Il professore che lo ha eseguito ci ha comunicato una situazione più grave delle aspettative

Buongiorno Dottore,
a seguito di intervento (giugno2009) di Resenzione endoscopica della prostata (TURP) con PSA(aprile 2009) nella norma 3.77 ng/ml ratio 40%, e da successivo esame istologico effettuato su frammenti elettroselettivi del peso complessivo di gr.10 (con diagnosi di adenocarcinoma acinare diffusamente presente nei frustoli in esame, grado istologico di Gleason: 4+3= score 7.Non evidente invasione perineurale. Patologia associata: flogosi cronica di grado moderato) a mio suocero, un uomo di 66 anni, è stato praticato lo scorso 3 settembre un intervento di “Prostatectomia radicale retro pubica + linfoadenectomia estesa bilaterale” con applicazione di Stent ureterali bilaterale.
Immediatamente dopo l’intervento il Professore che lo ha eseguito ci ha comunicato una situazione più grave delle aspettative avendo riscontrato una diffusione di cellule tumorali al di fuori della prostata, che ha comportato anche l’asportazione di una parte di vescica.
Contemporaneamente ci sono state illustrate le terapie previste per tali casi quali “Radioterapia” “Ormonoterapia” “Chemioterapia” e i tempi di attuazione delle stesse (non prima della completa stabilizzazione del paziente, che ancora oggi è particolarmente debole, e non prima del nuovo riscontro istologico)
Un Medico di altro centro Ospedaliero, al quale sono state riportate le informazioni solo telefonicamente, ha di fatto consigliato l’attivazione immediata delle terapie saltando la “Radio” in quanto inadatta al caso specifico iniziando con “Ormonoterapia” e senza perdere ulteriore tempo.
La confusione tra noi famigliari, il dubbio di non fare tutto quanto necessario oltre che perdere tempo prezioso sono particolarmente presenti, mi permetto quindi di consultarLa per ricevere opportuni chiarimenti in merito.
Cordilamente.
[#1]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

a naso diffido sempre di colleghi che, attraverso informazioni raccolte solo per via telefonica, danno poi indicazioni terapeutiche precise anche quando si è in presenza di un semplice episodio febbrile e quindi si figuri cosa posso pensare dei consigli da lei ricevuti per un problema medico così complesso come quello di suo suocero.

A questo punto, senza inutili ansie, riconsultate il team che ha seguito ed operato il vostro caro, insieme discutete delle diverse indicazioni telefoniche ricevute.

Se rimangono ancora dubbi e pensate che le informazioni ricevute non siano precise allora provate a consultare, prima di prendere una decisione finale, un terzo collega ma non "per via telefonica".

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta

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Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
buonasera Dott.Beretta,
la ringrazio per la tempestività nella risposta e mi permetto di porle un ulteriore quesito, a Suo giudizio si può ritenere che quanto prospettato dal medico che ha effettuato l'intervento sia la strada effettivamente da perseguire ?
(tempi d'attesa,terapie).
cordialmente
[#3]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

alla luce delle informazioni cliniche che ci ha fornito le indicazioni già ricevute in diretta possono essere corrette.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta

www.centromedicocerva.it
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[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
buongiorno Dottore,
la ringrazio di nuovo per la sua disponibilità.
cordialmente
[#5]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

ci tenga comunque aggiornati sui futuri passi per capire la situazione clinica di suo suocero, se lo desidera.

Ancora un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.centromedicocerva.it
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