Antibiotico non più in commercio e sostituzione
Save, grazie sempre per le vostre risposte.
Dopo un mese di antibiotici mi son ritrovato con le analisi delle urine migliorate e psa tornato nei limiti, ma le colture urina/sperma mostrano escherichia coli ancora presente, ureaplasma "debolmente presente" e una nuova positività "mycoplasma hominis".
È possibile che sia apparsa una nuova positività senza alcun tipo di rapporto negli ultimi mesi?
Comunque, mi viene prescritto un ennesimo ciclo di antibiotici che comprende ofloxacina 1 volta per tre giorni e cefixoral per sei giorni, ma quando vado in farmacia mi dicono che questo ofloxacina non è più in commercio e mi propongono in sostituzione norfloxacina assicurandomi che sia la stessa cosa, e stessa cosa mi conferma un altro urologo (non sono riuscito a contattare nel frattempo quello che mi segue) senza però guardare l'antibiogramma.
Ho preso quindi norfloxacina 1 volta per tre giorni e ora devo ricominciare cefixoral.
I sintomi continuano ad esserci comunque, anche se molto a intermittenza (spariscono per minuti poi ritornano spariscono per ore poi ritornano) e non forti come prima, ho sempre come una sensazione di graffi o bruciori e qualcosa che potrei definire "spasmi" all'interno dell'uretra all'altezza del frenulo, dolore ai testicoli e alle volte fino all'ano, che va e viene più volte durante la giornata, alle volte fastidio o difficoltà a urinare che magari sparisce per giorni e poi ritorna.
Le mie domande sono: se i sintomi, seppur migliorato, non passa completamente nonostante le cure, può dipendere dall'infezione ancora presente o può esserci dell'altro?
Norfloxacina può effettivamente sostituire ofloxacina come mi han detto di fare?
Io non ho partner sessuali ma, nel caso remoto, dovrei astenermi dai rapporti a oltranza finché avrò almeno una positività addosso?
Mi è stata proposta un uroflussometria, ma data la sua complessità dovrei aspettare o prendermi un giorno libero da lavoro per andarla a fare, potrebbe aiutare?
Grazie.
Dopo un mese di antibiotici mi son ritrovato con le analisi delle urine migliorate e psa tornato nei limiti, ma le colture urina/sperma mostrano escherichia coli ancora presente, ureaplasma "debolmente presente" e una nuova positività "mycoplasma hominis".
È possibile che sia apparsa una nuova positività senza alcun tipo di rapporto negli ultimi mesi?
Comunque, mi viene prescritto un ennesimo ciclo di antibiotici che comprende ofloxacina 1 volta per tre giorni e cefixoral per sei giorni, ma quando vado in farmacia mi dicono che questo ofloxacina non è più in commercio e mi propongono in sostituzione norfloxacina assicurandomi che sia la stessa cosa, e stessa cosa mi conferma un altro urologo (non sono riuscito a contattare nel frattempo quello che mi segue) senza però guardare l'antibiogramma.
Ho preso quindi norfloxacina 1 volta per tre giorni e ora devo ricominciare cefixoral.
I sintomi continuano ad esserci comunque, anche se molto a intermittenza (spariscono per minuti poi ritornano spariscono per ore poi ritornano) e non forti come prima, ho sempre come una sensazione di graffi o bruciori e qualcosa che potrei definire "spasmi" all'interno dell'uretra all'altezza del frenulo, dolore ai testicoli e alle volte fino all'ano, che va e viene più volte durante la giornata, alle volte fastidio o difficoltà a urinare che magari sparisce per giorni e poi ritorna.
Le mie domande sono: se i sintomi, seppur migliorato, non passa completamente nonostante le cure, può dipendere dall'infezione ancora presente o può esserci dell'altro?
Norfloxacina può effettivamente sostituire ofloxacina come mi han detto di fare?
Io non ho partner sessuali ma, nel caso remoto, dovrei astenermi dai rapporti a oltranza finché avrò almeno una positività addosso?
Mi è stata proposta un uroflussometria, ma data la sua complessità dovrei aspettare o prendermi un giorno libero da lavoro per andarla a fare, potrebbe aiutare?
Grazie.
Il PSA è unicamente un marcatore del tumore della prostata, evenienza inverosimile alla sua età. L'esame è quindi inutile, utilizzarne il risultato per altri scopi diagnostici è scorretto e può causare preoccupazioni del tutto inutilmente.
La comparsa di batteri diversi è in genere dovuta alla selezione avvenuta da parte dell terapie antibiotiche. I suoi disturbi sono assolutamente tiipici per una prostatite che oggi molto probabilmente non ha, ovveero non ha più, una causa batterica precisa. Noi avremmo fatto volentieri a meno di prescrivere ulteriori antibiotici, con il rischio di selezionare batteri sempre più aggressivi. Comunque, non tutti la pensiamo allo stesso modo.
Norfloxacina ed ofloxacina non sono ovviamente uguali, ma appartengono alla grossa famiglia dei chinolonici, di cui oggi si utilizzano più frequentemente molecole entrate in commercio più recentemente, come ciprofloxacina e levofloxacina. Si tratta comunque di sntibiotici gravati di effetti collaterali consistenti, di cui oggi si comnsiglia l'utilizzo solo in situazioni particolarmente complesse e mai come prima scelta.
L'astinenza completa si consiglia solo nelle fasi febbrili della prostatite acuta, in tutti gli altri casi due-tre eiaculazioni la settimana sono considerate tili a decongestionare la ghiandola.
La flussometria si può sempre fare a complemento, anche se lei non ci riferisce in particolare un flusso particolarmente ridotto o difficoltoso.
La comparsa di batteri diversi è in genere dovuta alla selezione avvenuta da parte dell terapie antibiotiche. I suoi disturbi sono assolutamente tiipici per una prostatite che oggi molto probabilmente non ha, ovveero non ha più, una causa batterica precisa. Noi avremmo fatto volentieri a meno di prescrivere ulteriori antibiotici, con il rischio di selezionare batteri sempre più aggressivi. Comunque, non tutti la pensiamo allo stesso modo.
Norfloxacina ed ofloxacina non sono ovviamente uguali, ma appartengono alla grossa famiglia dei chinolonici, di cui oggi si utilizzano più frequentemente molecole entrate in commercio più recentemente, come ciprofloxacina e levofloxacina. Si tratta comunque di sntibiotici gravati di effetti collaterali consistenti, di cui oggi si comnsiglia l'utilizzo solo in situazioni particolarmente complesse e mai come prima scelta.
L'astinenza completa si consiglia solo nelle fasi febbrili della prostatite acuta, in tutti gli altri casi due-tre eiaculazioni la settimana sono considerate tili a decongestionare la ghiandola.
La flussometria si può sempre fare a complemento, anche se lei non ci riferisce in particolare un flusso particolarmente ridotto o difficoltoso.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Grazie. C'è qualche esame che posso fare che potrebbe aiutarmi a comprendere effettivamente lo stato della mia prostata, visti i disturbi che ho quotidianamente? Gli urologi che ho visto finora si son rifiutati di controllarla manualmente e/o prescrivermi esami specifici e quello del psa lo feci di mia iniziativa. Continuo a spendere centinaia di euro in analisi che non sembrano servirmi a molto. Ammetto che inizia a stressarmi, almeno psicologicamente, prendere così tanti antibiotici illudendomi per quei miglioramenti che si rivelano poi solo temporanei.
- Gli urologi che ho visto finora si son rifiutati di controllarla manualmente -
Questo ci spiace molto, al punto da pensare che non possa essere verosimile. Della scarsa o nulla utilità degli antibiotici nel trattamento della cosiddetta prostatite cronica scriviamo in questa sede da circa 15 anni. Da altrettanto tempo insistiamo sull'impostanza assoluta dello stile di vita, che deve essere indirizzato ad una ragionevole normalità nei suoi aspetti principali (alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale).
Questo ci spiace molto, al punto da pensare che non possa essere verosimile. Della scarsa o nulla utilità degli antibiotici nel trattamento della cosiddetta prostatite cronica scriviamo in questa sede da circa 15 anni. Da altrettanto tempo insistiamo sull'impostanza assoluta dello stile di vita, che deve essere indirizzato ad una ragionevole normalità nei suoi aspetti principali (alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale).
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Utente
Chiedo scusa, ho posto male una delle domande nel post iniziale: considerando le mie positività, rischio di passare le mie infezioni ad un'eventuale partner? Dovrei astenermi da eventuali rapporti con partner?
Questo problema che ho, mi espone più facilmente a infezioni?
Questo problema che ho, mi espone più facilmente a infezioni?
Le infezioni urinarie da batteri comuni non si tramettono per via sessuale dal maschio alla femmina, in casi rari può accadere il contrario. D'ogni modo quasi tutte le infezioni urinarie sono causate da batteri che provengono dal proprio intestino ed è lì che è necessario riporre la maggioranza delle attenzioni, altrimenti le cure urologiche rischiano di essere vane.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 591 visite dal 03/02/2025.
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