Soffre di psoriasi se questo può esserle d'aiuto

Salve ho 22 anni e da 2 anni soffro di oligoartite sieronegativa in corrispondenza delle metacarpofalangee della mano destra che stò tuttora curando con cortisone, antinfiammatori e methotrexate.
Nell'arco di questi due anni ho notato che il dolore mi si accentua maggiormente in seguito a degli altri episodi di infiammazione.
Mio zio (fratello di mia madre) soffre di psoriasi se questo può esserle d'aiuto.
Vorrei avere qualche informazione su come riconoscere che forma di artrite ho (psoriasica, reumatide, ...)
Dall'ultimo prelievo effettuato il 28.01.09 i miei valori sono:
VES = 25
PCR = 7.0
RA TEST (Fatt. Reumatoide) = 12.0
Grazie
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Dr. Giuseppe Germanò Reumatologo 174 4
LA coesistenza di familiarità per psoriasi, associata a segni articolari di tipo infiammatorio orienta verso la diagnosi di artrite psoriasica (anche senza che nel soggetto colpito vi sia danno cutaneo). Questo tipo di artrite si differenzia dall'artrite reumatoide per: negatività del fattore reumatoide, il quale tuttavia può essere negativo anche nell'artrite reumatoide;2)per specifici aspetti clinici;3) aspetti radiologici. Generalmente l'artrite reumatoide tende a coinvolgere simmetricamente le articolazioni periferiche, in particolare polsi, mani (soprattutto metacarpo-falangee) e piedi. La distribuzione dell'artrite è simmetrica (cioè coinvolge specularmente le articolazioni di destra e di sinistra). L'artrite psoriasica appartiene al gruppo delle spondilo-artrotopatie infiammatorie. Essa infatti predilige bersagli anatomici differenti a livello articolare, dando luogo a specifiche manifestazioni cliniche e radiologiche. I sintomi possono interessare esclusivamente la colonna e/o le articolazioni sacro-iliache, le grosse articolazioni (ginocchio, caviglia, ecc), i tendini e le giunzioni osteo-tendinee (entesi). solitamente le manifestazioni articolari sono asimmetriche e possono avere carattere recidivante. Può essere alquanto frequente il coinvolgimento periferico (anche simmetrico) delle mani e/o dei piedi, tale da simulare l'artrite reumatoide. Tipicamente possono manifestarsi fenomeni di "dattilite", cioè tumefazione importante di un intero dito, delle mani o dei piedi, che assume aspetto a salsicciotto, a causa della tendinite dei flessori.Solitamente ad andamento recidivante. A livello dei piedi possono comparire fenomeni di tallonite e/o fascite plantare. In tal caso però la localizzazione del danno articolare interessa le articolazioni più distali (interfalangee distali). Anche radiologicamente possono osservarsi differenze tra AR ed AP. Nella prima (sommariamente) prevalgono fenomeni erosivi, nella seconda vi è la prevalenza di fenomeni osteoproduttivi(una sorta di speroni ossei che si rilevano in corrispondenza della giunzione dei fasci tendinei o capsulo-legamentosi sull'osso).
Quanto elencato sopra sono, in linea di massima, i segni peculiari che distinguono le due malattie. Va tenuto conto tuttavia che a volte il confine tra le due entità può essere molto sfumato, tale da rednere difficile una corretta differenziazione. Ciò può accadere soprattutto nel corso nelle fasi di esordio (prime 6 settimane - 2 anni). Spetta pertanto al reumatologo riuscire nel tempo a porre la corretta "etichetta".
La prognosi è variabile, sia per l'una che per l'altra malattia, basandosi su vari fattori: laboratorio, clinici, genetici e radiologici. Grossolanamente la forma psoriasica tende ad avere una prognosi migliore rispetto all'AR.
Le terapie sono sostanzialmente sovrapponibili, con le dovute eccezioni che dilungherebbero enormemente l'argomentazione, ma che ogni reumatologo aggiornato ben conosce.

Giuseppe Germanò