Proplemi di prostata

Buona sera.
Egregio Dott.re/ssa vi scrivo per un problema a mio zio di anni 67.
di recente in Gennaio aveta fatto gli esami del sangue, con il riscontro valore del PSA. I risultati hanno evidenziato un valore alto, sul 6,5.
Il medico curante visto il valore alto, ha mandato mio zio a fare una ecografia prostatica Transrettale. Risultati dell'esame: La vescica bene espansa presenta pareti ispessita.Modico aumento volumetrico della prostata il cui volume è di 65,5 cc. Centralmente è presente Adenoma con asse traverso di 42 mm ed asse longitudinale di 33 mm. Attualmente non sono riconoscibili alterazioni in sede mantellare.Il paziente presenta PSA alterato per cui utile controllo prudenziale fra 2-3 mesi previa ripetizione del PSA e consulenza specialistica.Regolari le vescighette seminali.
Voglio chiedere a voi c'è da preoccuparsi con una diagnosi cosi? Soprattutto,
con l'aumento volumetrico della prostata, e specialmente questa presenza di Adenoma..!
In attesa di un vostro riscontro, saluto cordialmente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Gentile Signora,
quanto definito "adenoma" si riferisce al tipico ingrossamento benigno della prostata, che è praticamente normale in un uomo di quella età. Si tratta in effetti di un ingrossamento abbastanza consistente e va messo in relazione con la presenza di disturbi ad urinare, che possono però essere molto variabili da caso a caso. Su questi si può eventualmente intervenire con una terapia a base di medicinali, oppure con indicazioni ad un intervento. Per quanto riguarda il PSA, ci tranquillizza il fatto che l'ecografia non abbia rilevato difetti nella parte periferica della ghiandola ("non sono riconoscibili alterazioni in sede mantellare"). La situazione va quindi ora gestita da un nostro Collega specialista in urologia che prima di tutto visiti la persona e quindi imposti tempi e modi di futuri controlli. In questi casi è abituale eseguire uno o più brevi cicli di terapia associata antibiotica ed anto-infiammatoria e quindi ripetere il dosaggio del PSA dopo alcuni mesi. La tendenza ad una ulteriore progressiva salita potrebbe indurre comunque ad eseguire delle biopsie.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Buon giorno.
Innanzitutto Dott. Piana la voglio ringraziare per la sua preziosissima risposta.
Parlando con mio zio, mi riferisce che ha fatto lavisita con l'urologo, e molto similmente si trova in coerenza con la sua risposta. Solo che però non gli ha dato nessuna cura, ma ha prescritto di fare subito una biopsia, per l'ingrossamento abbastanza consistente.
A questo punto non capisco perchè non sia partito subito, come riferisce lei:
In questi casi è abituale eseguire uno o più brevi cicli di terapia associata antibiotica ed anto-infiammatoria e quindi ripetere il dosaggio del PSA dopo alcuni mesi.
Dott.re il fatto di questa biopsia, dell'adenoma, ci crea abbastanza paura. Sa con tutti sti mali che si sentono in giro, poi specialmente la prostata.

Grazie Dott. Piana
Resto in attesa.
Cordialmente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Gentile Signora,
come abbiamo già cercato di spiegarle, questo "adenoma" non ha in sè nulla di oscuro o rischioso, trattandosi dell'espressione tipica dell'ingrossamento prostatico benigno dell'anziano. Il fatto di eseguire subito la biopsia, oppure ridiscuterne le indicazioni dopo un periodo di terapia dipende dalle abitudini personali dei nostri Colleghi. Non esistono infatti dei limiti rigidi e precisi, noi abbiamo le nostre abitudini, ma non è dimostrato che siano le migliori. D'ogni modo, le possibilità che vi sia veramente qualcosa di alterato le riterremmo modeste, parliamo dunque di biopsie fatte "per escludere" un tumore. Ci faccia sapere, se lo desidera.

Saluti
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Utente
Utente
Di nuovo grazie dott. Piana per sua luminare risposta.
Ho capito la sua posizione e la sua professionalità.
Ognuno operà in base al suo modo di vedere la cosa, ma con la certezza che tutte le risposte convergono alla risoluzione del problema.
Diversità di scuola di pensiero.
Sono molto tranquilla e fiduciosa della sua risposta. A presto la terrò informato dell'esito della biopsia.
Grazie.
Saluti cordiali.
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Utente
Utente
Buona sera.
Egregio dott. Piana, le scrivo per riportarle qui di seguito l'esito della biopsia che mio zio ha ritirato in questi giorni. Purtroppo si è evidenziato un quadro clinico abbastanza diverso dal risultato del ecografia prostatica transrettale. Non capisco dottore, quello che doveva essere un adenoma, così specificato nell'ecografia, dove non doveva destare grandi preoccupazioni, con la biopsia si è rivelato un adenocarcinoma.

Il referto istologico riferisce:Diagnosi 1-4-8-9-10. 2.Iperplasia adenomatosa ghiandolare della prostata. Coesistono focolai di neoplasia prostt
atica intraepiteliale (PIN) di basso grado. 3. Tessuto prostatico con aree di atrofia ghiandolare, prostatite cronica e iperplasia ghiandolare adenomatosa; 5-6-7. Tessuto prostatico con aree di atrofia ghiandolare e iperplasia ghiandolare adenomatosa;
11. Tessuto prostatico comprendente due focolai di adenocarcinoma acinare (somma sec. Gleasson 2+2=4, i focolai interessano circa il 20% della lunghezza del frustolo); 12. Tessuto prostatico comprendente focolaio di adenocarcinoma acinare (somma sec. Gleasson 2+2=4, il focolaio interessa circa il 10% della lunghezza del frustolo)
PSAi 5,57; prostata di 52x32x44mm.
Conclusione diagnostiche: Neoplasia prostata.
Questo è tutto dottore. Come le dicevo tutto questo ci ha talmente angosciato, che siamo andati nello sconforto totale. Dopo la tranquillità dell'ecografia, le risposte positive del nostro urolo, che rispecchiavano tutte le sue risposte, siamo rimasti con un nodo alla gola. Adesso dott.mi dica lei, come la interpreta questa diagnosi? siamo sconcertati, a cosa andiamo incontro? Che prospettive ci sono con questo carcinoma?
In attesa di una sua risposta, le porgo i miei cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Gentile Signora,
queste biopsie hanno evidenziato un piccolo focolaio di tumore della prostata a bassissima aggressività. Il punteggio Gleason 2+2=4 viene descritto molto di rado, la gran parte dei tumori che vengono diagnosticati hanno un punteggio superiore od uguale a 6. In una situazione di questo genere, tutto sommato, è probabile che la maggioranza dei nostri Colleghi amnterrebbe un atteggiamento di "sorveglianza attiva", quindi astenendosi in prima battuta dall'intervento e rivalutare la situazione con controlli cadenzati, che comportano anche la ripetizione della biopsia dopo qualche tempo. E' stato infatti ampiamnete dimostrato che questi tumori piccoli ed a bassa aggressività hanno un'evoluzione talmente lenta da rendere discutibile l'esecuizione di un intervento non banale, che può comportare un certo numero di conseguenze. Solo ad un'età molto più giovane potrebbe essere indicato in prima battuta un atteggiamento più aggressivo.
Questa è la teoria. Vi sono poi altri fattori che possono spingere ad un atteggiamente diverso, il più delle volte dettato dall'incapacità del soggetto e dei suoi familiari di sopportare la pressione psicologica dovuta al sapere di avere un tumore. Questo pertanto deve essere discusso con molta calma con il nostro Collega che sta seguendo il caso.

Saluti
[#7]
dopo
Utente
Utente
Buona sera.
Egregio dott. Piana, ancora una volta la ringrazio vivamente, della sua professionale, ed incoraggiante risposta.Le chiedo solo di capire alcuni particolari della sua risposta. Quando lei scrive che è un tumore di bassissima aggressività, capisco che non devo preoccuparmi più di tanto, anche se c'è, però e li senza che possa creare ulteriori crossi problemi. Però per una persona di 67 anni con un iper attività vitale, si sente schiacciato da questo problema, perchè subentra subito come riferisce lei la pressione psicologica della malattia, e di tutto il decorso da sopportare. L'urologo che ha visitato mio Zio, dopo avergli spiegato come stanno le cose clinicamente, non è che ci ha rassicurato, come spiega lei che, alcuni colleghi, ammetterrebbero un atteggiamento di "sorveglianza attiva", quindi astenendosi in prima battuta dall'intervento e rivalutare la situazione con controlli cadenzati, che comportano anche la ripetizione della biopsia dopo qualche tempo. Ci ha spiegato le varie opzioni teraupetiche da fare: (Terapia chirurgica, radiante, ormono terapia) dandoci del tempo da pensare fino al 04/06/14 con l'ulteriore visita, per decidere quale delle tre terapie vogliamo intraprendere.
Mi sembra che l'urolo, ha sottovalutato il problema, lasciandolo nelle nostre mani, senza consigliarci. Dott. dobbiamo cercare un altro specialista, come lei, per trovare ulteriori riscontri oggettivi sulla malattia?
Dott. visto che lei è lo specialista, ulteriormente le chiedo cosa dobbiamo fare?
Cordiali saluti.
Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Gentile Signora,
in effetti la vigilanza attiva costituisce la quarta opzione. Non essendo dimostrato a tutt'oggi che una di queste possa garantire un risultato migliore, il ruolo dello specialista è pertanto,quello di informare in modo esaustivo su tutte le possibilità, con i loro pro- ed i loro contro, ma non deve affatto stupire che la scelta debba essenzialmente essere a carico della persona interessata e dei suoi familiari. Comprendiamo che in questa non semplice fase sia essenziale poter far conto su uno specialista con il quale si riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia. Purtroppo noi a distanza non possiamo dire molto,di più.

Saluto
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