Di prostectomia radicale in seguito alla diagnosi di adenocarcinoma

nel 2002 sono stato operato di prostectomia radicale in seguito alla diagnosi di adenocarcinoma.Alla dimissione il referto è stato il seguente: da alcuni anni modesta sintomatologia minzionale ostruttivo psa 4,8 ng/ml. In considerazione dell'ER che risultava positiva a sinistra e della TRUS che dimostrava area sospetta sul lobo di sinistra aveva effettuato biopsia prostatica ecoguidata transperineale che risultava positiva per adenaca gleason 5 G2 lobo sinistro 3/8. Il paziente veniva sottoposto a prostatectomia radicale. es.istologico:adenoca bene-mediamente differenziato Gleason 5-pT3a,interessamento capsulare monolaterale ed invasione perineurale." successivamente non sono stato sottoposto ad altre cure. ho regolarmente monitorato il psa che ha visto un incremento sino all'attuale 1/1 ng/ml TRUS e DRE negative.mi si propone una nuova biopsia per indagare il motivo dell'aumento psa. e' indispensabile? mi potete spiegare il significato esatto del termine gleason 5 pT3a?
nel caso facessi una nuova biopsia che risultasse positiva quale indirizzo terapeutico sarebbe il migliore? grazie per una risposta quanto prima in quanto devo decidere il da farsi:
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 468 2
caro lettore,

credo che tutte le informazioni lei le possa avere anche nella struttura dove è stato operato.
In sostanza lei aveva un Adenocarcinoma prostatico che coinvolgeva la capsula e le stutture nervose. Il G5 starebbe ad incicare che non si trattava di un a neoplasia particolarmente "aggressiva".
L'intervento effettuato probabilmente non ha portato alla eliminazione di tutte le cellule neoplastiche che continuano a produrre PSA. In tale situazione diventa opportuno proseguire con terapie di "blocco ormonale" e magari una radioterapia per "bruciare--distruggere" la zona dove tali cellule siano localizzate.
Sono problemi che possono trovare una soluzione buona
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Il PSA di 1ng/ML dopo l'intervento di prostatectomia radicale, che evidenziava già una extracapsualerità(pT3a), sebbene un gleason molto basso(5), depone per una franca ripresa biochimica di malattia. Cioè è suggestiva per una presenza di cellule neoplastiche vitali che producono ancora PSA. Sarebbe utile, con questi valori, una biopsia sull'anastomosi e/o una Pet con colina(se disponibile) al fine di stimare se la ripresa è locale peri-anastomotica o a distanza. Se confermata la ripresa locale(con biopsia positiva), è fortemente consigliato un trattamento con radioterapia sulla loggia prostatica al fine di sterilizzare il letto operatorio dove possono esserci cellule tumorali causa della recidiva e causa dell'innalzamento del PSA. La terapia ormonale la conserverei come arma "sistemica", cioè da utilizzare in caso di ripresa evidente non pelvica di malattia(localizzazioni metastatiche a distanza, comunque nel suo caso verosimilmente non presenti con un PSa ancora così basso).

PS: il trattamento radiante può comunque essere effettuato anche con biopsia negativa, se non ci sono segni strumentali di malattia in altre sedi.

Molto cordialmente

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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dopo
Utente
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ringrazio per la pronta risposta
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