Dolori dita mano
Gentili dottori,
È da quattro anni che, in concomitanza con l'inverno, avverto un dolore alle dita della mano destra.
Tutto iniziò con il mignolo, avvertendo gonfiore tra falange e falangina con dolore nei movimenti (in particolare con apertura/chiusura mano).
Chiesi consiglio al mio medico di base, e in seguito feci esami del sangue con reuma-test (negativo) e lastra al mignolo (nulla di rilevante neppure a seguito di questa). Finito l'inverno, il dolore passò ma rimase un gonfiore (seppur molto limitato rispetto alla fase iniziale) tra falange e falangina.
Lo stesso "processo" portò a dolore e gonfiore al dito anulare (sempre della mano destra) e, durante questo inverno, lo stesso mi sta succedendo al dito indice.
Tengo a precisare che il dolore lo avverto solo per un mese/ un mese e mezzo (dopo di che rimane solo il segno "estetico" del gonfiore) e questo "processo" accade solo durante l'inverno.
Al di là del dolore (che ad oggi non avverto più solo durante l'apertura/chiusura della mano, ma anche distanziando le quattro dita) e del gonfiore (che è davvero notevole, avendo io le dita molto sottili) avverto anche rigidità nel movimento e calore localizzato.
Volendo dare delle informazioni sul mio stile di vita: sono una ragazza, di 24 anni, studentessa a tempo pieno, non ho particolari patologie, non assumo farmaci, sono normopeso, ho uno stile di vita regolare (alimentazione sana, sonno regolare e attività fisica, per quanto lo studio mi permette). In ultimo, vorrei sottolineare una importante artrite di mia nonna, che ad oggi ha quasi tutte le dita delle mani "storte".
Ringraziando per l'attenzione e la disponibilità che sempre dimostrate (vi leggo spesso e con piacere), gradirei un vostro consiglio quantomeno per capire a quale figura medica potrei rivolgermi per superare questo problema. Devo, con spiacere, constatare una scarsa attenzione da parte del mio medico di base e sottolineare una mia totale ignoranza in tema medico, che mi lasciano quindi totalmente spaesata di fronte a questo problema. Mi scuso per aver utilizzato termini non tecnici, per eventuali errori o dimenticanze, e vi ringrazio anticipatamente.
È da quattro anni che, in concomitanza con l'inverno, avverto un dolore alle dita della mano destra.
Tutto iniziò con il mignolo, avvertendo gonfiore tra falange e falangina con dolore nei movimenti (in particolare con apertura/chiusura mano).
Chiesi consiglio al mio medico di base, e in seguito feci esami del sangue con reuma-test (negativo) e lastra al mignolo (nulla di rilevante neppure a seguito di questa). Finito l'inverno, il dolore passò ma rimase un gonfiore (seppur molto limitato rispetto alla fase iniziale) tra falange e falangina.
Lo stesso "processo" portò a dolore e gonfiore al dito anulare (sempre della mano destra) e, durante questo inverno, lo stesso mi sta succedendo al dito indice.
Tengo a precisare che il dolore lo avverto solo per un mese/ un mese e mezzo (dopo di che rimane solo il segno "estetico" del gonfiore) e questo "processo" accade solo durante l'inverno.
Al di là del dolore (che ad oggi non avverto più solo durante l'apertura/chiusura della mano, ma anche distanziando le quattro dita) e del gonfiore (che è davvero notevole, avendo io le dita molto sottili) avverto anche rigidità nel movimento e calore localizzato.
Volendo dare delle informazioni sul mio stile di vita: sono una ragazza, di 24 anni, studentessa a tempo pieno, non ho particolari patologie, non assumo farmaci, sono normopeso, ho uno stile di vita regolare (alimentazione sana, sonno regolare e attività fisica, per quanto lo studio mi permette). In ultimo, vorrei sottolineare una importante artrite di mia nonna, che ad oggi ha quasi tutte le dita delle mani "storte".
Ringraziando per l'attenzione e la disponibilità che sempre dimostrate (vi leggo spesso e con piacere), gradirei un vostro consiglio quantomeno per capire a quale figura medica potrei rivolgermi per superare questo problema. Devo, con spiacere, constatare una scarsa attenzione da parte del mio medico di base e sottolineare una mia totale ignoranza in tema medico, che mi lasciano quindi totalmente spaesata di fronte a questo problema. Mi scuso per aver utilizzato termini non tecnici, per eventuali errori o dimenticanze, e vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
Buongiorno,
credo che in una ragazza giovane sia importante escludere una patologia su base infiammatoria come una artrite, che però alla luce del sintomo riportato non appare come ipotesi diagnostica certa.
Il mio consiglio sarebbe quello di eseguire degli esami ematici specifici, e un’ecografia articolare che in fase acuta ci dà maggiori indicazioni rispetto ad una radiografia.
Tra gli esami ematici eseguirei VES PCR antiCCP ANA ENA C3 C4 EMOCROMO protidogramma CPK.
Da tenere maggiormente in conto l’ipotesi di una eventuale visita reumatologica nel caso in cui capiti che le dita delle mani diventino bianche oppure se vi sia una familiarità per psoriasi
Cordialmente
credo che in una ragazza giovane sia importante escludere una patologia su base infiammatoria come una artrite, che però alla luce del sintomo riportato non appare come ipotesi diagnostica certa.
Il mio consiglio sarebbe quello di eseguire degli esami ematici specifici, e un’ecografia articolare che in fase acuta ci dà maggiori indicazioni rispetto ad una radiografia.
Tra gli esami ematici eseguirei VES PCR antiCCP ANA ENA C3 C4 EMOCROMO protidogramma CPK.
Da tenere maggiormente in conto l’ipotesi di una eventuale visita reumatologica nel caso in cui capiti che le dita delle mani diventino bianche oppure se vi sia una familiarità per psoriasi
Cordialmente
Dr. Giacomo Maria Guidelli
[#2]
Utente
Gentile dottore,
La ringrazio per la risposta.
Non ho casi in famiglia di psoriasi, e devo dire che non mi è mai successo che le dita mi diventino di un colore chiaro, anzi capita piuttosto che la zona della tumefazione assuma un colore rosso- violaceo.
La ringrazio ulteriormente per i consigli, nei prossimi giorni mi recherò dal medico curante per le impegnative degli esami da lei suggeriti.
Approfitto della sua gentilezza per riportarle un episodio accaduto martedì: in macchina, ho involontariamente picchiato il polso della mano sinistra contro il cambio. È stato un colpo davvero leggerissimo, tant'è che non ho nessun livido, ma ad oggi avverto un fastidio durante il movimento del polso.
Non vorrei che la situazione alle dita delle mie mani abbia avuto, come evento scatenante, una lieve botta (che potrei effettivamente aver dimenticato, data la minima importanza del colpo di martedì). Di eventi traumatici importanti, invece, avrei sicuramente memoria.
È effettivamente possibile avere una reazione così importante e con effetti duraturi nel tempo a seguito di minimi traumi? (porto ancora i segni, sulle mie dita, di gonfiori iniziati nell'inverno 2014).
La ringrazio anticipatamente.
La ringrazio per la risposta.
Non ho casi in famiglia di psoriasi, e devo dire che non mi è mai successo che le dita mi diventino di un colore chiaro, anzi capita piuttosto che la zona della tumefazione assuma un colore rosso- violaceo.
La ringrazio ulteriormente per i consigli, nei prossimi giorni mi recherò dal medico curante per le impegnative degli esami da lei suggeriti.
Approfitto della sua gentilezza per riportarle un episodio accaduto martedì: in macchina, ho involontariamente picchiato il polso della mano sinistra contro il cambio. È stato un colpo davvero leggerissimo, tant'è che non ho nessun livido, ma ad oggi avverto un fastidio durante il movimento del polso.
Non vorrei che la situazione alle dita delle mie mani abbia avuto, come evento scatenante, una lieve botta (che potrei effettivamente aver dimenticato, data la minima importanza del colpo di martedì). Di eventi traumatici importanti, invece, avrei sicuramente memoria.
È effettivamente possibile avere una reazione così importante e con effetti duraturi nel tempo a seguito di minimi traumi? (porto ancora i segni, sulle mie dita, di gonfiori iniziati nell'inverno 2014).
La ringrazio anticipatamente.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.2k visite dal 10/02/2018.
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