Dolore gluteo sinistro e tuberosità ischiatica. impossibilità di stare seduta

Buongiorno, ho 35 anni ed un dolore cronico che da due anni mi impedisce di stare seduta.
Questo dolore (fitte, calore, senso di tirare) prende l'attaccatura della coscia sinistra ed alcuni punti di muscolatura glutea sinistra e quando siedo si estende alla coscia nel punto di contatto con la sedia tanto che dopo i primi dieci minuti devo combattere con il dolore.
Stare seduta è un incubo.
Ho percepito per la prima volta questo dolore dopo aver compiuto probabilmente un movimento di scatto con la gamba.
In alcuni giorni il dolore vi è anche camminando, come senso di calore e bruciore all'attaccatura tra coscia e gluteo ed altri giorni invece magicamente non c è o è molto più debole.
Ho effettuato risonanze sacro bacino ed elettromiografia ed in entrambe non risulta nulla (ne ernie o protusioni, no sciatalgia o contatto con lo sciatico, piriformi simmetrici e regolari anche se mi hanno trattato anche per sindrome piriforme con laser e Tecar con nessun risultato ed anzi peggioravo per il calore).
Ho effettuato delle infiltrazioni cortisone per trigger point gluteo senza alcun risultato ed agopuntura controlaterale 6 sedute senza risultato.
Preciso che non ho mai male lombare e la schiena non risulta coinvolta.
Il calore ed il freddo stimolano il dolore e lo fanno crescere di intensità, in particolare la coscia inizia a bruciare e partono delle fitte e il male resta più intenso per giorni.
L'ultima diagnosi del fisiatra è di tendinopatia dell'ischio crurale ed entesopatia inserzionale anche se appunto gli esami clinici non mostrano infiammazioni ma con l'esercizio (stretching) sto anche peggio.
In particolare l allungamento gambe al muro con stretching specifico dell'ischiocrurale risveglia il dolore e ne aumenta per giorni l intensità.
Di notte non ho dolore e non mi sveglio mai, i primi secondi al risveglio non percepisco nulla ma dopo poco il dolore si riattiva.
Quando sono sdraiata supina la radice della coscia tira.
Negli ultimi mesi con il perseverare della situazione e visite e trattamenti andati a vuoto e spesso inutilmente dolorosi ho iniziato a soffrire di depressione ed è sopraggiunta una fibriomialgia secondaria diagnosticata da reumatologo che coinvolge spalla e attacco nuca che gestisco con buoni risultati grazie ad esercizi di potenziamento quotidiano delle braccia e con respirazione.
Sono bloccata in questa situazione senza sapere più che fare.
Vorrei almeno capire se si tratta di dolore muscolo-scheletrico realmente o se invece è dolore neuropatico (che la neurologa causa elettromiografia negativa aveva escluso ed anche in ragione del fatto che di notte il dolore non c è).
Grazie.
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Dr. Maurizio Mannocci Galeotti Algologo 164 10 4
cara giovane signora, la posso aiutare solo segnalando che il dolore (purtroppo ormai cronico ) da come lo descrive, sembra essere "neuropatico" cioè legato una informazione errata che arriva alla mente dovuta a stimoli anomali a monte, su i nervi sensitivi che riportato una informazione di danno (inesistente) a valle.
posso consigliare piccole regole di sopravvivenza... non effettuare terapie antalgiche che provocano dolore ... il dolore è solo percepito dalla mente e ogni dolore si somma ai precedenti. Per innalzare la sua soggettiva soglia del dolore DEVE dormire bene di notte con continuità, non sentirsi triste o ansiosa e x questo assuma farmaci adatti consigliati dal suo medico.
assuma un nutraceutico che può prendere senza ricetta : PEA Palmitoiletanolamide 600 mps mattina e sera, aspetti effetti positivi solo dopo 10/15 giorni, ovviamente diminuire il carico sul corpo aiuta... come quando si è nella acqua.
Non si sforzi.. non lotti contro il dolore ...lo ignori quanto più può .
e prenda un appuramento con un collega di Terapia del Dolore nella sua città
cordialmente

Dr. Maurizio Mannocci Galeotti
Terapista del Dolore -Health Coach
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