforzarle.
Ora io le ho fatto un riassunto ci sarebbero molti sintomi e cose di cui parlare.Ad esempio che per me il freddo è un problema : il freddo mi fa diventare le mani subito rosse e doloranti e gonfie e ipiedi idem; che cmq i dolori migranti avuti nel 2004 solo pochissime volte presentavano gonfiore etc . Il quesito è questo : il mio reumatologo la prima volta mi ha prescritto il tauxib il quale non è che facesse passare completam i dolori ma li rendeva sopportabilissimi. E mi scrisse artralgia migrante in quadro negativo con presenza di ana 1/320.
FECI LA CAPILLAROSCOPIA e commento : quadro borderline
Poi mi disse di prender il deltacortene qualora non avesse più fatto effetto il tauxib ma io mi sono rifiutata.
Poi da dicembre 2005 soffro col ginocchio sinistro non riesco a camminare più . Il 6 gennaio ho avuto una fase acuta e urlavo dal dolore il reumatolgo mi disse di fare una cura col deltacortene 5mg due ovlte al dì per 10 g poi 1 volta al dì più clorachina e un medicinale per la gastrprotezione per un mese e poi di rifare gli esami per gli anticorpi.
Siccome io non vorrei iniziare a prendere il cortisone sperando nell'esistenza di altre terapie e siccome il dolore era diverso da quello avuto in passato ho fatto una risonanza magnetica che dice così : a carico dei legamenti del pivot centrale si documenta un aspetto piutosto rigonfio ed inomogeneo delc rociato anteriore per edema intra e perilegamentoso , mentre il crociato posteriore persiste normodiretto ed inserito , non lesionato .
Sono andata dal proff . D'anchise Roberto esperto nei legamenti il quale mi ha detto che secondo lui il tipo di dolore che provo non è dovuto all'infiammazaione ma è causata dall'artralgia o connettivite .
Io dopo qualche passo mi sento la gamba irrigigidirsi e mi fa male la sento muoversi in modo non corretto . Anche lui mi ha detto che non è daccordo col cortisone e di trovare cmq prima un ottimo reumatologo.
Bene io non so più che fare vorrei sapere intanto se effettivamente il mio prsossimo passo è il cortisone o se si può fare altro . Perchè se il cortisone è l'unico passo disponibile allora io darò retta al reumaotlogo attuale visto che lui è nell'ospedale della mia stessa città e mi può visitare in caso di dolori imporvvisi.Altrimenti se mi dite che esistono modi migliori e più vantaggiosi mi aiutatemi a capire perchè a causa di questi dolori che non mi permeettono di muovermi ho perso il mio seocndo posto di lavoro.
Vi ringrazio
[#1]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Ha pienamente ragione, il cortisone non risolve assolutamente il problema è solo un sintomatico, bisogna sempre fare una diagnosi precisa, lei chiede se ci sono cure che possano intervenire all'origine del problema. Infatti la medicina biologica ha gli strumenti e le terapie adeguate e rispettose della fisiologia dell'organismo. Gli ANA positivi, sono indice di una reazione del sistema immunitario.
Come lei giustamente dice occorrono esami più approfonditi prima di fare una diagnosi. Le consiglio:
emocromo e formula, piastrine,
Tipizzazione linfocitaria e sottopopolazioni:CD3, CD4, CD5, CD8, CD19, CD20, CD16/56, CD23, CD25, Tipizzazione HLA classe I e II.
anticorpi sierici anti tireoglobulina
anticorpi sierici anti microsoma tiroideo (TPO)Tireoglobulina
anticorpi sierici anti recettore TSH (anti TRAK)
FT3, FT4, TSH·
ANTICORPI ANTI-ADENOVIRUS·
ANTICORPI ANTI-ASPERGILLUS FUMIGATUS IgG· ANTICORPI ANTI-CHLAMYDIA PNEUMONIAE lgG e lgM· ANTICORPI ANTI-CHLAMYDIA TRACHOMATIS ]gG e lgA ANTICORPI ANTI-CITOMEGALOVIRUS lgG e lgM· ANTICORPI ANTI-ESCHERICHIA COLI IgG· ANTICORPI ANTI-EPSTEIN BARR (EBNA-IgG, EBNA-IGM, VCA-IGG, VCA-IGM, EA-IGG, EA-IGM)·
ANTCORPI ANTI-GANGLIOSIDI GMi lgG e lgM· ANTICORPI ANTI-HELICOBACTER PYLORI lgG e lgA· ANTICORPI ANTI-MICOPLASMA PNEUMONIAE lgG e lgM· ANTICORPI ANTI-MYCOBACTERIUM TUBERCULOSIS· ANTICORPI ANTI-STREPTOCOCCO (STREPTOZYME)· ANTICORPI ANTI-STREPTOCHINASI
Si può determinare le zone con infiammazione e distribuzione elettrolitica con il TOMEEX, l'analisi corporea e successivamente stabilire una terapia con RegMatex, apparecchi che si basano su principi di patologia generale. A questo si aggiunge una rapia con farmaci di medicina biologica, rispettosi della fisiologia dell'organismo
saluti moschinialberto@medicitalia.it
[#2]
dopo
Utente
Utente
nessun altro reumatologo vuole o può darmi un consiglio o spiegarmi altro ? ve ne sarei grata.
[#3]
Dr. Mauro Granata Reumatologo, Medico internista, Geriatra 2.7k 114
Il quadro da lei descritto merita sicuramente una puntualizzazione clinico/terapeutica. Alcune malattie reumatiche infiammatorie possono avere per anni un decorso subclinico, anche se in 13 anni di storia clinica qualsiasi malattia si sarebbe ormai manifestata nella sua compiutezza. Sono a sua completa disposizione ai recapiti indicati. MG

Mauro Granata
https://www.idoctors.it/medico/16613/0

[#4]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregia Stefania,
Esegua gli esami consigliati, in modo da giungere ad un inquadramento più preciso del suo problema. Se non sono stato abbastanza esauriente, rivolga pure qualsisasi domanda.
[#5]
Dr. Giuseppe Germanò Reumatologo 178 4
Che il quadro descritto meriti una puntualizzazione clinica e terapeutica non vi è il minimo dubbio. Un esame clinico approfondito serve ad escludere ad esempio forme connettivitiche o ad esempio forme artrosinovitiche sieronegative, ecc. Pertanto concordo con il collega Granata, circa l'opportunità di approfondire, ma devo purtroppo dissentire, mi si dirà per forma mentis, da quanto proposto dal collega Moschini.

Indirettamente vorrei sottoporgli alcuni quesiti, mi vorrà perdonare: Al di là di alcuni accertamenti per i quali posso concordare(ad esempio la funzione tiroidea, gli autoanticorpi, e qualche esame infettivologico responsabile delle forme artririche reattive) vorrei sapere qual'è lo scopo della ricerca per tutti gli altri. In particolare mi riferisco alla tipizzazione linfocitaria e a quella per l'HLA. Cioè, nel caso in cui emergesse la positività per uno specifico allele HLA,che epidemiologicamente è espressivo di rischio relativo di malattia, ma che al contempo non consente la diagnosi della stessa, visto che anche chi ne è privo può sviluppare la medesima patologia (vedi la spondilite, alcune connettiviti, il Bechet, ecc.), quale sarebbe il suo atteggiamento diagnostico e terapeutico?

Dico questo perchè nessun reumatologo si sognerebbe di richiedere tutti questi esami immuno-istopatologici. tranne che in certi casi, forse più a scopo di ricerca scientifica.. Se cosi non fosse una sostanziale percentuale della popolazione avrebbe seri problemi e ne avremmo anche noi reumatologi...

Il cortisone certamente, essendo un ottimo anti-infiammatorio, può confondere il medico in quanto maschera i sintomi e i segni, quindi va appurato se è proprio necessario, cosi come va appurato se la paziente meriti un terapia non solo rivolta al bisogno (cioè solo per quando sta male).

Giuseppe Germanò

[#6]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio aspettavo infatti qualche altro consiglio.
Cosa crede che debba fare quindi ?
[#7]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Gli esami consigliati sono fondamentali per indirizzare la diagnosi e stabilire una terapia. Come scritto in letteratura internazionale.
SAluti moschinialberto@medicitalia.it
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Dr. Giuseppe Germanò Reumatologo 178 4
Cara paziente, gli esami vanno solitamente concordati nell'ambito della visita medica, in quanto è in quel momento che il medico si fa un'idea precisa di ciò che vuole approfondire. Pertanto non è facile per me dirle quali esami specifici deve eseguire. oltre quelli che certamente ha già fatto. Trovi il suo reumatologo di riferimento e conconrdi con lui ciò che è più opportuno per lei.
Questo è il mio parere.

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