Rirs e stent ureterale

Buonasera,

Ho eseguito due giorni fa un intervento di RIRS per un calcolo nel calice inferiore sx.
Sfortunatamente il mio uretere non era compiacente e quindi il chirurgo ha inserito uno stent, rimandando l'intervento risolutivo di circa 3 settimane.

A distanza di quasi tre giorni dall'intervento ho dolore piuttosto intenso al fianco che la Tachipirina controlla a malapena.
È normale?
In quanto tempo posso attendermi che passi?

Inoltre, c'è possibilità che, pur avendo inserito questo stent, l'intervento non abbia comunque successo?
In tal caso cosa si dovrebbe fare?

Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
In linea di massima, la riuscita di tutti gli interventi di endosccopia della alte via urinarie dipende in massima parte dalla competenza, esperienza e pazienza dell'operatore e dalla disponibilità di una strumentazione ed accessoristica completa ed aggiornata. Vi sono comunque dei casi in cui per vari motivi si ritiene oportuno non insistere e rimandare ad un secondo tempo, il giudizio è però assolutamente soggettivo dell'operatore all'atto dell'intervento, a distanza ed in seguito non è possibile valutare alcunché. In questi casi viene inserito uno stent ureterale, che ha lo scopo di facilitare lo scarico dell'urina e - modellare - l'uretere. Questo effetto di modellaggio si realizza già dopo 2-3 settimane, purtroppo oggi nella sanità pubblica raramente si è in grado di programmare un secondo intervento in tempi così brevi, pertanto l'attesa si prolunga e con questa i fastidi che, più o meno intensi, praticamente sempre si accompagnao alla presenza dello stent. Tra questi fastidi vi è ovviamente anche quello che lei ci riìferisce. L'irritazione da stent è di tipo essenzialmente meccanico, per sfregamento contro le delicate e sensibili pareti delle vie urinarie. Non essendovi una significativa componente infiammatoria od infettiva, i comuni farmaci sono poco efficaci. Si possono utilizzare degli anti-dolorifici maggiori, ma questi hanno spesso effetti collaterali piuttosto scomodi. In genere, con il passare dei giorni si instaura una sorta di adattamento e con un po' di pazienza e sopportazione si arriva in qualche modo alla seconda fase dell'intervento.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Gentile dottore, la ringrazio per la risposta. Il foglio di dimissione riporta

"RIRS sx non eseguita per mancata compiacenza ureterale, posizionato stent DJ sinistro 6 ch x 26 cm con funzione di modeling".

Che immagino significhi che non è stato possibile arrivare al punto dove si trova il calcolo. Penso di essere stato relativamente fortunato perché l'intervento è stato riprogrammato per il 31 corrente mese, quindi circa 3 settimane dopo il primo, pur essendo in una struttura pubblica di una grande città del nord.

Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Bene così.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Utente
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Gentile dottore,

nelle ultime due mattine, al risveglio, dopo la prima minzione, ho avuto due vere e proprie coliche, risoltesi dopo circa un'ora con tachipirina (il primo giorno) e toradol (il secondo). Il resto della giornata presenta dolori sopportabili, ma le coliche del mattino sono veramente intense. C'è un modo non dico per scongiurarle (perché mi rendo conto che dipendono dallo stent) ma di gestirle meglio?

Grazie,
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Questo tipo di dolore è in genere legato al reflusso di urina che avviene dalla vescica al rene a causa dello stent. Tipico che accada al mattino, quando la vescica è verosimilmente un po' più piena. Non vi sono provvedimenti particolari da prendere, a parte il fatto di urinare spesso per non far riempire troppo la vescica, ma in questo dovrebbe già stimolarla l'irritazione da stent. Magari smetta di bere acqua ad una certa ora della sera.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Utente
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Gentile dottore,

riprendo questo consiglio per una domanda teorica, ma nemmeno troppo.
Domattina ho programmato la seconda RIRS per rimuovere il calcolo. Quest'oggi ho avuto un po' di mal di gola e malessere, ma senza febbre. E' possibile che questo pregiudichi l'intervento o costringa a rimandarlo? Lo chiedo perché a metà febbraio dovrò effettuare un trasloco internazionale per andare a vivere all'estero per tre mesi e vorrei davvero essermi liberato del calcolo entro allora.
Eventualmente, se l'intevento non si effettuasse, sarebbe pericoloso aspettare 3 mesi viste le caratteristiche del calcolo (11x8mm nel calice inferiore)?

Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Se non c’è febbre e i sintomi sono lievi pensiamo che l’intervento possa essere eseguito, in questi casi è comunque l’anestesista che decide. Non pensiamo che sia una buona idea rinviare di ulteriori tre mesi.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Gentile dott. Piana,

Un ultimo aggiornamento per comunicare che l'intervento è stato eseguito e il calcolo è stato polverizzato. Me ne è anche stato consegnato un frammento sul quale farò eseguire analisi per capirne la composizione.

Forse per il fatto di avere uno stent già precedentemente inserito anche la fase post operatoria è per ora tranquilla, con urine già abbastanza chiare nonostante mi abbiano operato ieri.

Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Bene così.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Utente
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Buongiorno,

la disturbo per un consulto su alcuni sintomi che sto avendo nel periodo post-operatorio. A distanza di tre settimane dall'intervento e due dalla rimozione dello stent, ho ancora qualche doloretto che si sposta tra il rene, l'inguine e la vescica. In particolare, quando urino, se spingo sento un piccolo dolore al rene. Nessuno di questi dolori è particolarmente intenso o pregiudica in nessun modo le mie attività, ma mi chiedevo se è il normale decorso post-operatorio o se dovrei fare qualcosa in merito

grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Diremmo normale. Il dolore durante la monzione è dovuto ad un minimo reflusso di urina verso il rene attraverso l'uretere, il cui sbocco in vescica (meàto) è rimasto ancora lievemente dilatato. Ma tornerà senz'altro normale. Immaginiamo che sia stato programmato un controllo ecografico a distanza. Se proprio i disturbi dovessero persistere si potrà anticipare.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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[#12]
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Utente
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Gentile dott Piana,

La ringrazio per la risposta è approfitto della sua disponibilità per un’ultima domanda. Negli ultimi giorni ho dei fastidi anche sul lato dx (fianco, zona lombare ecc). Anche questi sono veramente accennati e per nulla invalidanti, ma mi chiedo se è possibile che la rirs abbia stressato anche quel lato che non ha calcoli.

Grazie!
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Certamente no. Se gli accertamenti precedenti non avevano evidenziato calcoli anche dall’altro lato è impossibile che si siano sviluppati nel frattempo. Spesso questi fastidietti sono di origine muscolare e sono dovuti al fatto che nel travagliato periodo tra coliche e dolori vari per lo stent si tende a camminare male ed assumere posizioni viziate.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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[#14]
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Gentilissimo,

grazie per la risposta. Ho ricevuto oggi il referto dell'analisi del calcolo, che dice che era composto da ossalato di calcio. Ho un'impegnativa per parlarne con un nefrologo, ma nel frattempo ci sono precauzioni che dovrei prendere o modifiche al mio stile di vita che mi consentano di evitare una recidiva?

Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Il 95% dei calcoli urinari sono costituiti da ossalato di calcio, nelle sue due varietà, mono-idrato e di-idrato , puri o combinati con altre sostanze, principalmente fosfati. La formazione dei calcoli ha principalmente cause genetiche, talora familiari, ma il rischio può essere amplificato da alcuni comportamenti. Il principale è la disidratazione, ovvero l'insufficiente introduzione di liquidi, principalmente acqua. Più marginali sono gli aspetti legati alla dieta, cui un tempo si dava maggiore rilevanza, oggi decisamente meno. Il calcio che entra a far parte dei calcoli non deriva infatti dagli alimenti, ma dal metabolismo dell'osso. Pertanto le drastiche limitazioni dei cibi contenenti calcio (in particolare latte e suoi derivati) in voga fino a 30 anni fa oggigiorno non hanno più alcuna giustificazione. Anzi, quando si tratta di donne, la deprivazione di calcio può addirittura essere pericolosa. Un buon apporto di calcio è invece certamente consigliabile, anche perché è in grado di bloccare già nell'intestino il più pericoloso ossalato, limitandone l'assorbimento. L'ossalato è in massima parte di origine dietetica ma diventa relativamente - pericoloso - solo in condizioni abbastanza particolari, come diete fortemente condizionate (vegetariana pura o peggio vegana) od un consumo smodato ci cibi ad elevato contenuto di ossalati, principalmente il cioccolato e la frutta secca in genere..

La invitiamo a leggere questi nostri articoli, dove questo argomento viene trattato nel dettaglio:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1402-la-calcolosi-renale-ed-il-dilemma-della-dieta-falsi-miti-e-ragionevoli-certezze.html

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1212-la-calcolosi-renale-e-il-dilemma-dell-acqua-quanta-quando-e-quale-bisogna-bere.html

Paolo Piana
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[#16]
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Utente
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Gentile dottore,

La aggiorno in merito a questa situazione in attesa di ecografia di controllo che farò tra una settimana. Ho ancora doloretti a entrambi i fianchi e ogni tanto ho nausea. Ogni tre o quattro giorni elimino qualche granello di sabbia. Non mi spiego i dolori a dx perché non mi sembrano posturali. Non ho febbre né altri particolari sintomi, se non un po' di urgenza a volte. Posso attendere la visita di controllo senza preoccuparmi?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Si vedranno gli esiti dell'ecogafia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Utente
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Gentile dottore,

In attesa di eseguire l'ecografia di controllo, che ho anticipato a domani, negli ultimi giorni è aumentata la frequenza con cui espello frammenti di calcolo. Ne vedo almeno uno al giorno ma sospetto ce ne siano di più. Questo mi crea qualche doloretto lombare e qualche disturbo della minzione, ma tutto sopportabile senza farmaci. Mi chiedevo però se è normale continuare a espellere frammenti a quasi un mese e mezzo dall'operazione e per quanto posso aspettarmi di continuare.

Grazie
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Utente
Utente
Gentile dottore,

a complemento di quanto scritto, riporto il referto dell'ecografia fatta oggi. E' una mia traduzione dal francese e dunque mi scuserà se la terminologia non è corretta.

Reni destro e sinistro di volume normale.
Si nota una piccola formazione litiasica a sx di 2.6mm senza segni di dilatazione delle cavità pielocaliceali.

La vescica è piena e presenta un volume preminzionale stimato in 511 ml, a contenuto anecogeno e senza anomalie.

Si nota la visualizzazione di un residuo postminzionale significativo di 151 ml, risultato da ponderare alla luce dell'iniziale riempimento vescicale e di una eventuale emotività del paziente in relazione alla minzione nello studio medico.

La dottoressa mi ha detto che va tutto bene. In merito al residuo postminzionale, mi ha detto che è comune che questo sia alto per cause emotive o perché la vescica è particolarmente piena, dal momento che non ho problemi di prostata e sono relativamente giovane. Nel mio caso erano vere entrambe le cose (vescica molto piena ed emotività). Mi sono infatti poi liberato completamente pochi minuti dopo la visita. Devo fare delle verifiche rispetto a questo residuo?

Grazie
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Utente
Utente
Gentile dottore,

La aggiorno sul decorso post operatorio. A distanza di quasi due mesi dall'operazione di rirs ho ancora occasionalmente dolore al fianco interessato (e a volte anche all'altro) e spesso nausea. Ogni tanto noto ancora qualche frammento di calcolo nelle urine. L'ecografia di due settimane fa rilevava un calcolo di 2.6 mm ancora presente nel rene e nient'altro. Posso considerare questo decorso normale?

Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
La situazione rilevata all’ecografia è certamente buona, considerando i precedenti, e non giustifica la persistenza di disturbi, in particolare la nausea, che forse dovrebbe essere indagata in altre direzioni. In ogni caso, se vi sono dei dubbi, l’indagine più precisa per valutare una situazione di calcoli, prima o dopo un intervento resta sempre la TAC dell’addome senza mezzo di contrasto.

Paolo Piana
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Gentile dottore,

La ringrazio per la risposta. È in effetti possibile che tutto sia amplificato da un periodo di stress dovuto a un trasloco internazionale con relativi cambi di orario, stress, alimentazione ecc. Vedrò come si evolve la situazione
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