Catetere fisso e urodinamica: incompatibili?
salve, ho 50 anni e a maggio, a causa di una "consistente" ritenzione urinaria (intensa pollachiuria con urgenza minzionale), mi è stato posizionato un catetere vescicale, che porto tuttora dopo tre falliti tentativi di rimozione, nonostante una terapia con la silodosina e il topster e la ginnastica vescicale consigliatami, portando il tappo durante la giornata e la borsa nelle ore notturne.
Durante l'ultimo tentativo, la scorsa settimana, nelle 4 ore circa tra la rimozione e la verifica, ho urinato più volte e in discreta quantità migliorando decisamente rispetto agli altri tentativi, ma non a sufficienza per poter eliminare quanto accumulato e quindi evitare un nuovo catetere.
Dopo tutti questi mesi, però, lo specialista a cui mi sono rivolto non ha ancora potuto esprimersi sulla causa del mio problema (le ipotesi sono prostata ingrossata - come appare dalle ecografie - che opprime come un tappo la vescica oppure vescica neurologica, mentre è stata esclusa la prostatite) non avendo ancora potuto io fare gli esami del caso a causa dei tentativi di cui già detto e di un paio di infezioni che ho preso proprio a causa del catetere, con relativa terapia antibiotica.
Ora vorrei procedere con la cistoscopia e soprattutto con l'esame urodinamico invasivo, che da quello che mi pare d'aver capito in questi mesi essere l'esame più utile al mio caso e che inizialmente mi era stato suggerito in ospedale al momento del posizionamento del primo catetere.
Il mio attuale urologo mi suggerisce però di evitare di fare l'urodinamico finché ho il catetere fisso perché i risultati rischierebbero di essere non attendibili, ma di procedere prima all'addestramento agli autocateterismi e poi, una volta privo del catetere fisso, di fare l'esame.
cosa ne pensate? catetere fisso e urodinamico sono incompatibili?
Sono ormai passati 5 mesi da quando ho il catetere e sono preoccupato dalla lentezza nello sviluppo delle cose, vorrei provare a risolverla.
Grazie mille
Durante l'ultimo tentativo, la scorsa settimana, nelle 4 ore circa tra la rimozione e la verifica, ho urinato più volte e in discreta quantità migliorando decisamente rispetto agli altri tentativi, ma non a sufficienza per poter eliminare quanto accumulato e quindi evitare un nuovo catetere.
Dopo tutti questi mesi, però, lo specialista a cui mi sono rivolto non ha ancora potuto esprimersi sulla causa del mio problema (le ipotesi sono prostata ingrossata - come appare dalle ecografie - che opprime come un tappo la vescica oppure vescica neurologica, mentre è stata esclusa la prostatite) non avendo ancora potuto io fare gli esami del caso a causa dei tentativi di cui già detto e di un paio di infezioni che ho preso proprio a causa del catetere, con relativa terapia antibiotica.
Ora vorrei procedere con la cistoscopia e soprattutto con l'esame urodinamico invasivo, che da quello che mi pare d'aver capito in questi mesi essere l'esame più utile al mio caso e che inizialmente mi era stato suggerito in ospedale al momento del posizionamento del primo catetere.
Il mio attuale urologo mi suggerisce però di evitare di fare l'urodinamico finché ho il catetere fisso perché i risultati rischierebbero di essere non attendibili, ma di procedere prima all'addestramento agli autocateterismi e poi, una volta privo del catetere fisso, di fare l'esame.
cosa ne pensate? catetere fisso e urodinamico sono incompatibili?
Sono ormai passati 5 mesi da quando ho il catetere e sono preoccupato dalla lentezza nello sviluppo delle cose, vorrei provare a risolverla.
Grazie mille
La proposta del nostro Collega è saggia, in effetti già da tempo sarebbe stato opportuno passare ad un programma di cateterismi intermittenti, cosa che l’uso del catetere tappato può imitare solo in parte. Nell’attesa di eseguire l’indagine urodinamica questo è senz’altro una cosa da fare.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Buongiorno dottore, grazie mille per la risposta. Ho rinviato gli autocateterismi perché mi sentivo impacciato a farli e perché mi sembravano difficili da gestire dal punto di vista delle infezioni che credo prenderò più facilmente che con il catetere. ma se sono un sacrificio indispensabile per poi fare l'esame urodinamico (che mi conferma avrebbe poco senso fare col catetere fisso?), allora cercherò di impegnarmi per farli e nel migliore dei modi. ho già preso un paio di batteri a causa delle varie manovre e tutto questo antibiotico non credo mi faccia bene.
Approfitto della sua cortesia per farle altre due domande finali:
-) la cistoscopia è utile nonostante il catetere non abbia mai incontrato ostacoli nei suoi percorsi di applicazione e rimozione?
- ) il fatto che nell'ultimo tentativo di rimozione sia riuscito a urinare più volte e in buona quantità, a differenza delle prime volte, è indice che il catetere mi sta aiutando, piano piano, a risolvere il problema?
grazie mille
Approfitto della sua cortesia per farle altre due domande finali:
-) la cistoscopia è utile nonostante il catetere non abbia mai incontrato ostacoli nei suoi percorsi di applicazione e rimozione?
- ) il fatto che nell'ultimo tentativo di rimozione sia riuscito a urinare più volte e in buona quantità, a differenza delle prime volte, è indice che il catetere mi sta aiutando, piano piano, a risolvere il problema?
grazie mille
È ben noto che riguardo alle infezioni sia più rischioso il catetere fisso a dimora che gli autocateterismi, gestiti con criteri di pulizia, poiché la sterilità assoluta non è possibile. La valutazione endoscopica completa gli accertamenti diagnostici. Per il resto, è giustificato essere ottimisti.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
la ringrazio dottore, allora mi impegnerò al massimo per impratichirmi con gli autocateterismi. e spero davvero che anche grazie agli esami e magari a una terapia di farmaci o eventualmente a un'operazione, riesca a risolvere il problema, che è arrivato così all'improvviso.
Grazie ancora, è stato davvero gentilissimo.
Grazie ancora, è stato davvero gentilissimo.
Utente
Buongiorno, alla fine di questa settimana inizierò l'addestramento agli autocateterismi, in funzione dell'esame urodinamico, che il mio urologo mi ha spiegato rischiare di essere poco attendibile se fatto mentre ancora si porta il catetere fisso. Mi chiedevo: quanto tempo dopo aver iniziato gli autocateterismi si può procedere all'esame senza che i risultati dello stesso rischino di essere compromessi? grazie mille
Beh, difficile dire, magari un paio di settimane.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
La ringrazio dottore, è sempre gentilissimo! Spero di riuscire a cavarmela bene con gli autocateterismi. intanto mi sono sottoposto alla cistoscopia e non è stato trovato nulla di insolito, se non la vescica ingrandita. tutto libero e nessun problema riscontrato. però in seguito un nuovo tentativo dopo terapia di 15 giorni con avodart non è andato a buon fine. spero nell'urodinamico che riveli il problema alla prostata e il modo in cui intervenire. ancora grazie
L’efficacia della dutasteride si manifesta eventualmente dopo alcuni mesi di terapia.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Capisco, mi è stata prescritta soltanto adesso e soltanto per questo tentativo di rimozione. Chiederò se sia il caso di continuare a prenderla. Purtroppo continuo ad avere la sensazione di star perdendo tempo, che i tempi da quando ho messo la prima volta il cattere si siano troppo allungati e tutto (cura e diangosi) proceda troppo lentamente. Probabilmente dovrò scegliere una nuova "guida" per le mie cure.
Ancora grazie dottore, è stato davvero gentilissimo!
Ancora grazie dottore, è stato davvero gentilissimo!
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 331 visite dal 27/09/2025.
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