Chiarimento esito cistoscopia
Gent.
mi Dottori, chiedo per gentilezza un vostro riscontro in merito a questa problematica.
Dall'esito dell'ultima cistoscopia di controllo (6/11/2024) eseguita da mio padre di 90 anni, già sottoposto in passato a tre TURB (l'ultima a maggio 2024) per la rimozione di carcinomi uroteliali papillari di alto grado non invasivi (muscolare propria assente) è emerso quanto segue: "Evidenza in parete postero-laterale sx, a livello di cicatrice di resezione, di area eritematosa rilevata ed aggettante.
Si confermano i reperti in retroversione.
" Quanto mi è stato riferito, è che in base all'esito dell'esame condotto non sia possibile stabile con esattezza se si possa trattare di una nuova lesione sviluppatasi sulla cicatrice di una precedentemente rimossa oppure semplicemente di un'infiammazione che interessa quella sede.
Solo facendo una nuova TURB sarebbe possibile far luce sulla reale condizione osservata.
La mia domanda è questa: tramite l'esplorazione cistoscopica non dovrebbe emergere chiaramente l'eventuale presenza di una lesione tumorale ben distinta da un'infiammazione?
Potrebbe essere utile/opportuno eseguire una nuova cistoscopia nella speranza di poter ottenere un referto più dirimente?
Data l'età di mio padre, che presenta anche fibrillazione atriale e BPCO sebbene in forma non particolarmente grave, sarebbe, credo, desiderabile che si sottoponesse ad intervento magari in forza di una diagnosi più chiara.
Vi ringrazio tanto per qualunque riscontro vogliate fornirmi.
mi Dottori, chiedo per gentilezza un vostro riscontro in merito a questa problematica.
Dall'esito dell'ultima cistoscopia di controllo (6/11/2024) eseguita da mio padre di 90 anni, già sottoposto in passato a tre TURB (l'ultima a maggio 2024) per la rimozione di carcinomi uroteliali papillari di alto grado non invasivi (muscolare propria assente) è emerso quanto segue: "Evidenza in parete postero-laterale sx, a livello di cicatrice di resezione, di area eritematosa rilevata ed aggettante.
Si confermano i reperti in retroversione.
" Quanto mi è stato riferito, è che in base all'esito dell'esame condotto non sia possibile stabile con esattezza se si possa trattare di una nuova lesione sviluppatasi sulla cicatrice di una precedentemente rimossa oppure semplicemente di un'infiammazione che interessa quella sede.
Solo facendo una nuova TURB sarebbe possibile far luce sulla reale condizione osservata.
La mia domanda è questa: tramite l'esplorazione cistoscopica non dovrebbe emergere chiaramente l'eventuale presenza di una lesione tumorale ben distinta da un'infiammazione?
Potrebbe essere utile/opportuno eseguire una nuova cistoscopia nella speranza di poter ottenere un referto più dirimente?
Data l'età di mio padre, che presenta anche fibrillazione atriale e BPCO sebbene in forma non particolarmente grave, sarebbe, credo, desiderabile che si sottoponesse ad intervento magari in forza di una diagnosi più chiara.
Vi ringrazio tanto per qualunque riscontro vogliate fornirmi.
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È ovvio che una conferma sulla natura dell’irregolarità vescicale si può avere solo dalla biopsia ed il successivo esame istologico. Immaginiamo questo non sia stato fatto perché l'ultima cistoscopia sia stata eseguita ambulatorialmente con lo strumento flessibile, con il quale non è possibile eseguire biopsie. Considerando l’età del paziente e tutto quanto ne consegue, è ovvio che sia opportuno limitare le procedure invasive solo a quando assolutamente indispensabile. Diventa essenziale quindi che la valutazione endoscopica sia eseguita dall’occhio esperto di uno specialista di buon senso, la visione endoscopica con lo strumento flessibile talora non è ottimale.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gent. mo Dott. Piana, La ringrazio tanto per la risposta che ha voluto fornirmi. Mi permetto di chiederLe per gentilezza semplicemente un consiglio, sottolineando marcatamente il fatto che qualunque risposta vorrà eventualmente darmi è solo appunto a carattere di consiglio e pertanto totalmente esente, come è giusto che sia, da qualunque forma di responsabilità, la quale rimane evidentemente totalmente a mio carico.
La domanda è: in base alla sua esperienza maturata nel corso di tanti anni, nella situazione di incertezza diagnostica delineatasi a seguito della cistoscopia e considerando l'età e le condizioni del paziente, potrebbe ritenere razionale/opportuno eseguire una nuova cistoscopia con strumento flessibile per tentare di colmare tale incertezza o comunque la riterebbe inutile/inopportuna, profilando la TURB, quindi la resezione della formazione evidenziata, di fatto come l'opzione da preferire? Desidero ringraziarLa tanto per qualunque risposta vorrà eventualmente fornirmi e le invio i miei migliori saluti.
La domanda è: in base alla sua esperienza maturata nel corso di tanti anni, nella situazione di incertezza diagnostica delineatasi a seguito della cistoscopia e considerando l'età e le condizioni del paziente, potrebbe ritenere razionale/opportuno eseguire una nuova cistoscopia con strumento flessibile per tentare di colmare tale incertezza o comunque la riterebbe inutile/inopportuna, profilando la TURB, quindi la resezione della formazione evidenziata, di fatto come l'opzione da preferire? Desidero ringraziarLa tanto per qualunque risposta vorrà eventualmente fornirmi e le invio i miei migliori saluti.
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Molto dipende dalle reali condizioni generali di suo padre, di cui noi possiamo renderci conto solo in parte. L’età anagrafica spesso non corrisponde all’età biologica. È chiaro che più le condizioni generali sono degradate e più ci si indirizza ad un atteggiamento conservativo, che potrebbe limitarsi anche al solo controllo ecografica tra qualche mese.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#4]
Utente
Desidero innanzitutto ringraziarLa per la sua gentile risposta. Ciò che desidererei comprendere più in dettaglio è questo: considerando che mio padre nonostante l'età è diciamo in buone condizioni generali (è totalmente autosufficiente, fa passeggiate anche di 20-30 minuti al giorno, conduce una vita normale ecc...), l'orientamento terapeutico generale si colloca in questi casi sulla linea di intervenire in ogni caso tramite TURB nonostante l'incertezza diagnostica della cistoscopia, oppure, visto che comunque una TURB comporta la necessità dell'anestesia e in ogni caso è un intervento più invasivo rispetto ad una semplice cistoscopia, potrebbe essere preferibile eseguire l'intervento solo dopo aver tentato di capire meglio la natura della formazione rilevata, magari rifacendo una cistoscopia? In un contesto come quello in oggetto indagare ulteriormente per essere sicuri di intervenire perchè veramente strettamente necessario costituisce un razionale medico oppure si rivela inopportuno in quanto la TURB è l'unica soluzione? La ringrazio veramente tanto per il suo aiuto che si unisce a gentilezza e professionalità.
[#5]
Beh, se lei ci conferma che l’età biologica di suo padre è di molto inferiore a quella anagrafica, allora certamente può andare incontro ad una breve anestesia periferica per ripetere l’endoscopia, con prelievi bioptici o resezione, secondo necessità.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 308 visite dal 26/11/2024.
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