Fuoriuscita di materiale purulento da cicatrice chirurgica recente
Buongiorno,
sono una giovane donna di 20 anni. Da luglio ho notato la presenza di una formazione sottocutanea nei pressi del capezzolo del seno sinistro. Dopo l'ingrossamento, l'infiammazione e la fuoriuscita di materiale purulento (si era formato una sorta di canale verso l'esterno da cui il materiale fuoriusciva), ho effettuato le opportune visite che mi hanno portato, non dopo essere passata per una serie di medici che mi hanno consigliato pomate e trattamenti (tetracicline per via orale, creme antibiotiche, tintura eosina, farmaci omeopatici, pomate di ogni genere) senza ottenere alcun effetto, alla rimozione chirurgica in day hospital della formazione. Dagli esami è risultato che si trattava di una cisti epidermoide di 1 x 1,5 cm. Sono passati 25 giorni dall'operazione e due settimane dalla rimozione dei punti. La cicatrice cominciava a rimarginarsi.Tuttavia la zona centrale della cicatrice è rimasta leggermente più gonfia ed arrossata. Sotto la superficie, si può percepire un piccolo nodulo in corrispondenza dell'arrossamento. Al centro di tale arrossamento, vi è un piccolo incavo dal quale alla pressione fuoriesce materiale purulento.
Sono davvero disperata all'idea che quella cisti possa riformarsi, o di dover aprire di nuovo la ferita. Per me già è devastante, a vent'anni, avere una brutta cicatrice di cinque centimetri in parte al capezzolo. Spero davvero di non dovermi sottoporre ad altri interventi.
VI ringrazio enormemente per l'attenzione e l'aiuto.
Un saluto.
sono una giovane donna di 20 anni. Da luglio ho notato la presenza di una formazione sottocutanea nei pressi del capezzolo del seno sinistro. Dopo l'ingrossamento, l'infiammazione e la fuoriuscita di materiale purulento (si era formato una sorta di canale verso l'esterno da cui il materiale fuoriusciva), ho effettuato le opportune visite che mi hanno portato, non dopo essere passata per una serie di medici che mi hanno consigliato pomate e trattamenti (tetracicline per via orale, creme antibiotiche, tintura eosina, farmaci omeopatici, pomate di ogni genere) senza ottenere alcun effetto, alla rimozione chirurgica in day hospital della formazione. Dagli esami è risultato che si trattava di una cisti epidermoide di 1 x 1,5 cm. Sono passati 25 giorni dall'operazione e due settimane dalla rimozione dei punti. La cicatrice cominciava a rimarginarsi.Tuttavia la zona centrale della cicatrice è rimasta leggermente più gonfia ed arrossata. Sotto la superficie, si può percepire un piccolo nodulo in corrispondenza dell'arrossamento. Al centro di tale arrossamento, vi è un piccolo incavo dal quale alla pressione fuoriesce materiale purulento.
Sono davvero disperata all'idea che quella cisti possa riformarsi, o di dover aprire di nuovo la ferita. Per me già è devastante, a vent'anni, avere una brutta cicatrice di cinque centimetri in parte al capezzolo. Spero davvero di non dovermi sottoporre ad altri interventi.
VI ringrazio enormemente per l'attenzione e l'aiuto.
Un saluto.
[#1]
Mi dispiace ma nel suo caso è impossibile apportare il contributo che si aspetta senza una visita. Si tratta di un esito variabile da caso a caso .
Una volta che la secrezione purulenta si è fatta strada spontaneamente all'esterno non ci sono pericoli di sorta, ma ovviamente la cura della ferita spetta sempre al chirurgo che l'ha operata.
Tanti saluti
Una volta che la secrezione purulenta si è fatta strada spontaneamente all'esterno non ci sono pericoli di sorta, ma ovviamente la cura della ferita spetta sempre al chirurgo che l'ha operata.
Tanti saluti
[#2]
Utente
La ringrazio molto per la celere risposta.
Lunedì, seguendo il suo consiglio, ho telefonato all'ambulatorio chirurgico dove sono stata operata. Hanno voluto vedermi già in mattinata ma il chirurgo era impegnato in sala operatoria e mi ha visitato l'infermiera di turno, la quale ha confermato l'anormalità della cicatrice ipotizzato che a causare il problema fossero i punti interni (riasorbibili). Mi ha detto di applicare una pomata antibiotica e di tornare in seguito per farmi vedere dal chirurgo, sperando di trovarlo. Sto applicando generose quantità di fucicort, acido fusidico + betametasone.
Dato che dall'operazione ad oggi nonostante i miei vari tentativi il chirurgo è del tutto introvabile, aprofitto della sua gentilezza per porle un ultimo quesito: oggi la quantità di pus è aumentata e con essa è fuoriuscito un pezzo di filo. Secondo lei avere una parte (3 cm quadrati) di cicatrice arrossata, gonfia, dolente al tatto, che secerne talvolta pus e più spesso solo siero, che ha espulso un pezzo di filo e sotto cui il derma è duro e granuloso, a distanza di un mese dall'operazione, potrebbe essere indice di una scarsa tolleranza alla sutura intradermica?
La ringrazio molto.
Lunedì, seguendo il suo consiglio, ho telefonato all'ambulatorio chirurgico dove sono stata operata. Hanno voluto vedermi già in mattinata ma il chirurgo era impegnato in sala operatoria e mi ha visitato l'infermiera di turno, la quale ha confermato l'anormalità della cicatrice ipotizzato che a causare il problema fossero i punti interni (riasorbibili). Mi ha detto di applicare una pomata antibiotica e di tornare in seguito per farmi vedere dal chirurgo, sperando di trovarlo. Sto applicando generose quantità di fucicort, acido fusidico + betametasone.
Dato che dall'operazione ad oggi nonostante i miei vari tentativi il chirurgo è del tutto introvabile, aprofitto della sua gentilezza per porle un ultimo quesito: oggi la quantità di pus è aumentata e con essa è fuoriuscito un pezzo di filo. Secondo lei avere una parte (3 cm quadrati) di cicatrice arrossata, gonfia, dolente al tatto, che secerne talvolta pus e più spesso solo siero, che ha espulso un pezzo di filo e sotto cui il derma è duro e granuloso, a distanza di un mese dall'operazione, potrebbe essere indice di una scarsa tolleranza alla sutura intradermica?
La ringrazio molto.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.9k visite dal 30/11/2014.
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