Dopo una sclerosi cancro alla prostata gleason 3+4=7.vorrei fare una elettroporazione
Dopo una sclerosi del collo vescicale mi è stato diagnosticato un tumore alla prostata Gleason 3+4=7.Ho 81 anni e mi detto di fare una vigilanza attiva.
Dal maggio 2024 dopo l’intervento il PSA è stato sempre 0, 27; 0, 28etc.
Mi chiedo perché correre un rischio di eventuali metastasi?.
Perche non fare una elettroporazione se non ci sono rischi?
anche perché dopo due interventi sclerosi del collo vescicale non ho risolto niente.
Urino lentamente e impiego anche 10minuti.
chuedi un vistri parere e ringrazio per la vostra cortesia.
Dal maggio 2024 dopo l’intervento il PSA è stato sempre 0, 27; 0, 28etc.
Mi chiedo perché correre un rischio di eventuali metastasi?.
Perche non fare una elettroporazione se non ci sono rischi?
anche perché dopo due interventi sclerosi del collo vescicale non ho risolto niente.
Urino lentamente e impiego anche 10minuti.
chuedi un vistri parere e ringrazio per la vostra cortesia.
Nel suo caso bisogna considerare separatamente le due situazioni, ossia il tumore della prostata ed i disturbi urinari, poiché non vi è collegamento diretto fra loro..
Il tumore della prostata è ad aggressività medio-bassa, considerando la sua età ed i bassi valori del PSA, sono certamente condivisibili le indicazioni alla vigile attesa, che è una versione un po’ attenuata della sorveglianza attiva. Possiamo considerare pertanto minimi i rischi di una diffusione a distanza (metastasi). Se alla risonanza magnetica multiparametrica il tumore si manifesta con una localizzazione ben definita, è possibile pensare ad una terapia focale. Questa viene oggi effettuata con procedure diverse, come gli ultrasuoni focalizzati (HIFU) o la elettroporazione irreversibile (IRE) cui lei fa riferimento. Si tratta di trattamenti anvora poco diffusi, in particolare nelle strutture pubbliche. Se il suo caso sia adeguato al trattamento lo possono decidere solo i Colleghi che se ne occupano direttamente. Noi a distanza non abbiamo elementi sufficienti per esprimere un giudizio preciso.
Le difficoltà urinarie persistenti dopo due interventi disostruttivi fanno pensare alla presenza ad una insufficiente contrazione della muscolatura involontaria della vescica (muscolo detrusore) che può essere definita chiaramente solo con l’esecuzione di una indagine urodinamica. Se a questo esame si conferma che non vi sia più ostruzione residua, purtroppo non esistono ulteriori interventi o cure specifiche. Il trattamento eventuale del tumore della prostata non ha alcuna influenza su questo aspetto funzionale. Se la - pigrizia - della vescica, nonostante le minzioni prolungate, non ottiene uno svuotamento accettabile, bisogna passare ad un progrmma di cateterismo, ovvero auto-cateterisno intermittente.
Il tumore della prostata è ad aggressività medio-bassa, considerando la sua età ed i bassi valori del PSA, sono certamente condivisibili le indicazioni alla vigile attesa, che è una versione un po’ attenuata della sorveglianza attiva. Possiamo considerare pertanto minimi i rischi di una diffusione a distanza (metastasi). Se alla risonanza magnetica multiparametrica il tumore si manifesta con una localizzazione ben definita, è possibile pensare ad una terapia focale. Questa viene oggi effettuata con procedure diverse, come gli ultrasuoni focalizzati (HIFU) o la elettroporazione irreversibile (IRE) cui lei fa riferimento. Si tratta di trattamenti anvora poco diffusi, in particolare nelle strutture pubbliche. Se il suo caso sia adeguato al trattamento lo possono decidere solo i Colleghi che se ne occupano direttamente. Noi a distanza non abbiamo elementi sufficienti per esprimere un giudizio preciso.
Le difficoltà urinarie persistenti dopo due interventi disostruttivi fanno pensare alla presenza ad una insufficiente contrazione della muscolatura involontaria della vescica (muscolo detrusore) che può essere definita chiaramente solo con l’esecuzione di una indagine urodinamica. Se a questo esame si conferma che non vi sia più ostruzione residua, purtroppo non esistono ulteriori interventi o cure specifiche. Il trattamento eventuale del tumore della prostata non ha alcuna influenza su questo aspetto funzionale. Se la - pigrizia - della vescica, nonostante le minzioni prolungate, non ottiene uno svuotamento accettabile, bisogna passare ad un progrmma di cateterismo, ovvero auto-cateterisno intermittente.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 426 visite dal 24/05/2025.
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Approfondimento su Prostata
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