Mutamento inspiegabile del ph urinario nel giro di poche ore
ho spesso notato (ed ora verificato con apposite cartine) il repentino ed inspiegabile mutamento del PH urinario.
Solo per concreto esempio, stamane alle 7 il PH era 7 (con nessun problema o fastidio rilevato); praticamente invariato (dopo leggera colazione) alle 8, 30; per poi scendere drasticamente a 5 alle 11 ed, ancor più, 2 ore dopo e dopo il pranzo (situazione che dopo 8 pasti si ripete praticamente quasi tutti i giorni) calato a 4, 5 ed arrecando fastidì e bruciori sempre più intensi nell’ambito di una vescica quasi sempre già infiammata (cistite a-batterica) dalla presenza di stent ureterale dj.
Se fosse lecito chiederlo ed attenderne la più convincente risposta, quale sarebbe la motivazione di tutto ciò è come (tanto spero) possibile risolverla?
Grazie e cordialità.
Le oscillazioni del pH urinario di cui ci scrive sono abbastanza difficili da definire, poiché a distanza le nostre possibilità di giudizio sono notevolmnente ridotte. Le ipotesi più verosimili sono:
- che lei abbai valori piuttosto alti dli glicemia, in una condizione pre-diabetica;
- che lei abbia una alimentazione ad elevata componente di proteina.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
- quanto allo stent, trattasi di stent ureterale DJ (seguito stenosi ureterale) praticamente ormai fisso e che - da 3 anni - annualmente viene sostituito, nel contesto di una IRC, stadio 3b;
- circa i valori di glicemia, negli ultimi 3 anni si sono sempre mantenuti nell'ambito da 85 (minimo) a 95 (massimo);
- relativamente all'ipotesi di alimentazione ad elevata componente di proteina, proprio grazie ai problemi suddetti, seguo scrupolosamente una dieta appositamente prescrittami da una dietologa renale: cercherò comunque, a tal punto, di approfondire il calcolo reale delle proteine contenute nella stessa.
La cosa che più mi incuriosisce (senza, tuttavia, riuscire a dare la benché minima motivazione) é il fatto che il picco più basso di tale PH urinario (con successivi intensi bruciori vescicali, per almeno 2-3 ore) viene sempre e soltanto raggiunto scientificamente (quasi proprio come gli orologi svizzeri di una volta...) 1,5 - 2 ore massimo dopo l'assunzione dei 2 pasti principali e qualunque cosa abbia mangiato.
Se riuscissi a comprendere la VERA causa di tutto ciò, certamente riuscirei anche a regolarmi meglio in merito.
Grazie e cordialità.
Purtroppo, la necessità di mantenere uno stent ureterale in sede a tempo indefinito è tuttora una sfida irrisolta per noi urologi. Oggigiorno si sta iniziando a trattare le stenosi dell'uretere con autotrapianti di mucosa della bocca, cosa in precedenza possibile solo nell'uretrta maschile, con l'aiuto del robot operatore. Si tratta comunque di interventi molto particolari, con casistica molto limitata.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Involontariamente, non avevo parlato della IRC che da qualche anno mi affligge, ma della presenza dello stent Dj ne avevo fatto subito menzione.
Tanto meno le ho nascosto l’assunzione di qualsiasi farmaco direttamente annesso al discorso: in ogni modo, l’UNICO farmaco che - da diversi anni ormai - quotidianamente assumo è il Pantoprazolo - 40 mg’, ma che non dovrebbe essere il colpevole dei problemi in discussione.
Certamente, senza questo maledetto’ stent di mezzo, probabilmente gli stessi non sarebbero nemmeno scaturiti.
Quanto, per ultimo, al citato Nefrologo particolarmente astuto’ visto che il mio (o mia che fosse) certamente non si è ancora dimostrato come tale, se lei ne conoscesse davvero uno coi suddetti requisiti ed - al limite anche per via riservata - potesse fornirmene il nominativo, mi farebbe davvero cosa graditissima.
Nuovamente grazie e cordialità.
Per ovvi motivi di correttezza noi non possiamo fornire indicazioni su singoli professionisti o centri di cura con riferimento ad un caso specifico.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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quanto al 'Pantoprazolo' certamente metterò in pratica la sua (e forse anche mia) curiosità e certamente le farò sapere i relativi risultati.
Circa, infine, l'"astuto Nefrologo", ben comprendo ed accetto la sua replica, con un ultimo 'tentativo' in merito: fosse lei nelle mie condizioni, da quale si rivolgerebbe, con conoscenze certamente di gran lunga superiori alle mie?
In qualsiasi caso, grazie e cordialità.
nell'attesa della verifica suddetta e per alleviare almeno tali sempre più insopportabili bruciori, meglio l'assunzione di:
- IALURIL soft gels (parafarmaco); o
- OXIBUTININA (farmaco vero e proprio)
Qual'é il suo più mirato consiglio, in relazione anche alla mia IRC 3b ?
Grazie e cordialità.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Nemmeno (per ora, ma proseguirò certamente la verifica) la rinuncia al 'Pantoprazolo' ha sortito una diminuzione dei miei sentiti bruciori (presumo) vescicali.
Ora se é vero (e non nutro certo dubbi in merito) che 'i sintomi irritativi vescicali sono da collegare alla presenza delle stent', é altrettanto vero (in quanto quotidianamente constatato) che gli stessi quasi del tutto però scompaiono durante la notte e nella successiva mattinata: periodo in cui (a differenza dei residui orari nei quali scende anche sotto i 5) il PH urinario (costantemente monitorato) si mantiene sempre tra i 6 ed i 7 - 7,4).
A tal punto - forse semplicisticamente, ma razionalmente - un quesito mi si pone, ovvero se io riuscissi a mantenere nel corso di tutta la giornata i suddetti valori, forse - pur con l'obbligata presenza dello stent - anche la qualità della mia vita cambierebbe moltissimo.
In tal senso, le chiedo cortesemente qual'é lo specialista specifico per lo studio e la cura del PH urinario.
La ringrazio e cordialmente la saluto.
Come abbiamo già scritto, il più competente nella fisiologia renale, normale e patologica, è il nostro Collega nefrologo.
Dal punto di vista urologico sarebbe invece opportuno approfondire le possibilità di risolvere la situazione in modo da evitare l'ulteriore necessità dello stent ureterale.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
non voglio lasciare inevasa l'ultima parte della sua cortese comunicazione.
Concordo pienamente sui tempi necessari alla fondata conclusione: é solo il non represso dolore, talvolta, a volerli anticipare.
Ma concordo ancor più sull'"opportunità (da me già ampiamente ricercata) di poter risolvere la situazione in modo da evitare l'ulteriore necessità dello stent ureterale".
Concretamente, però, un primo urologo (il cui parere é stato poi seguito) mi ha consigliato - scartata sul nascere la giuntoplastica per le precarie condizioni del rene in questione - lo stent praticamente a vita.
Un altro invece - da me consultato proprio per i problemi di cui stiamo discutendo - senza mezzi termini, mi ha detto "possiamo tentare con lo stent ALLIUM (dal primo assolutamente sconsigliato, in termini generali e, di conseguenza, anche specifici) ed, in caso di mancato funzionamento, od ulteriori problemi anche di questo, si passerà direttamente alla nefrectomia del rene sofferente (secondo lui ormai praticamente inefficace, pur con una funzionalità scintigrafica del 14%)".
Se posso, a tal punto, permettermi: qual é il suo giudizio generale sul suddetto 'Stent ALLIUM'?
Nuovamente grazie e cordialità.
In effetti su un rene con una funzione scintigrafica solo del 14% anche noi saremmo forse in dubbio se consigliarne l'asportartazione e chiudere la partita. E' però una valutazione molto delicata, da affrontare con calma e certamente non a distanza.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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